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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Dicembre 2007
 
   
  “FLORA E VEGETAZIONE DEL PIEMONTE”. IL PIEMONTE È UNA DELLE REGIONI CON LA FLORA PIÙ RICCA IN ITALIA, CON OLTRE 3.500 SPECIE PRESENTI, CIRCA LA METÀ DI QUELLE DEL TERRITORIO NAZIONALE.

 
   
  La Regione Piemonte, l’Ipla e il Dipartimento di Biologia vegetale dell’Università di Torino per promuovere la divulgazione e la conoscenza del patrimonio naturalistico rappresentato dalla vegetazione del territorio piemontese organizzano un incontro in cui verrà presentato il volume di Gian Paolo Mondino. In occasione dell´incontro: “Flora e vegetazione del Piemonte. Esperienze di studio, conservazione e gestione a confronto” che si terrà Sabato 15 dicembre 2007 a Torino dalle ore 9,30 alle ore 12,30 in Aula Magna del Dipartimento di Biologia Vegetale -Università di Torino (Orto Botanico), Viale P. A. Mattioli 25, Torino, Regione Piemonte -Assessorato all’Ambiente, Parchi e Aree Protette, Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente - Ipla spa, Università degli Studi di Torino – Dipartimentob di Biologia vegetale, La Regione Piemonte e l’Ipla presentano il volume “Flora e vegetazione del Piemonte” di Gian Paolo Mondino. Programma del convegno ore 9,30- Interventi di: Nicola De Ruggiero Assessore all’Ambiente, Parchi e Aree Protette della Regione Piemonte; Gian Paolo Mondino Autore del volume “Flora e vegetazione del Piemonte”; Consolata Siniscalco Dipartimento di Biologia vegetale dell’Università degli Studi di Torino; Alessandro Alessandrini Istituto Beni Culturali della Regione Emilia Romagna; Alberto Selvaggi Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente; Rosa Camoletto Museo regionale di Scienze Naturali di Torino-sezione di Botanica; Ore 12,30 conclusioni e a seguire buffet E’ gradita conferma della partecipazione da comunicarsi agli indirizzi e-mail: daniela. Bombonati@libero. It ; informazioni: tel. 011. 899. 89. 33 int. 275 /227 Il Libro - “Flora e vegetazione del Piemonte” di Gian Paolo Mondino (L’artistica Editrice, 368 pp, 18 euro) Con il volume “Flora e vegetazione del Piemonte” di Gian Paolo Mondino la Regione Piemonte intende promuovere la divulgazione e l’approfondimento delle conoscenze naturalistiche del territorio per una maggiore e più diffusa cultura ambientale. L’opera è frutto della passione botanica e del meticoloso lavoro di ricerca sulla flora e vegetazione piemontesi condotto in oltre cinquanta anni dall’ autore Gian Paolo Mondino. Un’attività svoltasi in gran parte nell’ambito dell’ Ipla, Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente, che, per conto della Regione Piemonte, ha redatto piani e progetti per la tutela e la gestione nelle aree protette. Il libro illustra le caratteristiche e i processi evolutivi dei differenti tipi di vegetazione del Piemonte, che, con oltre 3. 500 specie presenti, circa la metà di quelle del territorio nazionale, è una delle regioni con la flora più ricca in Italia. L’opera rappresenta un importante contributo alla divulgazione delle conoscenze in campo botanico in Piemonte, regione che- è giusto ricordare- vanta una prestigiosa tradizione di studi, le cui basi sono state gettate nel’700 da Carlo Allioni, uno dei più grandi botanici europei dell’epoca. Il volume “Flora e vegetazione del Piemonte”, curato da Gian Paolo Mondino, è rivolto tanto allo studente, quanto all’esperto o all’amministratore e al tecnico deputati alla conservazione della natura e alla gestione del patrimonio verde e della biodiversità. Ampio spazio viene dato alla descrizione dei vari “ambienti vegetali” della regione, dalla pianura alla montagna. Ciò che emerge con grande evidenza dalla pubblicazione è la notevole ricchezza di habitat e di specie floristiche nelle Alpi occidentali, area che è considerata uno dei punti caldi (“hot spot”) di biodiversità a livello europeo. L’alternarsi di morfologie e di substrati geologici differenti, la notevole escursione di quota - dai 3841 metri del Monviso fino alla pianura - e la varietà di climi locali rendono possibile la convivenza di habitat e di specie aventi origine ed esigenze ecologiche molto diverse. Convivono, infatti, in quest’area sia specie a distribuzione artico-alpina (giunte sulle Alpi ai tempi delle glaciazioni e qui rimaste in zone relitte), sia specie di antica origine ovvero appartenenti alla flora presente sulle Alpi prima dell’arrivo delle glaciazioni, come Berardia subacaulis. Le Alpi occidentali sono particolarmente ricche di “endemismi”, ovvero di specie esclusive di tale territorio, che, quindi, lo caratterizzano più di altre: come, ad esempio, la Campanula alpestris nell’ arco alpino occidentale o la Saxifraga florulenta nelle Alpi marittime. Dal lavoro scientifico di cui è frutto il volume “Flora e vegetazione del Piemonte” risulta, inoltre, che, nella regione piemontese, la vegetazione maggiormente esposta al rischio di scomparsa è quella delle zone umide (bacini lacustri, paludi e torbiere). Tra le cause della rarefazione di habitat e di specie in tali ambienti vi sono le bonifiche, le alterazioni dovute ad interazioni antropiche, il crescente utilizzo dell’acqua per attività agricole e produttive e, più recentemente, la riduzione delle precipitazioni a causa dei cambiamenti climatici. Un apposito capitolo del libro di Mondino è poi dedicato alla descrizione di quella che doveva essere l’antica copertura forestale della Pianura Padana: il Bosco delle Sorti della Partecipanza di Trino (a Sud Ovest di Vercelli): una delle aree più estese in cui si sia conservato il bosco nella pianura padana e una preziosa testimonianza della convivenza millenaria tra esigenze umane di sfruttamento delle risorse forestali e conservazione delle loro caratteristiche naturali. Sempre più rilevante, inoltre, è la presenza di specie provenienti da altri continenti, che nel tempo si sono acclimatate nella nostra regione. Alcune hanno assunto un carattere invasivo, essendo in grado di sopraffare e sostituire la vegetazione originaria autoctona. Fra queste, la robinia (detta erroneamente acacia), introdotta in Piemonte dal Nord America sin dal Xviii secolo e in seguito ampiamente naturalizzata, soprattutto nella fascia prealpina del Piemonte settentrionale. Un altro esempio, più recente, è rappresentato dalla Buddleja davidii, "l’albero delle farfalle", pianta originaria dell’Asia, tanto bella quanto invasiva, che infesta incolti e zone fluviali del territorio piemontese. Dal Giappone negli ultimi vent’anni è arrivata anche la Fallopia japonica, che si è espansa soprattutto sui fiumi, modificando il paesaggio fluviale. Fra le ultime infestanti giunte in Piemonte, si può citare il Senecio inaequidens, un’erba sudafricana a inflorescenze gialle simili a piccole margherite. Come per le altre regioni italiane, esiste in quella piemontese una “lista rossa” delle piante rare, che comprende ben 291 specie, suddivise fra estinte, gravemente minacciate, minacciate, vulnerabili e a minor rischio. Fra quelle localmente estinte in Piemonte, si può citare l’Aldrovanda vesiculosa, pianta carnivora, dedicata nel’700 da Linneo al botanico italiano Ulisse Aldrovandi. Fra le “gravemente minacciate”, invece, sul territorio subalpino, risulta esserci la “scarpetta di venere”, la più grande orchidea europea, nota in tre sole località tra le Valli di Susa (To) e Pesio (Cn). L´autore del libro Gian Paolo Mondino - Ha insegnato presso la Facoltà di Agraria dell´Università di Torino, al Corso di laurea in Scienze forestali e ambientali. Professore, oggi in pensione, in campo botanico ed ecologico, si è specializzato in botanica forestale presso l´Ipla di Torino dal 1959 al 1985. E´ autore di numerose pubblicazioni sulla vegetazione del Piemonte. .  
   
 

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