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Notiziario Marketpress di Mercoledì 05 Dicembre 2007
 
   
  LE DIPENDENZE AL CENTRO DELLA CONFERENZA REGIONALE PROGRAMMATICA UMBRA

 
   
  Foligno, 5 dicembre 2007 - Non solo le dipendenza da sostanze illegali, ma anche da alcol, tabacco, spese compulsive, doping e gioco d’azzardo, sono al centro della discussione avviata ieri a Foligno nell’ambito della Conferenza programmatica regionale sulle dipendenze. L’iniziativa è organizzata dalla direzione regionale sanità e servizi sociali con l’obiettivo di elaborare proposte condivise che orientino la programmazione regionale. “In tema di dipendenze - ha detto il direttore regionale, Gian Paolo Di Loreto, intervenuto dopo i saluti del sindaco di Foligno, Manlio Marini, e del direttore regionale dell’Asl 3, Gigliola Rosignoli - oltre all’organizzazione dei servizi per il trattamento e il recupero, la Regione Umbria ha ritenuto che il fenomeno vada affrontato attraverso il coordinamento di tutti i soggetti che operano in questo contesto, quindi anche i Comuni, le Questure e le Prefetture. Fondamentale è anche raccogliere le istanze, le proposte e l’esperienze dei territori”. “In tema di dipendenze non bisogna prescindere dalla rilevazioni di nuovi bisogni e aspettative delle persone - ha detto il dirigente del servizio programmazione socio sanitaria, Marcello Catanelli - La tipologia della persona dipendente da sostanze cambia e mutano anche le sue abitudini. Oggi gli adolescenti assumono 5 bevande alcoliche in contemporanea, la cocaina è sempre più diffusa, così come aumenta al dipendenza da videogiochi e da gioco d’azzardo. Bisogna quindi, rileggere criticamente il percorso svolto sinora - ha detto - e pensare ad un sistema dei servizi non più articolato solo sui Sert, ma sulle Unità di strada, Centri antifumo ed altro. Un modello che ancora nella nostra regione non è omogeneo e presenta delle carenze strutturali su cui lavorare, puntando anche ad un processo d’integrazione con i medici di medicina generale”. Tre le aree d’intervento della Regione: promozione della salute e prevenzione, riduzione del danno, interventi terapeutici per l’inclusione sociale. Tra i punti di forza anche una rete tra servizi e istituzioni, l’interazione tra il pubblico ed il privato sociale. Catanelli ha evidenziato che il tema delle dipendenze a catena innesca tutta una serie di problematiche che hanno bisogno di risposte. Prima tra tutte le morti per overdose: “Lo scorso anno in Umbria hanno perso la vita per overdose trenta persone. Di queste 23 nella provincia di Perugia e 7 nel Ternano Ha detto Catanelli - Il tasso di mortalità per droga sempre nello stesso anno è di 5,3 per 100 mila abitanti di età compresa tra i 14 e 64 anni”. L’86,6 per cento dei deceduti era di sesso maschile, mentre i 4 casi di morte di donne si sono verificati nella Provincia di Perugia, 3 di queste avevano dai 20 ai 34 anni ed una di età più avanzata. Le fasce d’età più colpite sono quella dai 20 ai 24 anni (con il 23,3 per cento dei decessi) e quella tra i 40 e 44 anni, con la stessa percentuale. Il 16,7 per cento aveva tra i 25 e 29 anni e il 13,3 per cento tra i 30 e i 34 anni. Dall’esame tossicologico risulta che nel 90 per cento dei casi la sostanza primaria causa della morte è l’eroina, pura nel 20 per cento dei casi oppure associata alla cocaina (nel 30 per cento dei casi), o all’alcol (nel 26,7per cento). I tre casi di morte che hanno come causa primaria la cocaina interessano la fascia d’età più giovane, da 20 a 24 anni, e si sono verificati tutti nella Provincia di Perugia. In 2 casi la cocaina era l’unica sostanza presente all’esame tossicologico, in un caso era invece associata all’alcoli. Quanto alla residenza delle persone morte il 73 per cento è risultato residente nella Regione Umbria, per i deceduti nella Provincia di Terni la percentuale è del 100 per cento. Soltanto 2 deceduti risultano essere stranieri, mentre gli italiani provenienti da altre regioni sono 6 di cui 3 deceduti provenivano dalla provincia di Siena, gli altri da Agrigento, L’aquila e Roma (1 caso per ciascuna provincia). “Anche se il fenomeno parte da situazioni specifiche - ha detto la dirigente regionale, Adriana Lombardi - non si può prescindere da interventi sulla comunità e dalla promozione di iniziative per il benessere generale proponendo un nuovo modello socio educativo”. “In questa direzione si sta muovendo il Governo nazionale - ha annunciato Leopoldo Grosso consulente del ministro Ferrero - Per la prima volta si lavora per un piano d’azione che vede l’intreccio di vari progetti che saranno realizzati anche a livello locale e monitorati. In particolare la Regione Umbria vedrà finanziato un suo progetto per fronteggiare il problema delle morti per overdose”. La Scheda In Umbria nel 2005 sono stati sequestrati intorno a 65 chili di hashish, 34 di marijuana, 14 di cocaina e 7 di eroina. E’ quanto emerso durante la Conferenza programmatica regionale in corso a Foligno su iniziativa della direzione regionale sanità e servizi sociali. “Sempre nel 2005 - ha riferito Rosa Andino dell’Osservatorio epidemiologico della Regione Umbria - l’11 per cento dei ragazzi di età compresa tra i 15 e 24 anni aveva fumato cannabis negli ultimi trenta giorni e dallo 0,9 al 3,7 per cento consumava cannabis quotidianamente. Il 24,7 per cento di giovani tra i 15 e i 19 anni ha dichiarato di aver fumato cannabis meno di 5 volte negli ultimi 12 mesi, il 5,3 per cento ha consumato cocaina meno di 5 volte, il 2,6 stimolanti e allucinogeni, l’1,8 eroina”. Dal 2000 al 2004 si sono verificati 160 ricoveri per dipendenza da droghe, per il 65 per cento la causa è stata la dipendenza da oppiacei, mentre i ricoveri per abuso di sostanze senza dipendenza sono stati 143. La prevalenza di casi di positività all’Hiv nelle persone seguite dai servizi per le dipendenze è stata di 105 casi, il 3,2 per cento del totale degli utenti. Quanto ai reati per droga, sempre nel 2005 le persone segnalate all’Autorità Giudiziaria per reati correlati a stupefacenti sono state 538, il 90 per cento maschi, l’1,7 per cento minorenni, il 46 per cento stranieri. Nel 73,5 per cento dei casi è scattato l’arresto. Nel 2004 le segnalazioni alle Prefetture per possesso di stupefacenti sono state 770, il 50,7 per cento era di fuori regione e il 49 per cento era in possesso di sostanze leggere. Per quanto riguarda i detenuti nei quattro istituti penitenziari regionali 286 (28 per cento) avevano problemi di droga. Il numero totale degli utenti in cura ai servizi pubblici (sempre nello stesso anno di riferimento) per le dipendenze era 3 mila 315. Con un’utenza di 59 soggetti per 10 mila abitanti di età compresa tra 15 e 64 anni, l’Umbria si colloca al di sopra della media nazionale per il tasso di utenti in trattamento. L’84 per cento dei soggetti in trattamento era di sesso maschile e per l’85,4 per cento la sostanza primaria di consumo è l’eroina, per il 7,2 per cento la cannabis, per il 6,2 per cento la cocaina, lo 0,4 per cento aveva fatto uso di ecstasy e lo 0,4 per cento di benzodiazepine. Nel 2004 il Centro a Bassa Soglia di Perugia ha avuto 11 mila 134 contatti, con una media di 44,5 contatti al giorno. Sempre nello stesso periodo l’Unità di strada ha avuto mille 589 contatti. “Per quanto riguarda le sostanze legali - ha sottolineato Andino - un capitolo a parte dovrà essere dedicato al consumo di tabacco e alcol. Nel primo caso va segnalato che l’abitudine di fumare rientra tra le dipendenze più diffuse tra gli uomini e le donne umbre e coinvolge, in modo deciso, le giovani generazioni e i bambini sotto forma di fumo passivo. Le ragazze umbre fumatrici risultano in una percentuale più elevata rispetto al dato nazionale, così come sono in aumento i ricoveri di donne per patologie correlate il fumo”. Nel 2005 in Umbria sono stati venduti un milione 254 mila 771 chilogrammi di prodotti del tabacco, di cui il 98 per cento erano sigarette. Il consumo di tabacco generalmente ha inizio in giovane età: sempre nel 2005 il 44 per cento della popolazione scolare umbra di età compresa tra i 15 e 19 anni, ha dichiarato di aver consumato tabacco negli ultimi 12 mesi. Nel 2003 il 22,1 per cento dei quattordicenni umbri si dichiarava fumatore. Dal 1993 al 2003 i fumatori maschi sono passati dal 30, 9 per cento al 26 per cento, mentre le fumatrici sono aumentate dal 17,7 per cento al 18,5 , una percentuale più alta in Umbria rispetto all’Italia. Nel 2004 le ragazze umbre, di età compresa tra i 15 e i 19 anni, occupavano, con il 23 per cento, il quarto posto di tutte le regioni italiane per un consumo giornaliero di 5 sigarette, i ragazzi della stessa età, con il 18 per cento occupavano il 15/mo posto. I ricoveri attribuibili al fumo hanno avuto un andamento in leggera diminuzione dal 2001 al 2003 con 27 mila 725 ricoveri nel 2001, 26 mila 302 nel 2003. Nel caso del consumo di alcol nel 2005 erano in trattamento nei servizi pubblici per problemi alcocorrelati mille 699 utenti, in costante aumento dal 1995. Nel 2003 si stimava che 500 persone e le loro famiglie frequentassero gruppi di auto – mutuo - aiuto per problemi alcolcorrelati. Nel 2003 il tasso di ospedalizzazione per diagnosi attribuibili all’alcol era di 125 ricoveri per 100 mila abitanti, in calo rispetto a 153 del 2000. Negli anni 2000 – 2004 il tasso di mortalità medio per cirrosi alcolica del fegato è stato dell’1,0 per 100 mila abitanti maschi e 0,4 per le femmine. Nel 2005 l’85,8 per cento dei ragazzi e l’86,4 per cento delle ragazze di età compresa tra i 15 e 19 anni che frequentano la scuola dichiarava di aver consumato alcol nell’anno, il 39,9 per cento di essersi ubriacato da 1 a 5 volte nell’anno, il 7 per cento delle ragazze e il 12 per cento dei ragazzi ha dichiarato più di 5 episodi di ubriacatura nell’anno. .  
   
 

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