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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Dicembre 2007
 
   
  UE, TRATTATO DI LISBONA: MAGGIORE RUOLO DEI PARLAMENTI NAZIONALI COL NUOVO TRATTATO

 
   
  Bruxelles, 10 dicembre 2007 - Il nuovo trattato di Lisbona, il ruolo che ha assegnato ai parlamenti nazionali ed il suo processo di ratifica, sono stati i principali temi in discussione fra i rappresentanti dei 27 parlamenti nazionali e del Parlamento europeo in occasione del quarto incontro interparlamentare sul futuro dell´Europa che si è svolto lunedì e martedì scorsi a Bruxelles. La maggior parte degli intervenuti ha convenuto che il ruolo dei parlamenti nazionali sarà migliorato dal nuovo trattato. Chiudendo l´incontro interparlamentare, il Presidente del Parlamento europeo Hans-gert Pöttering ha ricordato che «il Parlamento europeo ed i parlamenti nazionali non sono in concorrenza ma condividono lo stesso obiettivo: consolidare la democrazia europea». Ha sottolineato poi che ci saranno sempre discussioni su quale sia il livello appropriato di amministrazione - europeo, nazionale o locale - per trattare le varie tematiche, in quanto «la cooperazione è necessaria per far funzionare l´Europa». Facendo il punto sulla seconda giornata di discussione, il portavoce dell´Assemblea della Repubblica portoghese, Jaime Gama, ha rilevato come la preferenza data alla ratifica parlamentare o al referendum per il nuovo trattato sia «una scelta politica interna esercitata liberamente» da ogni Stato membro. Ha inoltre ricordato la necessità di informare i cittadini sul contenuto e gli obiettivi della riforma. Una preoccupazione peraltro condivisa dalla maggioranza dei partecipanti. Nel corso della riunione, tre gruppi di lavoro hanno trattato tre temi correlati: "un ruolo maggiore nell´Ue per i parlamenti, maggiori responsabilità per i parlamenti nazionali", "ratifica e entrata in vigore del trattato di Lisbona" e "il nuovo panorama istituzionale: più efficacia e più coesione". I parlamenti nazionali sono i grandi vincitori Per Jaime Gama «i primi vincitori del nuovo trattato sono i parlamenti nazionali», il loro ruolo si è accresciuto ad ogni successiva revisione dei trattati. Secondo il Presidente del Parlamento portoghese questo è «un buon motivo per rallegrarsi per i risultati» delle negoziazioni sul trattato di Lisbona. Il relatore del primo gruppo di lavoro sul ruolo dei parlamenti nazionali nell´Ue, Helder Amaral, ha rilevato che le riforme iscritte nel trattato di Lisbona porteranno ad un «rafforzamento della legittimità democratica dell´Ue». Ha tuttavia escluso ogni tipo di concorrenza tra i parlamenti nazionali ed il Parlamento europeo, in quanto «hanno tutti dei ruoli diversi da svolgere, ma l´obiettivo comune è quello di riavvicinare l´Ue ai cittadini». Ha inoltre proposto di incoraggiare «lo scambio tra i parlamenti nazionali di informazioni e migliori pratiche, per migliorare l´utilizzo del denaro comunitario e, per esempio, dei fondi strutturali». Spiegare le riforme all´opinione pubblica Il presidente della commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo, Jo Leinen (Pse, De), ha giudicato indispensabile portare avanti una politica di comunicazione efficace per spiegare all´opinione pubblica il contenuto e gli obiettivi della riforma. Ha quindi richiesto la redazione di una versione più accessibile ai lettori del troppo complesso trattato modificato. Per il relatore del gruppo di lavoro dedicato al processo di ratifica, Jean-luc Dehaene (Ppe/de, Be), occorre «che i cittadini siano pienamente associati», indipendentemente dalla procedura scelta da ogni Stato membro per l´approvazione del nuovo trattato. Il gruppo di lavoro ha inoltre discusso su come il trattato di Lisbona potrebbe accrescere l´efficienza e la responsabilità democratica dell´Unione europea. Per il relatore il profilo democratico è aumentato sia dai nuovi poteri conferiti al Parlamento europeo sia al ruolo accresciuto conferito ai parlamenti nazionali. Nessuna minaccia per la sovranità nazionale L´ultimo gruppo di lavoro si è concentrato sul nuovo panorama istituzionale. La maggioranza dei partecipanti ha ritenuto che il nuovo trattato non mette assolutamente in pericolo la sovranità degli Stati, come ribadito dalla relatrice, Regina Bastos, membro dell´Assemblea della Repubblica. Esprimendosi in nome dei parlamenti nazionali, ha ritenuto «inconfutabile che ora siamo in una posizione migliore e che non siamo uno Stato federale». La relatrice ha quindi espresso la preoccupazione di molti partecipanti affinché sia rafforzata la trasparenza del processo decisionale, sia a livello nazionale sia a livello europeo. Infine, ha esortato i parlamenti nazionali a vigilare sulla corretta attuazione delle riforme in caso di ratifica del trattato di Lisbona. Al termine della riunione, France Cukjati, Presidente dell´Assemblea nazionale della Slovenia, ha delineato il programma del suo paese per la Presidenza del Consiglio che avrà inizio il 1° gennaio 2008. Fra le priorità figura la positiva conclusione del processo di ratifica. Egli ha dichiarato che «Se il trattato dovesse essere respinto da uno Stato membro, esamineremo la possibilità di accettare un´Europa a due velocità o uno status quo per i prossimi dieci anni». Le tre precedenti riunioni parlamentari miste sul futuro dell´Europa si erano tenute l´8 e 9 maggio 2006, il 4 e 5 dicembre 2006 e l´11 e 12 giugno 2007. .  
   
 

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