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Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Dicembre 2007 |
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GLI SCIENZIATI OSSERVANO IL TESSUTO UMANO CON IL MASSIMO GRADO DI DETTAGLIO MAI OTTENUTO (SIMILE AL VELCRO)
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Bruxelles, 11 dicembre 2007 - Gli scienziati del Laboratorio europeo di biologia molecolare (Embl) hanno pubblicato la prima immagine tridimensionale (3D) a risoluzione molecolare della pelle umana. L´immagine rivela la struttura molecolare simile al velcro che collega le cellule epiteliali. Fino ad oggi, gli scienziati non erano riusciti a esaminare le proteine nel loro ambiente naturale, né le interazioni all´interno delle cellule. I metodi precedenti utilizzavano immagini a bassa risoluzione o richiedevano di trattare il tessuto con sostanze chimiche o di ricoprirlo con uno strato di metallo, interferendo con lo stato naturale del campione. Avvalendosi di una tecnica di microscopia avanzata nota come tomografia crioelettronica, Achilleas Frangakis e la sua équipe sono stati in grado di congelare un tessuto nel suo stato naturale, per poi esaminarlo con un microscopio elettronico. Le immagini del campione non trattato vengono riprese da diverse angolazioni e assemblate a computer per creare un´immagine 3D accurata. «È una vera conquista per due motivi», afferma il dott. Frangakis. «Mai prima d´ora era stato possibile effettuare un´osservazione tridimensionale di un tessuto così vicino al suo stato naturale con una risoluzione così elevata. Ora siamo in grado di vedere i dettagli ad una scala di alcuni milionesimi di millimetro. In questo modo abbiamo ottenuto una nuova prospettiva sulle interazioni molecolari alla base dell´adesione cellulare nei tessuti, un meccanismo di cui si discute da decenni. » L´équipe ha già utilizzato questa tecnica per osservare proteine fondamentali per il funzionamento di tessuti e organi, quali la pelle e il cuore, che svolgono anche un ruolo importante nella proliferazione cellulare. Queste proteine, note come caderine, si trovano all´interno delle membrane cellulari e interagiscono per avvicinare le cellule e collegarle strettamente tra loro. Ashraf Al-amoudi, membro dell´équipe del Dott. Frangakis, ha spiegato: «Siamo riusciti a osservare direttamente l´interazione tra le due caderine e questo ci ha permesso di scoprire da dove deriva la forza della pelle umana. Il trucco è che ciascuna caderina si lega due volte: una prima volta ad una molecole della cellula giustapposta e una seconda volta alla sua vicina. Il sistema funziona un po´ come un velcro specializzato e stabilisce un contatto molto stretto tra le cellule. » La ricerca è stata pubblicata sulla rivista «Nature» il 6 dicembre. Per maggiori informazioni, consultare: http://www. Nature. Com/nature http://www. Embl. Org . |
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