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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Dicembre 2007 |
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LA SPESA PUBBLICA PER L’AMBIENTE IN PROVINCIA DI BOLZANO 2002-2006
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Bolzano, 5 dicembre 2007 - Nel periodo 2002-2006 la spesa della Provincia autonoma di Bolzano-alto Adige, dei Comuni e delle Comunità comprensoriali per la protezione dell’ambiente è oscillata tra un massimo di 223,1 milioni di euro nel 2004 e un minimo di 199,2 milioni di euro nel 2003. Dopo il picco, negli anni successivi essa si è posizionata intorno a un valore di 204 milioni di euro. Gli esborsi della Provincia risultano i più elevati, e, in seguito a un calo avuto nell’anno 2005, nel 2006 si è assistito a un aumento della spesa ambientale pari all’8,8% rispetto all’annualità precedente. Nel complesso, la quota di risorse destinate a tale scopo ammonta mediamente al 2,6% delle spese effettive della Provincia autonoma di Bolzano, percentuale superiore al corrispondente dato nazionale (1,0%)(1). L’andamento dei Comuni dal 2004 vede invece una diminuzione degli importi impiegati, i quali sono passati da 96,0 milioni di euro nel 2004 a 83,6 milioni di euro nel 2006. Meno cospicue, anche per via della limitata competenza, le uscite delle Comunità comprensoriali. La spesa annua per abitante varia da 253,52 euro di fonte provinciale nell’esercizio finanziario 2002, sino ai 32,92 euro per abitante stanziati, sempre nello stesso anno, dalle comunità comprensoriali. Analizzando la spesa ambientale per ogni singola classe di attività, si evince come le problematiche relative alla gestione dei rifiuti portino a un sempre maggiore impegno da parte degli enti pubblici, anche attraverso la delega a realtà societarie partecipate o controllate. L’avvenuta costruzione degli impianti di depurazione e altri investimenti effettuati in passato, sono invece causa negli ultimi anni di un ridimensionamento delle uscite relative al dominio della tutela delle acque. Gli esborsi in tale classe tipologica rimangono comunque i più elevati (41,1% del totale quinquennale), mentre la gestione dei rifiuti si colloca al terzo posto (12,3%), preceduta anche dalla tutela del paesaggio e della biodiversità (27,6%). La dotazione finanziaria della Provincia autonoma di Bolzano focalizzata alla protezione dell’ambiente è ripartita, nel corso del quinquennio considerato, tra la tutela del paesaggio e della biodiversità (25,6%), tutela delle acque (22,9%) e impiego e promozione delle energie rinnovabili (19,6%). Quest’ultimo ambito è probabilmente destinato ad un’evoluzione positiva anche negli esercizi futuri, per via della politica di sensibilizzazione in materia energetica attuata da molte amministrazioni locali. Mentre la Provincia autonoma di Bolzano manifesta la propria competenza esclusiva per quanto concerne le attività per la conservazione dell’integrità idrogeologica, attraverso gli impegni assunti nella tutela del suolo, i Comuni destinano la quasi totalità delle somme in settori aventi anche una valenza civica e di igiene pubblica, quali la tutela delle acque e la gestione dei rifiuti (rispettivamente il 72,8% e il 14,1% della sommatoria comunale). Il dominio ambientale della tutela del paesaggio e della biodiversità, teso alla progettazione e alla realizzazione di interventi per la protezione del patrimonio forestale, faunistico e ittico, nonché alla conservazione della tradizionale economia montana rurale, palesa investimenti da parte di tutti gli enti pubblici considerati. In particolare, essi formano la globalità delle spese per la protezione dell’ambiente da parte delle Comunità comprensoriali. La Provincia autonoma di Bolzano si occupa della prevenzione e conservazione del patrimonio ambientale in misura maggiormente significativa rispetto ai Comu ni e alle Comunità comprensoriali, mediante una spesa media annua di 36,1 milioni di euro, contro i 31,4 milioni di euro impegnati da questi ultimi. La causa di ciò risiede soprattutto nelle opere e infratrutture realizzate nella sfera di competenza squisitamente provinciale della tutela del suolo. Il settore del risanamento registra invece la preponderanza di stanziamenti da parte dei Comuni (in media 74,5 milioni di euro all’anno) nei confronti della Provincia (54,3 milioni di euro). La responsabilità comunale nel campo della gestione dei rifiuti e nella tutela delle acque conduce difatti a un notevole impegno finanziario per l’eliminazione delle forme di degrado ambientale causate dall’attività antropica. Durante il periodo analizzato, sono stati stanziati dagli enti pubblici locali mediamente 86,0 milioni di euro all’anno per il risanamento tramite la tutela delle acque, e 56,0 milioni di euro per la prevenzione del dissesto ambientale nel campo della tutela del paesaggio e della biodiversità. Mentre le spese per la prevenzione sono formate in gran parte da uscite per la tutela del paesaggio e della biodiversità (83,0% del totale settoriale), più articolata è la composizione delle spese per il risanamento ambientale. In tale tipologia possono difatti essere allocati soprattutto impegni rivolti alla tutela delle acque (66,8%), alla gestione dei rifiuti (20,0%) e all’impiego e promozione delle energie rinnovabili (12,0%). Le spese non attribuibili delineano a loro volta una prevalenza delle uscite per attività didattica non specificatamente indirizzata verso una singola classe tipologica, oppure per l’amministrazione generale dell’intero settore ambientale. Esse sono classificate come altre spese per l’ambiente (58,9%). Per quanto concerne le spese comunali dirette, senza quindi considerare i contributi e i trasferimenti a terzi, si manifesta una spesa per l’ambiente pro capite pari a 901,73 euro nel corso dell’intero quinquennio (180,35 euro annui). Il dettaglio per singolo comune risulta di difficile estrapolazione, poichè l’omogeneità di tale dato viene inficiata dalla complessità delle problematiche tipiche dei centri urbani e degli insediamenti di media estensione. Esse portano infatti alcuni enti pubblici a demandare la gestione e la soluzione delle questioni ambientali a consorzi, società partecipate o controllate non aventi scopo di lucro o, talvolta, a privati, come ad esempio Seab, Eco-center, Asm Merano. Molte realtà territoriali inoltre compartecipano alla destinazione di risorse a soggetti esterni aventi la finalità di amministrare impianti specifici per la depurazione delle acque reflue, per il trattamento dei rifiuti, e per la trasformazione di questi in prodotti da reimmettere nel circuito produttivo come frutto dell’attività di compostaggio e riciclaggio. . |
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