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Notiziario Marketpress di
Giovedì 06 Dicembre 2007 |
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UN CONVEGNO IN CAMERA DI COMMERCIO E UNA RICERCA: A MILANO GLI UOMINI DEDICANO AI FORNELLI IL DOPPIO DELLE ORE DI ROMANI E NAPOLETANI
IL RISOTTO ALLA MILANESE RIMANE LA SPECIALITÀ PIÙ FAMOSA (E CUCINATA) D’ITALIA
GOLOSI DI CUCINA MILANESE I ROMANI. SPENDACCIONI I PALERMITANI
E I PIATTI ALLA MILANESE RENDONO: 173 MILIONI DI FATTURATO ALL’ANNO
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Oltre il 60% dei milanesi dedica dalle 6 alle 30 ore settimanali alla cucina. E’ primato tra gli italiani: i romani si fermano al 57,1%, i napoletani al 49,7%, i palermitani al 48,7% e i bolognesi al 36,4%. E se a Milano quasi 2 donne su 3 dedica almeno 6 ore in cucina, gli uomini milanesi arrivano al 43,5% (quasi 1 su 2): doppiata la percentuale degli italiani delle altre grandi città. Una “malattia” per la cucina che si traduce nella lettura di riviste eno-gastronomiche (il 30% dei milanesi le legge) e nella visione dei programmi Tv dedicati (per 1 milanese su 5 è un “must” quotidiano). Tra i fornelli a Milano va forte la creatività (a pranzo nel 30% dei casi si cucinano spesso piatti creativi sempre nuovi; a cena nel 10%) e i piatti internazionali (nel 21,2% dei casi almeno qualche volta a settimana durante le cene). Ma non si trascura la cucina tradizionale: in quasi 3 famiglie milanesi su 4 (72,7%) i “piatti della nonna” continuano ad essere preparati con regolarità. La cucina milanese è famosa in Italia soprattutto per il risotto alla milanese (per il 28,9% degli italiani è il piatto principe), bene anche la costoletta (24,3%), il panettone (12,5%) e l’ossobuco (11,7%). Quasi 2 italiani su 3 (64%) cucinano almeno qualche volta i piatti milanesi (1 su 5 spesso). I più golosi delle delizie alla milanese sono i romani (il 70% cucina milanese almeno qualche volta), seguiti dai palermitani e dai napoletani. Mentre chi spende in media di più per mangiare milanese al ristorante sono i palermitani (il 25% spende tra i 41 e i 60 euro). Il risotto alla milanese si conferma anche come il piatto milanese più cucinato dagli italiani (per il 39,9%), seguito dalla costoletta (33,6%). A Milano si cucina spesso anche l’ossobuco (14,1%) e la cassoeula (8,3%). Non sorprende allora che in almeno 1 attività di ristorazione su 2 a Milano si propongano piatti della tradizione culinaria milanese (e in 2 trattorie su 3), in particolare risotto e costoletta (tutti i giorni) ma anche ossobuco e trippa (1 volta a settimana). L’interesse dei clienti per la cucina milanese è in crescita, soprattutto tra la clientela italiana (nel 21,7% dei casi). E così aumenta il giro d’affari: il peso dei piatti milanesi sul totale del fatturato delle attività di ristorazione a Milano si aggira sul 20%, per un totale di 173 milioni di euro. Dove mangiano i milanesi: durante la settimana 6 su 10 pranza a casa e 1 su 7 (il 14%) in ufficio, a cena 9 volte su 10 a casa, mentre solo in 1 caso su 100 si va ad un aperitivo (milanesi battuti dai bolognesi: 4,2%). Infine durante il tempo libero, in 1 caso su 3 si va al ristorante. Sono questi alcuni dei dati che emergono da due indagini campionarie della Camera di Commercio di Milano, attraverso la sua azienda speciale Cedcamera sulla cucina milanese nelle abitudini e nelle opinioni delle famiglie che ha coinvolto le città di Milano, Bologna, Roma, Napoli e Palermo e i ristoratori milanesi. Ristorazione. Un settore in crescita (+1,9% in Italia tra il 2006 e il 2007). Anche se vanno meno le mense (-1,9%) a vantaggio del boom del catering (+5,9%). Bene i ristoranti (+3,3%), meglio dei bar (+1%). Centri principali del settore in Italia Milano e Roma con il 6% dei ristoranti italiani e Napoli col 4,5%. Emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese al terzo trimestre 2006 e 2007. Cucina milanese: convegno in Camera di commercio. A Palazzo Giureconsulti, sede della Camera di commercio, convegno “La cucina di Milano: tradizione & innovazione” organizzato dall’Accademia Italiana della Cucina, in collaborazione con la Camera di Commercio di Milano. Durante l’incontro sono stati presentati i risultati delle due indagini campionarie. Al via anche due mostre: la prima “Un secolo di menù italiani” con una ventina di pannelli che riproducono menu storici di diverse epoche, raggruppati in modo tematico, dai menu dei re d’Italia all’estero a quelli dei Presidenti della Repubblica, dai viaggi dei Papi a quelli dei transatlantici italiani fino ai menu realizzati da grandi artisti (Sala Esposizioni), la seconda, fotografica, su “Personaggi e mangiari della vecchia Milano” con una trentina di fotografie d’epoca dedicate ai venditori di cibi della tradizione (Loggiato esterno). Entrambe le esposizioni resteranno aperte fino al 2 dicembre a Palazzo Giureconsulti (Mm Duomo), con ingresso libero dalle ore 10 alle ore 18. “La cucina – ha commentato Carlo Sangalli, presidente della Camera di commercio di Milano – e il settore della ristorazione non rappresentano solo una attività economica, ma anche uno stile di vita, perché nei piatti della tradizione ritroviamo le nostre radici, i nostri valori, ciò che ci caratterizza. Una ricchezza per il territorio, a sostengo della qualità della vita, che è pronta a rinnovarsi, accettando con entusiasmo le sfide che provengono da un mercato sempre più globale”. Tutti I Dati Della Ricerca I piatti più famosi della cucina milanese. E’ il risotto alla milanese il piatto principe della cucina milanese (per il 28,9%) per gli italiani, seguito dalla costoletta alla milanese (24,3%), dal panettone (12,5%), e dall’ossobuco (11,7%). Al quinto posto la cassoeula (8,1%), poi la busecca (4,5%) e i nodini di vitello (3,7%). Se consideriamo i soli milanesi, il risotto alla milanese rimane primo (18,8%), ma a breve distanza ecco la costoletta alla milanese (16,9%), l’ossobuco (13,8%) e la cassoeula (12,8%). Solo al quinto posto il panettone (12,4%). Tra le altre città, il risotto alla milanese è soprattutto famoso a Palermo (per il 46,5% dei palermitani è il piatto milanese più famoso), a Napoli (46%) e a Bologna (43%). Il panettone è soprattutto famoso come piatto milanese a Roma (17,4%). Bene la cassoeula a Bologna (8,6%). …e quelli più cucinati. Il 64% degli italiani cucina almeno qualche volta i piatti milanesi (il 17% spesso; il 47% qualche volta). A Milano tale percentuale sale all’82% (35% spesso; 47% qualche volta). Tra le altre città, Roma è la città in cui la cucina milanese ha più successo (il 70% dei romani cucina piatti milanesi: il 56% qualche volta; il 14% spesso). Seguono i palermitani (il 45% la cucina: il 34% qualche volta e il 11% spesso), i napoletani (il 44%: di cui il 39% qualche volta e il 5% spesso) e infine i bolognesi (il 38%: il 37% qualche volta e il 1% spesso). Il piatto milanese più cucinato è il risotto alla milanese (per il 39,9% degli italiani), seguito dalla costoletta alla milanese (33,6%), dall’ossobuco (9,9%) dalla cossoeula (4,1%), dai nodini di vitello e dalla busecca (3,3%). A Milano accanto al risotto (per il 29,4%) e alla costoletta (per il 24,5%), una percentuale piuttosto rilevante cucina l’ossobuco (14,1%), la cassoeula (8,3%), e la busecca (6,4%). Tra le altre città a Bologna, Napoli e Palermo oltre il 95% degli intervistati cucina come piatti milanesi il risotto o la costoletta. A Roma c’è anche un 8% che cucina l’ossobuco alla milanese. Dove mangiano (e cosa mangiano) gli italiani: a pranzo durante la settimana. A pranzo nei giorni lavorativi il 61% degli intervistati mangia a casa, il 16,3% al bar, il 13,8% in ufficio e il 5% in un self-service. A Milano sale la percentuale di persone che mangia al self-service (6%), mentre è in linea con il dato complessivo la percentuale di persone che mangia a casa (62%), in ufficio (14%). Leggermente inferiore la percentuale di milanesi che invece mangia al bar (14,5%). Nelle altre città, mangiano soprattutto a casa i napoletani (il 69%), al bar a Bologna (21%), e in ufficio a Palermo (17%). Quando si mangia a casa, il 77,3% degli intervistati mangia con la famiglia. A Milano c’è la più alta percentuale di chi mangia da solo (33%), mentre a Napoli e a Palermo la più alta di chi mangia con la famiglia (89%). Nell’87% dei casi, quando si mangia a pranzo a casa, si cucinano i piatti tipici della cucina locale (spesso o qualche volta), seguiti dai piatti creativi (38% spesso o qualche volta) e dai piatti pronti (36%). A Milano, rispetto alle altre città, si cucinano soprattutto piatti creativi sempre nuovi (56%: 15,3% spesso e 40,7% qualche volta), rispetto al 21,4% di Bologna, al 34% di Roma, al 31% di Napoli e al 40% di Palermo, e piatti internazionali (15,4%: 2,7% spesso e 12,7% qualche volta). Per quanto riguarda le altre voci, a Milano nel 76% dei casi si cucinano a pranzo i piatti tipici della cucina locale (nel 30% spesso e nel 46% qualche volta), nel 45,3% ricette di cui non si conosce la provenienza e nel 41,3% piatti pronti. La città dove si consumano più surgelati, precotti, ecc. È Bologna (nel 54,8%: 14,3% spesso e 40,5% qualche volta). …a cena durante la settimana. A cena nei giorni lavorativi ben il 94,4% del campione mangia a casa, l’1,9% al ristorante, l’1,1% fa un aperitivo, lo 0,8% da amici a parenti. A Milano chi mangia a casa è il 91,7%, mentre sale la percentuale di chi mangia al ristorante (2,5%), in un self-service (2,5%) o fa un aperitivo (1,7%), mentre chi mangia a casa di amici o parenti è lo 0,4%. Tra le singole voci, sono i romani quelli che mangiano di più a casa (il 96,5%), i milanesi quelli più al ristorante o al self-service (2,5%), i bolognesi quelli che fanno più aperitivi (4,2%), i napoletani (3%) e i palermitani (1,7%) quelli che mangiano di più a casa di amici e parenti. Anche per le cene durante la settimana si scelgono soprattutto i piatti tipici della cucina locale (per il 92% dei casi: 61% spesso e 31% qualche volta). Ancora una volta a Milano rispetto alle altre città si cucinano in media più piatti creativi (nel 61,3% dei casi: 11,3% spesso e 50% qualche volta) e piatti internazionali (nel 24,8% dei casi: 3,6% spesso e 21,2% qualche volta). …e nel tempo libero. Il 59% degli intervistati mangia a casa nel loro tempo libero, mentre nel 34,2% dei casi al ristorante. Tra i milanesi, la percentuale di chi mangia a casa passa al 66% (la più alta rispetto alle altre città), mentre scende quella di chi opta per il ristorante (27%). Si va a mangiare al ristorante soprattutto a Roma (39%) e a Napoli (34%). A casa continuano a prevalere i patti tipici della cucina locale (per il 92% degli intervistati: nel 61% vengono cucinati spesso e nel 31% qualche volta). A Milano questa percentuale scende leggermente (84,9%: 34% spesso e 50,9% qualche volta), mentre la cucina dei piatti creativi (67,3%: 15,1% spesso e 52,2% qualche volta) e quella dei piatti internazionali (24,5%: 5% spesso e 19,5% qualche volta) registrano ancora una volta a Milano la percentuale più alta rispetto alle altre città. Quando si mangia invece al ristorante, oltre ai piatti tipici della cucina locale (ordinati spesso dal 59,6% degli intervistati), cresce la richiesta di piatti internazionali (nel 24,4% dei casi sono ordinati spesso). E per mangiare cucina milanese al ristorante si spendono in media dai 21 ai 40 euro nel 54% dei casi, fino ai 20 euro nel 24% e tra i 41 e i 60 euro nel 5%. La percentuale che spende di più per mangiare milanese si trova a Palermo (il 25% spende tra i 41 e i 60 euro per mangiare piatti milanesi al ristorante). Le ore spese in cucina. Il 54,2% degli italiani passa in cucina dalle 6 alle 30 ore settimanali. Il primato del tempo dedicato a cucinare spetta ai milanesi (il 61,7% gli dedica almeno 6 ore), seguita da Roma (57,1%), da Napoli (49,7%), da Palermo (48,7%) e da Bologna (36,4%). Se distinguiamo per sesso, la cucina si conferma regno delle donne italiane (il 74,3% delle donne intervistate vi dedica da 6 a 40 ore a settimana, contro il 28,8% degli uomini), ma se tale differenza è presente a Roma (76,9% di donne e il 28,3% di uomini vi dedica oltre 6 ore), a Napoli (rispettivamente 75,5% e 20,4%), a Palermo (72,1% e 22,3%), e in misura minore a Bologna (55% e 12,9%), a Milano quasi 1 uomo su 2 passa almeno 6 ore in cucina a settimana (43,5%), rispetto al 76,1% delle donne milanesi. I piatti della tradizione e le sagre. I piatti della nonna continuano ad andare forte sulle tavole degli italiani: nell’82,1% dei casi si continuano a cucinare (e nel 52% dei casi almeno 1 volta a settimana). La percentuale più alta si registra a Palermo (90,4%) e a Napoli (85,8%). Sopra alle media anche Roma (83,5%) e Bologna (83,1%). Leggermente sotto invece Milano (72,7%). Il 57% degli italiani intervistati dice di partecipare a sagre e feste in cui si presentano prodotti tipici alimentari. A Milano la percentuale scende al 50%, preceduta da Napoli (53%) e Roma (60%). Le sagre sono particolarmente seguite a Palermo (61%) e soprattutto Bologna (66%). Leggere (e guardare) la gastronomia. La città dove le riviste eno-gastronomiche hanno maggiore successo è Roma (quasi 1 romano su 3 le legge: il 32,5%), seguita da Milano (30,2%), da Bologna (25,4%), da Napoli (21,3%) e da Palermo (14,8%). Il 34% degli intervistati compra almeno 1 libro di gastronomia all’anno (record a Palermo con il 45%), mentre 1 italiano su 2 (il 52%), guarda programmi televisivi sulla cucina almeno una volta al giorno (a cui si aggiunge il 14,3% che li vede tutti i giorni). Tra chi è “ammalato” di cucina, spiccano i milanesi (quasi 1 milanese su 5 vede programmi di cucina in televisione tutti i giorni). . |
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