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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Dicembre 2007 |
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CONFERENZA DI BALI AL VIA TRA AUSPICI E DIVISIONI IL VERTICE MONDIALE SUL CLIMA
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Bali, 5 dicembre 2007 - Ieri il mondo si è incontrato per preparare un nuovo accordo sulla limitazione delle emissioni di Co2, considerate responsabili del progressivo riscaldamento del pianeta. Se il male è comune, gli interessi e le proposte sul tavolo sono però molto diversi. Mentre l´Europa insiste sulla fissazione di obiettivi vincolanti, gli Stati Uniti vogliono evitare un piano troppo rigido. Paesi con economie emergenti quali Cina e India si preoccupano soprattutto di non creare ostacoli alla loro crescita economica. Da oggi e per le prossime due settimane i ministri dell´ambiente e altri leader politici si confronteranno sui vari temi relativi alla lotta ai cambiamenti climatici. Dieci anni fa da un incontro analogo era nato il Protocollo di Kyoto, con il quale gli Stati più industrializzati si erano impegnati a ridurre le emissioni in media del 5,2 per cento entro il 2012. A Kyoto l´Ue aveva assunto un impegno di riduzione dell´8 per cento. Oggi è sempre più chiaro che gli obiettivi di Kyoto sono del tutto insufficienti a limitare a 2 gradi l´innalzamento della temperatura terrestre, considerando anche che grandi inquinatori attuali e futuri come Usa, Cina e India non stanno assumendosi responsabilità e oneri sufficienti. È perciò davvero importante che il 1° gennaio 2013 entri in vigore un nuovo patto, che preveda obiettivi più ambiziosi di riduzione delle emissioni di Co2 e la partecipazione degli Stati Uniti e dei paesi emergenti. Vi è una forte pressione internazionale affinché la conferenza di Bali abbia successo. Un anno fa l´incontro di Nairobi è terminato senza risultati apprezzabili, ma da allora molto è cambiato: l´Ue si è impegnata a ridurre le emissioni di un quinto (rispetto al 1990) entro il 2020, gli Stati Uniti vogliono partecipare ad un nuovo accordo sotto l´egida dell´´Onu, Cina e India si sono rese conto di avere la loro parte di responsabilità nell´evoluzione globale del clima. La speranza è che questa nuova forte consapevolezza dei rischi che sta correndo il pianeta aiuti realmente a superare gli interessi particolari. . |
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