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Notiziario Marketpress di Venerdì 14 Dicembre 2007
 
   
  CAORLE (VE): RINATURALIZZAZIONE DEL COMPRENSORIO DI VALLE VECCHIA

 
   
  Il comprensorio di Valle Vecchia — Dossetto, localizzato tra i centri turistici di Caorle e Bibione, si estende per circa 900 ha ed è delimitato sui quattro versanti da acque marine, lagunari e fluviali, che contribuiscono a creare situazioni di notevole complessità ed interesse ecologico. Anche a seguito della bonifica di tale comprensorio, avvenuta negli anni sessanta, il territorio ha mantenuto importanti valenze naturalistico —ambientali, soprattutto per la presenza tra l´arenile e la pineta di uno dei maggiori sistemi dunali litoranei del Veneto. Proprio per il suo particolare habitat, che presenta la fisionomia di un ricco mosaico di situazioni diverse nel quale le tessere sono costituite dai biotopi agroforestali, lagunari, palustri e di litorale sabbioso, Valle Vecchia è stata riconosciuta dall´Unione Europea come Zona di Protezione Speciale e Sito di Importanza Comunitaria. La sua rilevanza è legata anche alla presenza di uno degli ultimi tratti di spiaggia non urbanizzata dell´Alto Adriatico, forse il più esteso, certo il più pregevole: è uno dei pochi luoghi ove è ancora possibile osservare tutte le formazioni vegetali tipiche dei litorali sabbiosi in una successione vicina alle condizioni di massima naturalità. Gli interventi di rinaturalizzazione di parte dei terreni del comprensorio di bonifica di Valle Vecchia, attuati dalla prima parte degli anni novanta dal Consorzio di Bonifica Pianura Veneta e dall´azienda Veneto Agricoltura con finanziamenti Cipe destinati alla Regione del Veneto, hanno rappresentato una delle prime e più importanti iniziative di riqualificazione ambientale di un´area litoranea dell´Italia nord orientale: il tutto è stato realizzato in coabitazione con un´azienda agricola, gestita da Veneto Agricoltura, caratterizzata da un elevatissimo profilo di sostenibilità, soprattutto in relazione agli aspetti idraulici e alla delicata presenza dell´avifauna di passaggio. L´indiscusso valore ambientale delle opere eseguite in questi anni può essere testimoniato da alcuni dati: realizzazione di nuove zone umide per una superficie di oltre 60 ettari di territorio riaperto alla circolazione delle acque della laguna, con creazione di barene, velme e sponde degradanti, utili a ricreare il presupposto per la "associazione biologica" propria delle zone umide e la realizzazione, con l´apporto di acque dolci di falda, di un luogo privilegiato per specie ornitiche di passo e stanziali; oltre 13 ettari di fasce tampone o aree di biofitodepurazione, attraversate dalle acque di scorrimento superficiale provenienti dal comprensorio agricolo prima della confluenza nel canale principale di bonifica, per un abbattimento dei carichi inquinanti; realizzazione di un impianto sperimentale modulare di acquacoltura di tipo semi-intensivo; oltre 70 ettari di interventi di forestazione, ad integrazione della pineta esistente, con occupazione delle zone costiere e di tutte le aree produttive marginali; formazione di un sistema di alberature e siepi campestri che consente il delinearsi di elementi formali più aderenti con il tradizionale paesaggio della pianura costiera veneta. Il tutto è accompagnato dalla possibilità di visitazione, favorita da un ampio parcheggio esterno alla pineta, dotato di servizi, percorsi naturalistici e osservatori ornitologici. L´estensione di tali azioni di ripristino e riqualificazione ambientale, con realizzazione di zone umide su una superficie di ulteriori 335 ettari circa di territorio, consente di aprire nuovi scenari per la creazione graduale di un vasta riserva naturale con caratteristiche uniche a livello nazionale, per le dimensioni di tale iniziativa, per il target di utenti che potrà usufruire delle aree oggetto di riqualificazione, per le popolazioni locali che potranno direttamente usufruire dei benefici della riqualificazione, che ha valenza non solo ambientale, ma anche economico – turistica. E´ possibile individuare due principali ambiti di intervento, sostanzialmente divisi dalla strada principale di accesso al bacino di Valle Vecchia: un primo stralcio di interventi è individuabile nell´area orientale del bacino, caratterizzata dalla presenza del canale Baseleghe, attualmente destinato a raccogliere le acque dell´intero bacino per inviarle all´impianto idrovoro consorziale: Si prevede la riapertura del canale, ponendo così in diretto collegamento il canale Cavanella con la foce Baseleghe. Ad eccezione dell´area del Dossetto, dove sono ubicati i fabbricati dell´azienda Veneto Agricoltura, si procederà alla rinaturalizzazione di circa 135 ettari di territorio lungo il canale Baseleghe, con la creazione di nuove zone umide aperte alla libera espansione delle maree, il ripristino di antichi cavi perimetrali protesi entro terra, che si ramificano e si intrecciano in cavità minori, la formazione di barene, velme e argini perimetrali costituiti da sponde degradanti utili a ricreare il presupposto per la biocenosi propria delle zone umide. Peraltro, tali opere, per le quali si prevede una movimentazione di materiale terroso di circa 800 mila metri cubi, contribuiranno ad un miglioramento delle condizioni della foce Baseleghe e dei canali lagunari interni, potendo garantire un maggiore interscambio idrico fra il mare e le acque della laguna, e contrasteranno l´interramento al quale sono soggette le coste della zona. Un secondo stralcio di interventi, realizzabile anche per lotti funzionali, è relativo all´area posta a ovest della strada principale di accesso al litorale. L´obiettivo principale è la formazione di una vasta area di tipo vallivo, tipica del contesto lagunare, su una superficie di circa 200 ettari, in collegamento controllato con il canale lagunare Canadare a nord e con il canale Baseleghe a est, attraverso il ripristino di ghebbi lagunari e la formazione di ponticelli lungo la strada principale. I movimenti terra sono stimati in un milione 800 mila metri cubi. Anche attraverso i pozzi artesiani realizzati con i precedenti interventi, potrà essere garantito l´apporto di acque dolci di falda, al fine di costituire un luogo privilegiato per specie ornitiche di passo e stanziali e di incéntivazione allo sviluppo di specie vegetali tipiche. Il complesso delle opere comprende interventi diffusi di forestazione, tramite impianti di specie arbustive ed arboree a ridosso delle nuove zone umide, formazione di filari alberati, siepi campestri, boschi ripariali. Lo sviluppo del turismo naturalistico e della didattica ambientale vedrà la continuazione di tutta una serie di azioni che in questi anni hanno reso quest´area un modello di turismo sostenibile: realizzazione di una serie di infrastrutture, quali sentieri ciclabili, equestri e pedonali, attrezzati con punti di sosta, segnaletica specifica, anelli didattici e punti di osservazione schermati per l´avvistamento della fauna, che andranno a snodarsi e ad intrecciarsi su tutta l´area, senza dimenticare le iniziative di educazione ambientale già realizzate, come il Centro di Educazione Naturalistica, che ha come target principale gli studenti, o quelle in via di realizzazione, come il Museo didattico sulla realtà lagunare in corso di allestimento. L´attuazione di un Programma di tale complessità, da realizzare per stralci funzionali, potrà passare attraverso la sottoscrizione di specifici Accordi di Programma tra Regione del Veneto, Comune di Caorle, Consorzio di Bonifica e Veneto Agricoltura, coinvolti a diversi livelli, con l´obiettivo di dare definizione e attuazione alle opere, che richiedono, per la loro completa realizzazione, l´azione integrata e coordinata di più soggetti. Tali documenti potranno assicurare il coordinamento delle azioni, la determinazione dei tempi, le modalità di finanziamento ed ogni altro connesso adempimento. . .  
   
 

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