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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Dicembre 2007
 
   
  GIORNATA EUROPEA DISABILITA’. DAL PARLAMENTO EUROPEO ASSESSORE VALDEGAMBERI:”NON SOLO DICHIARARE DIRITTI DISABILI MA ESIGERLI;E SUPERARE LE BARRIERE CULTURALI”

 
   
  Venezia, 10 dicembre 2007 “Non più e non solo dichiarare i diritti delle persone con disabilità ma esigerli; non più e non solo superamento delle barriere architettoniche ma innanzitutto di quelle culturali”: questa la sintesi della posizione di Stefano Valdegamberi, Assessore regionale alle politiche sociali, in occasione della Giornata Europea della Disabilità che si è tenuta il 5 dicembre e che lo vedeva a Bruxelles per partecipare alle iniziative europee in corso al Parlamento Europeo. “L’impegno dei governi, a qualsiasi livello – afferma l’Assessore veneto - è di rendere esigibili tali diritti, creando le condizioni culturali e sociali per costruire pari opportunità. Vale a dire che le politiche per le persone con disabilità devono essere pensate e realizzate all’interno delle politiche generali, rivolte a tutti i cittadini, creando le condizioni di parità e di risposta alle esigenze specifiche delle persone con disabilità. Ad esempio nella costruzione degli edifici non si deve più parlare di eliminazione delle barriere architettoniche; ma è necessario progettare e realizzare edifici accessibili a tutti, anche alle persone che temporaneamente o stabilmente si trovano nella condizione di disabilità. Le prime barriere che portano all’esclusione sociale e alla discriminazione – aggiunge - sono innanzitutto le barriere culturali. Ne consegue allora che l’integrazione sociale si realizza attraverso interventi finalizzati a eliminare la discriminazione sociale, a incentivare le azioni positive, favorendo in tutti i modi la partecipazione attiva delle persone ai processi e ai percorsi di cui loro stessi sono i primi destinatari”. La giornata europea della disabilità non può fare a meno di richiamare, secondo Valdegamberi, l’evento maggiormente significativo dell’anno 2007: l’approvazione della Convenzione Internazione per i diritti delle persone con disabilità, avvenuta a conclusione di un lungo lavoro pluriennale, effettuato nel comitato dai rappresentanti di 192 Nazioni, di Organismi Internazionali e di Organizzazioni Non Governative (Ong). La Convenzione, secondo l’Oms, interessa circa 650 milioni di persone con disabilità nel mondo, e tenderanno ad aumentare per il progressivo aumento dell’invecchiamento demografico. Essa tocca tutti gli aspetti connessi alla tutela e promozione delle libertà, della dignità e dei diritti: il diritto alla vita e all’integrità della persona; all’istruzione; al lavoro; all’accesso ai servizi ma anche alla cultura ed al tempo libero; alla protezione da ogni forma di tortura, violenza e maltrattamento; alla rappresentanza legale, contro ogni forma di discriminazione basata sulla disabilità e la promozione di pari opportunità. “Nei Paesi più industrializzati – rileva l’esponente del governo regionale - il progresso medico, scientifico e tecnologico non è riuscito a ridurre sufficientemente e significativamente l’incidenza delle condizioni di disabilità tra le popolazioni ed, anzi, per alcune tipologie si è assistito ad un incremento. In molti paesi essere disabili significa essere esposti a rischio di esclusione sociale, rifiuto, violazione manifesta dei loro diritti, misconoscimento o addirittura assenza di essi. In occasione del Congresso Europeo sulla disabilità riunito a Madrid nel 2002, è stato riaffermato e sottolineato che “La disabilità è una questione che riguarda i diritti umani” e che le persone con disabilità hanno gli stessi diritti di tutti i cittadini: diritti umani, civili, sociali, politici ed economici riconosciuti dalle Convenzioni internazionali, dal Trattato dell’Unione Europea, dalla Costituzione. Su questa strada – conclude - bisogna proseguire dai livelli più decentrati a quelli nazionali a quelli europei”. .  
   
 

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