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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Dicembre 2007
 
   
  LAVORARE DOPO I 40 ANNI: STRUMENTI E SERVIZI PER VALORIZZARE LA FORZA LAVORO OVER 40 PRESENTATO LO SPORTELLO ORIENTAMENTO F.I.LO. 40, UN SERVIZIO DEDICATO AI LAVORATORI MATURI

 
   
   Milano, 5 dicembre 2007 - Quali azioni possono essere attuate per intervenire sul problema della discriminazione della forza lavoro over 40? Questo uno dei temi che sono stati affrontati durante il convegno “Sportello Orientamento F. I. L. O. 40: strumenti e servizi a supporto delle imprese e dei lavoratori over 40” che si è svolto ieri , a Milano. Il convegno è stato organizzato da Actl nell´ambito del progetto Equal “F. I. L. O. 40 - Formazione e Integrazione dei Lavoratori Over 40”, realizzato da una partnership composta da Unioncasa, Actl, Cso, Holos, Lu. Ma Production e Pescares. Il progetto Equal – F. I. L. O. 40 intende intervenire concretamente sul problema della discriminazione e progressiva espulsione della forza lavoro di questo pubblico specifico attraverso due tipologie di azioni volte a promuovere la formazione continua, l’aggiornamento professionale, l’adattabilità e la prevenzione dei rischi di obsolescenza nel contesto lavorativo: a favore dei lavoratori over 40 promuovendo percorsi integrati di orientamento, formazione e career counselling, a favore delle imprese della Provincia di Milano attuando interventi di sensibilizzazione. Uno dei risultati più importanti del progetto è stata la creazione dello Sportello Orientamento F. I. L. O. 40. Durante il convegno del 4 dicembre è stato presentato lo Sportello Orientamento F. I. L. O. 40, un servizio per over 40, operativo presso la sede del Cso (Consorzio Sviluppo e Occupazione) a Milano, in Via Poerio 14. All’interno dello Sportello consulenti e professionisti forniscono un servizio di orientamento e counselling (bilancio delle competenze, analisi dello status specifico del lavoratore nel contesto aziendale, analisi dei fabbisogni formativi) ai lavoratori maturi. I lavoratori occupati e disoccupati over 40 possono quindi contare su un percorso di orientamento personalizzato che consente ai partecipanti di divenire consapevoli delle proprie competenze e capacità e di analizzare le proprie aspirazioni e obiettivi professionali. Una consapevolezza che rende il lavoratore più competitivo nel mercato del lavoro. In particolare il percorso di orientamento prevede 4 fasi. I fase: durante il primo incontro viene analizzata la problematica dell’inserimento lavorativo o di scelta professionale della persona, prendendo in considerazione sia i fattori personali (competenze, aspirazioni, interessi, disponibilità) che esterni (situazione di vita, mercato del lavoro locale), pianificando un piano d’azione e l’eventuale utilizzo di ulteriori servizi per trovare un lavoro “giusto” per sé o per migliorarlo. Ii fase: attraverso il Bilancio Personale e il Bilancio di Competenze vengono considerati diversi ambiti che coinvolgono le persone (disoccupate ma anche occupate) che si trovano in una situazione “delicata” della loro vita: livello di disagio, professionalità acquisita, analisi personale. Iii fase: prevede incontri di gruppo di orientamento su temi quali, la redazione di un curriculum e di una lettera di accompagnamento strategiche, il colloquio di lavoro, i metodi della ricerca del lavoro, i contratti di lavoro. Iv fase: attraverso un questionario, vengono raccolte le valutazioni da parte degli utenti sul percorso di orientamento. Sono previsti inoltre degli incontri per l’accompagnamento al lavoro. Il centro rivolge una serie di servizi direttamente anche alle aziende (consulenza per processi di riorganizzazione, bilancio delle risorse presenti in azienda) in modo da creare una sinergia continua tra lavoratori e aziende. Nell’ambito del progetto F. I. L. O. 40, viene proposto un approccio per valorizzare il capitale umano dei lavoratori over 40 alla luce del più ampio concetto di Responsabilità Sociale d’Impresa. L’evoluzione recente del ruolo svolto dalle aziende ha comportato il riconoscimento di una dimensione nuova della loro attività, la dimensione sociale. E’ il Libro Verde della Commissione Europea a codificare la Responsablità Sociale d’Impresa che si avvale in particolare di due strumenti: il Codice Etico e il Bilancio Sociale. Il Codice Etico è la "Carta costituzionale" dell’azienda che ne definisce le responsabilità etico-sociali; il Bilancio Sociale è invece un documento di carattere pubblico che informa sulle attività svolte dall’impresa in campo economico, sociale e ambientale. Essere socialmente responsabile per un’azienda significa quindi non solo considerare gli obiettivi economici e finanziari, ma anche investire di più nel rispetto dell’ambiente e nel capitale umano. La Responsabilità Sociale d’Impresa dovrebbe tenere conto del valore aggiunto che può rappresentare la presenza dei lavoratori adulti in un’impresa attraverso una serie di azioni: la valutazione del bagaglio di esperienze pregresse delle persone appartenenti a questa particolare fascia di età e la messa a punto di strategie per il recupero e l’aggiornamento delle loro competenze. La Provincia di Milano è una delle più articolate aree d’Europa dal punto di vista socio-economico; con i suoi 188 Comuni è la più grande area metropolitana del paese: nel territorio provinciale vivono e lavorano il 6,5% della popolazione italiana. La Provincia di Milano è l’area economica più importante d’Italia: concentra il 45,12% delle imprese lombarde e l`8% delle imprese italiane operanti nei settori secondario e terziario. L`evoluzione tecnologica e la globalizzazione dell’economia hanno definitivamente modificato il suo tradizionale modello produttivo - fondato sull’industria della meccanica pesante e della chimica di base - che oggi si basa su una fitta rete di imprese produttive di piccola e piccolissima dimensione, a cui si affianca un numero limitato di medio-grandi aziende. Sono oltre 322. 000 le imprese presenti sul territorio della provincia di Milano; la struttura per età della popolazione mostra una maggior presenza, rispetto al valor medio regionale e soprattutto nazionale, di individui appartenenti alla fascia d’età 15-64 anni, ovvero della popolazione in età lavorativa. Da un’indagine Istat 2004 la fascia dei lavoratori over 40 della Provincia di Milano risulta (a partire dal 1995) sempre più a rischio di espulsione. Milano, in particolare, presenta il tasso di disoccupazione più alto della Regione (2,6%). I dati parlano di un costante calo dei non occupati dal 1995 in poi, ma si evidenzia un numero crescente di over 40 che non riesce a reinserirsi nel mercato, con un preoccupante abbassamento dell’età di espulsione che investe ormai anche i 35enni. Tra le cause di questa minore stabilità del mercato figurano la richiesta crescente di lavoratori altamente qualificati e con nuove competenze, la ridotta propensione alla mobilità e le politiche aziendali di young in –old out. (Fonte: “Relazione sullo stato occupazionale dei lavoratori over 40 nell’area della Provincia di Milano”. Per maggiori informazioni: www. Filo40. It/attivitaerisultati) Il convegno del 4 dicembre ha potuto contare sull’intervento di esperti di orientamento al lavoro, esperti in gestione delle Risorse Umane e Manager Aziendali. In particolare i lavori sono stati aperti da: Susanna Ricci, Responsabile di Progetto Associazione Unioncasa Onlus; Marina Matucci, Dirigente D. G. Famiglia e Solidarietà Sociale Regione Lombardia; Marina Verderajme, Presidente Actl Sul tema delle opportunità offerte dallo Sportello Orientamento F. I. L. O. 40 sono intervenuti: Vittorio Anfossi, Amministratore Studio Vittorio Anfossi & C; Andrea Giussani, Esperto in Gestione Risorse Umane e componente del comitato esecutivo Cso; Franco Ferrazza, Responsabile Progetti e Formazione Cso; Sergio Monsorno, Esperto in Gestione Risorse Umane; Pier Enrico Varuzza, Utente Sportello Orientamento F. I. L. O. 40. Hanno affrontato il tema dei codici etici per le aziende: Marco Pirola, Amministratore Delegato Holos srl; Gerardo Mansi, Direttore del Personale Thermo Fisher. .  
   
 

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