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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Dicembre 2007
 
   
  ABI, INVESTITI 300 MILIONI DI EURO PER L’AVVIO DELLA MIFID

 
   
   Milano, 3 dicembre 2007 - Gli investimenti sostenuti dalle banche italiane, nel complesso, per la fase di avvio delle nuove regole e procedure previste dalla direttiva europea Mifid si aggirano intorno ai 300 milioni di euro. E’ quanto emerge dai primi dati di un’indagine in corso presso il sistema bancario italiano presentati a Milano nel’ambito del convegno organizzato dall’Abi“ La Mifid: dalla direttiva all’attuazione” i cui risultati stimano che oltre agli investimenti iniziali, si prevedono 60 milioni di euro all’anno per l’adeguamento e la gestione dei nuovi sistemi disposti con l’entrata in vigore lo scorso 1 novembre della direttiva Mifid. Tra i principali temi al centro del convegno: l’impatto economico della Mifid sul sistema bancario italiano, lo stato di attuazione della normativa, e la tempistica necessaria per l’implementazione. L’indagine prende in considerazione le risposte fornite da 111 istituti (il 40% dell’attivo di sistema) e mette in luce che, nella fase iniziale, per l’adeguamento tecnologico gli investimenti calcolati sono oltre la metà del totale (53%), e che più di un quarto (47%) è finalizzato alla formazione e alle risorse umane. “L’obiettivo è adeguare il mercato alle normative europee e ai cambiamenti intervenuti negli ultimi anni con la crescita di una gamma di servizi e strumenti finanziari più varia e complessa” ha dichiarato il Direttore Generale dell’Abi, Giuseppe Zadra che ha aperto i lavori del convegno “L’impegno del settore bancario – ha proseguito - è volto a garantire l’ulteriore tutela degli investitori, soprattutto quelli più piccoli, con l’obiettivo di rafforzare l’integrazione e l’armonizzazione del mercato finanziario europeo in cui le banche italiane sono pronte a competere”. Lo stato di preparazione delle banche - Al 30 ottobre 2007 la totalità delle banche (100%) intervistate aveva già completato lo studio sulle norme della direttiva, provveduto ad individuare gli adempimenti necessari per la sua applicazione e ha adottato le scelte strategiche richieste. Nello stesso periodo la quasi totalità (circa il 97%) aveva avviato la fase delle implementazioni tecnologiche, step fondamentale per permettere a intermediari e clienti di svolgere le operazioni in sicurezza e in conformità con le regole dettate dalla Mifid. In media il tempo necessario al sistema per conformarsi alle nuove regole e per la messa a punto della totalità dei processi dettati dalla direttiva è stato stimato in 18 settimane. Iniziative informative per i risparmiatori e quelle formative per gli operatori Con la Mifid a disposizione del cliente ci saranno più informazioni e più conoscenze. Per effettuare scelte finanziarie consapevoli e per andare incontro alle esigenze degli investitori, l’Abi ha messo a punto una serie di iniziative volte a fornire maggiori informazioni sulla “rivoluzione” Mifid sia ai risparmiatori sia agli intermediari che dovranno gestire gli investimenti dei propri clienti. Dal Progetto Speciale Mifid, attuato dall’Abi per assistere le banche attraverso strumenti operativi di analisi delle regole e di individuazione degli adempimenti che hanno permesso di realizzare in modo efficace i cambiamenti introdotti dalla normativa, alla Guida Mifid che a breve sarà disponibile presso gli sportelli e informa su tutte le novità in arrivo, fino ai Quaderni Mifid tre opuscoli informativi che fanno parte di un’offerta formativa più ampia che comprende anche una vera e propria simulazione pratica “Mettiamo in pratica la Mifid” per gli operatori del settore. .  
   
 

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