Pubblicità | ARCHIVIO | FRASI IMPORTANTI | PICCOLO VOCABOLARIO
 













MARKETPRESS
  Notiziario
  Archivio
  Archivio Storico
  Visite a Marketpress
  Frasi importanti
  Piccolo vocabolario
  Programmi sul web








  LOGIN


Username
 
Password
 
     
   


 
Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Dicembre 2007
 
   
  AL TEATRO CIAK – FABBRICA DEL VAPORE SCHERZI DI ANTON PAVLOVIC CECHOV CON ZUZZURRO E GASPARE

 
   
   Milano, 10 dicembre 2007 - Composti fra il 1884 e il 1891, gli Scherzi si inseriscono nel vaudeville, genere di spettacolo assai gradito al pubblico soprattutto moscovita e pietroburghese, in cui si avverte una lettura rinnovata del senso e della funzione del comico, che porta ad una versione asciutta, controllata, realistica. Lo spettacolo si compone di “quattro scherzi”: L’orso, La domanda di matrimonio, I danni del tabacco e Tragico controvoglia. L’orso. Una bella vedova risiede chiusa in casa da sette mesi a elaborare il lutto per la morte del marito. Le fa visita un giovane creditore che ormai smagato e disincantato ritiene di aver chiuso definitivamente col mondo femminile verso cui ha elaborato una personale (ma diffusissima ) teoria misogina, e s´impone di concentrarsi solamente sui rapporti di forza esigendo perentoriamente il proprio credito. In una serie di dialoghi leggeri e vaporosi da vaudeville, ma anche di fronte all´inattesa accettazione da parte di lei di una sfida a duello, che ne rivela grinta e animosità, il creditore senza scrupoli cade follemente innamorato della bella vedova. La domanda di matrimonio Ivàn Vassilievic si reca in casa di Stefan Stefanevic a richiedere la mano della figlia Natasha Stefanovna. Uomo debole e nervoso Ivàn non ha il coraggio di dichiararsi prontamente e nell´enumerare i propri beni al sole cita imprudentemente anche il Prato del bove. Apriti cielo!, sul prato Natasha ha le idee chiare: appartiene alla sua famiglia. Per niente al mondo, ribatte Ivàn, uomo indeciso a tutto, ma disposto a scavare trincee di fronte alle "questioni di principio", che da sempre in questo mondo coincidono col denaro. Ma di "principio" in "principio" i due litigano ferocemente fino all´espulsione del giovane pretendente. Entra il padre e informa la figlia che la persona appena buttata fuori gli aveva chiesto poc´anzi la di lei mano. Contrordine, si richiama il giovane spasimante, che preso coraggio si dichiara; ma nel corso della successiva conversazione l´accento cade sui rispettivi cani sui cui meriti i due hanno idee totalmente divergenti. Ma questa volta tanto più futile è l´argomento che li vede contrapposti tanto più insanabile esplode il diverbio che li porterà alla definitiva separazione. I danni del tabacco. E’ un grande esempio di teatro comico, spinto al grottesco. Si ride di una tragedia. La tragedia di un uomo finito, perduto, schiacciato dalla vita, e ossessionato dalla moglie, che lo costringe a vivere senza libertà. La schiavitù di un essere solo e inutile, che piange e ride di disperazione. Un naufrago della vita, una vita mai vissuta e soffocata, privata dei sentimenti più profondi che qualsiasi uomo ha bisogno vivere. Il suo bisogno disperato di libertà, da sempre soffocato dalle necessità quotidiane, esplode in una tragicomica confessione in cui egli mette a nudo le sue miserie davanti ad un pubblico che, impietosamente quanto inevitabilmente, riderà di lui. Il “fantoccio” del suo essere si muove sotto una luce che lo accompagna nel buio della sua vita, senza conforto esistenziale e l’ironia veste il personaggio molto più del suo ridicolo frac. Tragico controvoglia. Narra di un povero impiegato che, oberato di commissioni da amici e parenti, fa la spola continuamente tra la propria città ed il luogo di villeggiatura. .  
   
 

<<BACK