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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Dicembre 2007
 
   
  TRASPORTI LIGURE, ASSESSORE MERLO: "LA RIFORMA DEL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE PASSA ATTRAVERSO UNA SUA SEMPLIFICAZIONE E UN NUOVO MODELLO DI GOVERNANCE"

 
   
  Genova, 10 Dicembre 2007 - Semplificare la gestione del trasporto pubblico locale in Liguria riducendo al massimo a tre unità di gestione il trasporto su gomma ed eventualmente unificando la gestione del trasporto su gomma e su ferro e prevedendo per questo al massimo due operatori regionali o meglio ancora uno. Sono queste alcune indicazioni provenienti dallo studio presentato il 5 dicembre alle Cisterne di Palazzo Ducale, commissionato dall´assessorato alle Infrastrutture della Regione Liguria, con apposita gara, alla società di consulenza Axteria per realizzare un´analisi dell´attuale sistema del trasporto pubblico locale, e giungere così all´elaborazione di linee guida per la sua riforma. "Lo studio della Regione Liguria - ha commentato l´assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Luigi Merlo - coincide con una serie di provvedimenti adottati dal Governo come la riforma della legge 422 del 1997, le ipotesi di liberalizzazioni dei servizi, l´articolo 10 della Legge Finanziaria, tutti tesi a modificare strutturalmente il comparto. Per la Liguria il trasporto locale è base fondamentale del welfare collettivo e una riforma strutturale non è più rinviabile". Lo studio ha preso in considerazione quattro scenari evolutivi partendo dalla considerazione che, in assenza di interventi correttivi, la gestione del trasporto pubblico locale ligure è destinata nel 2011 a presentare un risultato operativo negativo per oltre 40 milioni di euro. Da qui la necessità di elaborare nuove soluzioni per una riforma del sistema: tre riguardano l´integrazione territoriale dei servizi su gomma e l´ultima anche un´integrazione modale tra gomma e ferro. Il primo scenario prevede la costituzione di tre unità di gestione per il trasporto su gomma Ponente, Centrale e Levante in grado di generare a regime benefici per 10-11 milioni di euro, derivanti in gran parte da sinergie sui costi; Il secondo scenario prevede che il Tpl su gomma sia affidato a due gestori, rispettivamente attivi nell´area metropolitana di Genova e nel restante territorio regionale; Il terzo scenario prevede due operatori regionali dedicati rispettivamente al servizio su gomma e a quello su ferro; l´integrazione di tutti gli operatori gomma consentirebbe 20 milioni di euro di risparmio; Il quarto scenario prevede un unico operatore integrato gomma-ferro la cui costituzione consentirebbe di avere a regime risparmi per 30 milioni di euro. Uno scenario quest´ultimo che risulta però difficilmente praticabile, principalmente a causa delle differenze strutturali tra le due modalità di trasporto. Pertanto dall´analisi risulta che la soluzione ottimale per la riforma del trasporto pubblico locale ligure è da ricercare nell´ampliamento del bacino territoriale della gestione del servizio su gomma e nella progressiva integrazione regionale del trasporto su gomma. Sulla base dello studio la Regione dovrà quindi decidere, dopo il confronto con tutti i soggetti interessati, le strategie da adottare per la riorganizzazione del Tpl ligure. Un percorso che dovrà prevedere da un lato la ridefinizione dell´offerta del Tpl, dall´altro l´introduzione di misure di sostegno della mobilità pubblica. Dallo studio emerge infatti la necessità di introdurre un nuovo modello di governance del sistema rappresentato da un Authority regionale, valutata come la soluzione ottimale, in grado di guidare il cambiamento. "Attraverso lo studio - continua Merlo - abbiamo ora tutti gli elementi per affrontare in consiglio regionale e con tutti i soggetti interessati, enti locali, aziende, sindacati, rappresentanti dei consumatori, una discussione di merito importante, basti pensare che oggi la contribuzione pubblica al trasporto locale annualmente vale complessivamente tra trasporto su ferro e su gomma quasi 200 milioni di euro ed è destinata a crescere ulteriormente anche per incentivare altre forme di trasporto tra cui quello marittimo". "In un momento così delicato per il trasporto pubblico - spiega Enrico Sassi, coordinatore della commissione trasporti di Confservizi Liguria - è fondamentale che la Regione abbia scelto di avviare un processo di revisione e di rilancio del settore, per superare una situazione che oggi si limita alla gestione dell´emergenza e non consente alcuna seria programmazione da parte delle imprese; pertanto consideriamo positivamente questa iniziativa, perché concepita in modo da coinvolgere la nostra associazione e le aziende fin dall´inizio e perché ci fa ritenere che anche nella prosecuzione dei lavori potremo mettere a disposizione della Regione e degli enti proprietari la nostra esperienza e le nostre competenze". La società di consulenza ha individuato i quattro scenari dopo cinque fasi di studio distinte: analisi preliminare del quadro normativo di riferimento, valutazione delle prestazioni delle aziende che gestiscono il Tpl in Liguria, definizione degli scenari evolutivi relativi alla possibile integrazione del sistema a livello regionale, analisi sull´opportunità di istituire una o più agenzie del Tpl e progettazione di un sistema di controllo di gestione che permetta alla pubblica amministrazione di monitorare in modo costante l´attività delle aziende concessionarie. In particolare dal confronto con le principali realtà europee sono emerse alcune considerazioni di rilievo: prima fra tutte la frammentazione del mercato italiano, dove i principali operatori nazionali hanno dimensioni molto inferiori rispetto a quelli europei, quindi la bassa velocità commerciale dei mezzi italiani che risultano i più lenti d´Europa; a fronte di costi operativi per chilometro che risultano i più alti d´Europa (+32% rispetto alla media), anche a causa dei maggiori oneri contributivi e fiscali sul costo del lavoro. .  
   
 

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