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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Dicembre 2007
 
   
  IMMIGRAZIONE: NEL 2008 VIA AL PERCORSO PER LA NUOVA LEGGE REGIONALE DELL’UMBRIA

 
   
   Perugia, 10 dicembre - "Nel 2008, anno dedicato dall´Unione europea al dialogo interculturale, la Regione Umbria avvierà il percorso della nuova legge regionale sull´immigrazione". Lo ha detto l´assessore regionale alle Politiche sociali Damiano Stufara, intervenendo al convegno promosso da Regione e Conferenza episcopale umbra che si è svolto il 7 dicembre a Perugia e durante il quale è stato presentato ufficialmente il "Dossier statistico immigrazione 2007 Caritas/migrantes". "L´umbria - ha rilevato Stufara - si è dotata di una legislazione fortemente avanzata già nel 1990, quando ancora il fenomeno dell´immigrazione era residuale, e in questi anni ha messo in atto buone prassi e sperimentato terreni innovativi, svolgendo un ruolo significativo nei processi di integrazione. Per l´integrazione, negli ultimi due anni sono state destinate l´80 per cento in più di risorse. Non basta - ha aggiunto - ma è un segnale del modello umbro che si vuol innovare e sviluppare, alla luce dei repentini cambiamenti degli ultimi anni. Oggi l´Umbria non è più una terra di passaggio, dimostra una capacità di attrazione rispetto al passato e gli immigrati, con una presenza stimata dal Dossier Caritas/migrantes in quasi 80mila regolari, circa il 9 per cento della popolazione, offrono un contributo rilevante alla nostra società e al sistema economico regionale". Secondo l´assessore Stufara, anche in una regione "accogliente più di altre", va innalzato il livello qualititativo dei processi di integrazione, partendo da una profonda analisi che faccia emergere anche le contraddizioni e la percezione che si ha del fenomeno immigrazione. "Va interrotta - ha sostenuto - una lettura ideologica e populista, propria anche di certa politica per la quale ´immigrato irregolare´ equivale a ´pericoloso criminale´. Non aiuta l´attuale legge nazionale in vigore, la Bossi-fini, che auspichiamo possa essere al più presto sostituita dalla nuova legge. Stiamo correndo il rischio - ha proseguito - di andare a una deriva securitaria e populista, come evidenziato dalle delibere di alcuni sindaci del Nord, con la percezione che solo con il contrasto all´immigrazione si possa garantire la sicurezza". L´assessore regionale alle Politiche sociali ha sottolineato il ruolo fondamentale delle istituzioni nei processi di integrazione e il "contributo insostituibile" da parte del mondo della Chiesa, esprimendo la volontà della Regione di consolidare il rapporto di collaborazione con la Conferenza episcopale umbra "perché possa crescere il livello di civiltà dell´Umbria e l´Umbria offra un contributo ancora più determinante alla crescita complessiva della civiltà del Paese". Una collaborazione basata sulla "condivisione di un interesse reciproco, attraverso un percorso che parte oggi dall´analisi del rapporto sull´immigrazione per riflettere e orientare decisioni e politiche di integrazione". Al convegno, che è stato aperto dal presidente della "Ceu monsignor Giuseppe Chiaretti, sono intervenuti Luca Di Sciullo, che ha illustrato i dati più significativi del Rapporto nazionale sull´immigrazione, e il direttore generale dell´Ufficio scolastico regionale Nicola Rossi. Quest´ultimo ha sottolineato, tra l´altro, che in Umbria ci sono 13. 200 studenti stranieri, la maggior parte nati in Italia, e che la regione è la prima, a livello nazionale, per il numero di iscritti alla scuola primaria. Tra i progetti per favorire l´integrazione, Rossi ha ricordato la guida all´orientamento per l´iscrizione alle scuole superiori, realizzata in cinque lingue, che verrà stampata con il contributo della Regione. Monsignor Riccardo Fontana, delegato della Ceu per il servizio alla Carità e Migrantes, ha invitato a non compiere una semplice lettura statistica dei dati. "Ottantamila immigrati in una regione come l´Umbria hanno un´incidenza maggiore che 400mila a Roma - ha detto - ma se esiste un problema, non è rappresentato dagli immigrati quanto piuttosto da noi". Monsignor Fontana ha invitato a riflettere sull´esempio di "immigrazione virtuosa" che viene dai tanti sacerdoti e dagli operatori della sanità che provengono da altre parti del mondo e del cui contributo si avvale fortemente la società regionale e ha spronato allo stesso tempo a intervenire per eliminare condizioni di sfruttamento in cui si trovano in particolare le badanti. "Nel dossier elaborato da Stella Cerasa - ha ricordato - si evidenzia la ´sindrome Italia´, il nome coniato da uno psichiatra in Ucraina per indicare le malattie riscontrate nelle donne rientrate dopo anni di lavoro nelle famiglie italiane, sottoposte a turni di 24 ore su 24". Per monsignor Fontana "è offensivo parlare di accettazione, ma si deve parlare di inclusione e condivisione", così come è fondamentale rivedere le procedure del "decreto flussi". È "inconcepibile - ha detto - che, come è accaduto a Perugia, madri sprovviste di permesso di soggiorno abbiano dovuto lasciare i figli appena nati e tornare in patria per poter ottenere il visto di lavoro. I bambini pagano l´assurdità di un provvedimento che di fatto si configura come una regolarizzazione". Il sottosegretario alla Solidarietà sociale Cristina De Luca, concludendo il convegno, ha ricordato il "viaggio nell´immigrazione" compiuto lo scorso anno e partito dall´Umbria. "Dobbiamo attrezzarci a gestire e convivere con un fenomeno strutturale qual è quello dell´immigrazione, con azioni che guardino al domani. Va favorito - ha spiegato - l´incontro regolare e facilitato tra domanda e offerta di lavoro, semplificate le procedure amministrative e contrastata con forza l´irregolarità, anche attraverso accordi con i Paesi di origine". È attualmente all´esame della Commissione Affari costituzionali della Camera la proposta di modifica della legge Bossi-fini e nella legge Finanziaria 2007, ha ricordato il sottosegretario, sono stati stanziati 50 milioni di euro per il Fondo sull´inclusione, raddoppiati con la Finanziaria 2008. "Occorre lavorare - ha aggiunto - affinché insieme all´inclusione cammini l´educazione alla legalità. Chi viene in Italia deve sapere ed essere messo nelle condizioni di conoscere la sua Costituzione, le sue tradizioni e valori". "L´allarme sociale - ha concluso - preoccupa soprattutto sul fronte culturale. Siamo di fronte alla sfida di dare certezza di diritti e chiarezza dei doveri, per gli immigrati come per gli italiani, per governare un fenomeno che ci ha travalicato. Su questo dobbiamo lavorare e sempre di più insieme, come sta facendo l´Umbria". Il Dossier statistico immigrazione 2007 è disponibile on line all´indirizzo www. Chiesainumbria. It/caritas. .  
   
 

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