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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Dicembre 2007 |
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IL C.O.O. - CENTRO REGIONALE DI RIFERIMENTO CHIRURGIA ORTOPEDICO-ONCOLOGICA ISTITUTO GAETANO PINI - MILANO
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Milano, 5 dicembre 2007 - “Il C. O. O. “, dice il Direttore del Reparto, Dott. Sergio Mapelli,” è Centro Regionale di Riferimento per i tumori muscolo-scheletrici primitivi ed è collegato, tramite consulenze, con le principali strutture oncologiche lombarde quali l’Istituto Nazionale dei Tumori, Istituto Europeo Oncologico, l’Humanitas e il San Raffaele. Ha rapporti istituzionali con l’Università degli Studi di Milano. Negli anni ha sviluppato conoscenze e capacità adeguate alle moderne possibilità internazionali in questo settore”. Le strutture operative saranno ampliate. I dati attuali comprendono: numero di letti di degenza: 18; numero di sale operatorie a disposizione: 4/5 la settimana; assistenza generale medica, peri-operatoria e di cura del dolore 24 ore su 24, così come il personale (medico ed infermieristico specializzato). Le tappe recenti sono relative agli avanzamenti della chemioterapia, della radiofrequenza, della micro-chirurgia, delle protesi allungabili magneticamente, ai risultati sul perone vascolare in accrescimento. “Il C. O. O. ”, spiega il prof. Virgilio Zucchi, fondatore del C. O. O. ,“è cresciuto grazie ad un impegno costante, ad una perfetta unità di intenti, ad un’assidua collaborazione, entusiasta e talvolta critica, di medici, infermieri, ricercatori. Si è potuta realizzare una riedizione moderna del ‘triangolo di Jaffe’, allo scopo di applicare correttamente la classificazione clinico-patologica delle neoplasie muscolo-scheletriche secondo il ‘surgical staging system’ di Enneking e sviluppare così una conseguente ed adeguata chirurgia. Tante le persone e le istituzioni che ci hanno aiutato ad iniziare e sviluppare, dalla fine degli anni ’70, una serie di tecniche chirurgiche fino ad allora del tutto sconosciute in Istituto; ma non posso dimenticare gli amici Leandro Gennari e José Luis Fontanillas, con i quali ci siamo spesso imbarcati in iniziative tanto ambiziose quanto rischiose”. “La ricerca traslazionale,” dice il Dott. P. Picci, Direttore Scientifico Istituti Ortopedici Rizzoli – Bologna,” può portare alla definizione di trattamenti personalizzati. Sono necessari infatti nuovi trattamenti personalizzati che tengano conto della biologia del paziente e del tumore. In altre parole, sono necessarie nuove strategie”. Osteosarcoma-negli ultimi 30 anni, l’introduzione della chemioterapia adiuvante e neoadiuvante ha significativamente migliorato la sopravvivenza fino al 60-65% dei pazienti con forme localizzate. Sarcoma di Ewing-anche nei pazienti con Esft la sopravvivenza oggi raggiunge il 60% nei pazienti localizzati ed il 25% nei pazienti con metastasi alla diagnosi. “Osteosarcoma e Sarcoma di Ewing “, spiega il Dott. P. Picci, Direttore Scientifico Istituti Ortopedici Rizzoli – Bologna,” sono malattie orfane. C’è la necessità di trattamenti integrati ed azioni concertate. I Markers (fattori prognostici) possono essere usati per stratificare i pazienti in relazione a: Aggressività tumorale (es. Alta vs bassa probabilità di recidiva); Risposta ai singoli farmaci (es. Resistenza vs sensibilità); Risposta al trattamento (es. Buona vs scarsa risposta). I bersagli terapeutici fanno capo a markers specifici di quella neoplasia utilizzabili per trattamenti alternativi/innovativi basati su: blocco di specifici circuiti dai quali dipendono le cellule tumorali; interferenza o superamento dei meccanismi di farmaco-resistenza dei meccanismi di “difesa” cellulare. . . |
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