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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Giugno 2006
 
   
  IBM CONTINUA A DOMINARE LA TOP500 DEI SUPERCOMPUTER

 
   
  Milano, 29 giugno, 2006 – Secondo l’elenco dei Top500 Supercomputer Sites appena pubblicato, Ibm vanta 240 sistemi su 500 tra i più potenti computer del mondo e più della metà della potenza totale di elaborazione. Il Blue Gene/l di Ibm presso il Lawrence Livermore National Laboratory è in testa all’elenco con una prestazione senza precedenti pari a 280,6 Teraflop, o milioni di miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo. La leadership della Ibm è stata rafforzata da varie elementi: la crescita nel numero di sistemi Blue Gene (da 19 a 24, rispetto all’elenco precedente), dei cluster Amd Opteron (da 8 a 31), dei sistemi System p (da 46 a 47) e il debutto nell’elenco del supercomputer Bladecenter Js21, il sistema a15 Teraflop dell’Università dell’Indiana, negli Stati Uniti. I sistemi ai primi tre posti dell’elenco Top500 sono rispettivamente: Blue Gene/l, Ibm Blue Gene Watson da 91,29 Teraflop e il supercomputer Asc Purple recentemente annunciato presso il Lawrence Livermore National Laboratory con 75,76 Teraflop. I sistemi Ibm Bladecenter si sono diffusi a ritmi sostenuti passando da 71 a 132 nella classifica dei supercomputer dall’anno scorso ad oggi e ora superano i 470 Teraflops. Ibm deteneva più di 1,5 Petaflop della prestazione aggregata dell’elenco, pari a 2,791 Petaflop, una velocità di trasmissione totale tre volte superiore a quella della rivale più vicina Hp. Sono quattro i sistemi Ibm nell’elenco dei primi dieci supercomputer della classifica e 46 tra i top 100. "Fornendo ai nostri clienti accesso a supercomputer innovativi, abbordabili e flessibili come Blue Gene, i sistemi Power5 p5 575, Js20 e al Deep Computing Capacity on Demand Center, siamo in grado di fornire nuove risorse per guidare il progresso nel commercio, nelle scienze e nell’industria", ha affermato Dave Turek, vice president, Deep Computing, Ibm. "E tutto questo vuol dire migliorare la precisione dei bollettini meteorologici, progettare automobili migliori o accelerare la ricerca sulle malattie. Stiamo assistendo davvero all’avvento di una nuova era del supercomputer". Ibm ha esordito inoltre sull’elenco Top500 con cinque nuovi sistemi Blue Gene tra i quali i tre sistemi utilizzati al Kek High Energy Accelerator Research Organization in Giappone e quello del Juelich Laboratory in Germania, all’ottavo posto nell’elenco. Da quando Ibm ha annunciato la disponibilità commerciale della Ibm eServer Blue Gene Solution, una versione commerciale del progetto di ricerca a novembre 2004, sull’elenco appare un numero record pari a 24 sistemi Blue Gene. Basato sull’architettura Power di Ibm, l’Ibm eServer Blue Gene Solution è ottimizzata per la banda larga, la scalabilità e la capacità di gestire notevoli quantità di dati con un consumo pari a una frazione di energia e l’ingombro dei sistemi attuali più veloci. Ibm e i suoi partner stanno analizzando un numero sempre maggiore di applicazioni high performance computing (Hpc) per l’eServer Blue Gene tra le quali figurano le scienze umane, il modeling finanziario, l’idrodinamica, la chimica quantistica, la dinamica molecolare, la ricerca astronomica e spaziale e il climate modeling. Gli istituti di ricerca Lawrence Livermore National Laboratory, Astron, Aist, Niws, Ncar, Università di Edimburgo, San Diego Supercomputing Center, Argonne National Lab, l’Ecole Polytechnique Fédérale di Losanna (Epfl) e l’Ibm Deep Computing Capacity on Demand Center costituiscono un ecosistema in crescita impegnato a promuovere la ricerca. L’elenco "Top500 Supercomputer Sites" viene compilato e pubblicato dagli esperti di supercomputer Jack Dongarra dell’Università del Tennessee, Erich Strohmaier e Horst Simon del Nersc/lawrence Berkeley National Laboratory e Hans Meuer dell’Università di Mannheim (Germania). .  
   
 

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