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Notiziario Marketpress di
Mercoledì 05 Dicembre 2007 |
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EUROSTAR: FERMATE FOSSATO/GUBBIO; "VERGOGNA TRENITALIA" PER MASCIO DOPO INCONTRO CON CASSOLA
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Perugia, 5 dicembre 2007 - L’assessore ai trasporti della Regione Umbria, Giuseppe Mascio, ha incontrato il responsabile nazionale direzione passeggeri di Trenitalia, Giovanni Cassola, per affrontare, in previsione dell’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario il 9 dicembre, le questioni relative al servizio eurostar in Umbria ed in particolare alla soppressione delle fermate alla stazione di Fossato di Vico- Gubbio. “Cassola - ha detto l’assessore Mascio al termine dell’incontro – mi ha confermato che il governo nazionale ha messo a disposizione dei servizi Eurostar tutte le risorse aggiuntive richieste da Trenitalia, pari a 104 milioni di euro. In virtù di questo – ha aggiunto – come Regioni ci aspettavamo che venisse confermato il servizio esistente, che prevede su Fossato di Vico le fermate di tutte e quattro le coppie di treni eurostar della tratta Roma- Ancona. Al contrario è stata invece confermata la volontà perentoria di Trenitalia di procedere, senza alcuna possibilità di ulteriori mediazioni, alla cancellazione di sei delle otto attuali fermate. Rimarrebbe quindi solo una coppia di treni, attiva la mattina da Fossato verso Roma e la sera da Roma verso Fossato di Vico. Una situazione inaccettabile – ha sottolineato Mascio – soprattutto se si tiene conto che la fermata di Fossato di Vico interessa non solo il comune che ospita la stazione, ma altri 12 comuni dell’Umbria e delle Marche, rappresentando il riferimento ferroviario di circa 100mila persone. La posizione assunta da Trenitalia – ha proseguito l’assessore – contraddice inoltre gli accordi tra Governo nazionale e Gruppo Ferrovie dello Stato che prevedevano, in caso di reperimento delle risorse aggiuntive, la conferma del servizio eurostar esistente. L’arroganza dimostrata dall’impresa, non lasciando margini ad ulteriori trattative, dimostra la precisa volontà del monopolista ferroviario di non volersi confrontare con la Regione Umbria e quindi con i comuni interessati: si assiste esclusivamente uno sfruttamento del territorio senza nessun servizio per la popolazione. Per la Regione Umbria, così come per le Marche, la questione rimane comunque aperta vista la valenza interregionale di questa stazione e la necessità di continuare ad operare a tutela dei diritti della comunità regionale”. . |
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