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Notiziario Marketpress di Martedì 11 Dicembre 2007
 
   
  PROGETTO DI RICERCA RENDERÀ PIÙ SNELLI I SISTEMI INFORMATICI «OBESI»

 
   
  Leicester (Regno Unito), 11 dicembre 2007 - Alcuni ricercatori dell´Università di Leicester si stanno occupando del problema dell´evoluzione e del degrado del software nell´ambito del progetto Leg2net (From Legacy Systems to Services in the Net), finanziato dall´Ue nell´ambito del Sesto programma quadro (6°Pq). Il progetto si occupa principalmente delle metodologie e delle tecnologie che possono aiutare imprese e organizzazioni a far fronte alla sfida di trasformare i loro sistemi informatici per poter operare e competere nell´economia digitale. «Per molte persone il software rappresenta uno strumento che permette di utilizzare un computer per svolgere varie attività (ad esempio digitare un testo)», sostiene il professor Jos? Luiz Fiadeiro dell´Università di Leicester, coordinatore di Leg2net. «Il software, tuttavia, non resta inerte all´interno di un computer. Esso ha una vita propria ed evolve nel tempo. » Questo significa che il sistema, per poter mantenere lo stesso livello di soddisfazione o persino accrescerlo, necessita di un adattamento e di una manutenzione costanti. L´evoluzione del software è stata anche studiata dal professor Meir Lehman e dai colleghi dell´Università di Londra, i quali hanno definito una serie di comportamenti noti come Leggi di Lehman: cambiamento continuo; complessità in aumento; evoluzione dei grandi programmi; tasso di lavoro invariante; conservazione della familiarità; continua crescita; diminuzione della qualità; sistema di feedback. Più complesso è il sistema, più complicato è il problema. «Grandi organizzazioni come le banche utilizzano applicazioni software estremamente complicate e la loro evoluzione è un compito molto impegnativo», spiega il professor Fiadeiro. «Innanzitutto, non si tratta di soddisfare un solo utente. Se non si presta attenzione, l´evoluzione del software può accrescere la sua complessità. » Sovente, ad esempio, gli aggiornamenti di software si limitano ad aggiungere strati su strati al sistema esistente senza tenere in considerazione la struttura complessiva. «Volendo utilizzare termini moderni, potremmo dire che il software diventa "obeso", perché lascia accumulare strati di "grasso", ad esempio codici obsoleti non più necessari», ha dichiarato Luis Andrade, amministratore delegato della Atx Software. «Di conseguenza, le applicazioni diventano sempre meno efficienti e sempre più difficili da modificare. Quando questo accade, i sistemi iniziano a perdere l´agilità, la flessibilità e la capacità di reazione di cui hanno bisogno le imprese per far fronte all´agguerrita concorrenza e alla volatilità del mercato che caratterizzano il mondo degli affari di oggi. » Un modo per rendere un sistema più flessibile e «mantenerlo elastico ed in forma» consiste nell´utilizzare un´architettura orientata ai servizi, che non si basa su sistemi monolitici, costituti da componenti collegati fra loro staticamente, ma su una struttura dinamica. Tuttavia, occorre prima analizzare attentamente il software per poter «individuare il "grasso" e il "muscolo"», afferma il professor Reiko Heckel dell´Università di Leicester. «Stiamo attuando ricerche con lo scopo preciso di effettuare un reengineering dei software "obesi" (anche chiamati "sistemi ereditati o legacy") per trasformarli in architetture orientate ai servizi e stiamo indagando su come consentire l´evoluzione nell´ambito di tali architetture. » Per ulteriori informazioni visitare: http://www. Cs. Le. Ac. Uk/softsd/leg2net/ . .  
   
 

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