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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Dicembre 2007
 
   
  RAPPORTI INTERNAZIONALI: INIZIATA “SETTIMANA DELL’UMBRIA” A BUENOS AIRES

 
   
  Buenos Aires, 5 dicembre 2007 – Erano attesi in duecento e sono venuti in oltre quattrocento, al Museo di Arte Moderna “Malva” di Buenos Aires, gli ospiti che hanno preso parte il 3 dicembre sera alla cerimonia d’inaugurazione della “Settimana dell’Umbria”, che si tiene nella capitale argentina. La “Settimana” (una serie di incontri, conferenze, presentazioni di prodotti tipici ed iniziative culturali) è stata organizzata dalla Regione dell’Umbria, che ha accolto una proposta dell’Associazione degli Emigrati Umbri in Argentina, con il sostegno della Comunità Europea e dell’Ambasciata Italiana di Buenos Aires. Alla cerimonia hanno preso parte l’ambasciatore d’Italia in Argentina Stefano Ronca e il viceministro dell’Interno del Governo argentino Rafael Follonier. Per la Regione Umbria era presente l’assessore alla cultura Silvano Rometti, per l’Associazione degli Emigrati Umbri in Argentina il segretario Sergio Ceneri. Reduce dal “tour” che lo ha condotto a suonare, nei giorni scorsi, a Brasilia, a San Paolo e a Rio de Janeiro, è stato ancora una volta il pianista Stefano Bollani a fare da “testimonial” all’Umbria, nel nome di quella che è la sua manifestazione culturale più conosciuta nel mondo, “Umbria Jazz”. Dopo il concerto di Bollani per piano solo (che ha anticipato brani del repertorio di un concerto previsto per l’indomani presso un teatro di Buenos Aires, fra cui un pezzo di Miles Davis, quindi “Bolero di Pietra”, una composizione dell’ultimo “cd” di Bollani “Piano/solo”, e canzoni argentine come la celeberrima “ Y Todo a Media Luz”), gli ospiti, fra cui numerosi oriundi italo-argentini, hanno potuto avere un saggio delle specialità del paniere di eccellenze agroalimentari umbre, allestito per l’occasione dal Centro Agroalimentare dell’Umbria: prosciutto di Norcia “Igp”, lenticchie di Castelluccio, farro di Monteleone, pecorini e formaggi misti, a cui si sono accompagnati piatti tipici della tradizione umbra, preparati caldi dalla brigata di cucina argentina, come i classici “strozzapreti” al tartufo nero, zuppe di lenticchie e di farro (cucinate secondo ricetta umbra in modo esemplare da un noto “chef” di Buenos Aires), maiale arrosto e crostini con patè di fegatini e di olive. “È un momento assai favorevole – ha detto nella sua introduzione l’Ambasciatore Ronca – per le relazioni bilaterali italo-argentine, che aprono, dopo il progressivo superamento della crisi argentina del 2000-2001, interessanti prospettive comuni produttive e commerciali. L’umbria – ha aggiunto Ronca, che nel pomeriggio aveva ricevuto presso la sede dell’Ambasciata d’Italia l’assessore Rometti e il presidente del Consiglio regionale umbro dell’emigrazione Pavilio Lupini – fa molto bene ad impegnarsi in questo sforzo di proiezione esterna, perché esiste uno spazio di complementarietà fra le regioni italiane e le province argentine, che può rivestire un notevole significato economico. A questo genere di iniziative – ha concluso Ronca – va il totale sostegno dell’Ambasciata”. “L’umbria – ha detto l’assessore alla Cultura della Regione Umbria Silvano Rometti – è impegnata sulla strada dello sviluppo, attraverso la costruzione di un sistema integrato di reti territoriali di eccellenza, dove si fondono tradizione e innovazione, nel rispetto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Impresa, ricerca, saperi, industria, agroalimentare, artigianato, storia e cultura si integrano in reti territoriali, all’insegna della qualità”. E una fra le maggiori di queste eccellenze, sul piano della cultura – ha ricordato il segretario generale della “Fondazione Uj” Giovanni Tarpani – è “Umbria Jazz”, cui in vari paesi del mondo (da New York a Tokyo, da Pechino a Novi Sad) è toccato di recente il ruolo di “messaggero dell’Umbria”. Stefano Bollani ha preso le parole di Tarpani alla lettera. Al termine di una esibizione marcata (soprattutto nel brano di Miles Davis) da una virtù tecnica che, in un pirotecnico gioco di note scaturite da dita, palmo di mano, gomito, percussione del pianoforte e corde pizzicate a mo’ di archi, ha generato, entusiasmando la platea, combinazioni da brivido, Stefano Bollani si è congedato dicendo: “Sono felice di essere il ‘messaggero dell’Umbria’, e ringrazio Umbria Jazz che permette occasioni come questa di stasera. Per fare una cosa del genere, forse non sembra, ma ci vuole coraggio”. .  
   
 

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