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Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Dicembre 2007 |
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ZONE FRANCHE, L´ITALIA RICOMINCIA DA ZERO LA FINANZIARIA 2008 RISCRIVE TUTTA LA NORMATIVA
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Roma, 11 dicembre 2007 - Si ricomincia da zero. Come la tela di Penelope, così il tessuto normativo italiano viene scritto e riscritto senza che le leggi abbiano il tempo di entrare in vigore e sperimentare la loro efficacia (o inefficacia). E il problema è sovente lo stesso: il mancato coordinamento preventivo con le regole dell´Unione europea in materia di aiuti di Stato. L´ultimo caso riguarda le cosiddette zone franche, aree con vantaggi fiscali per le imprese insediate o di nuova istituzione. Previste dalla legge finanziaria del 2007, dovevano entrare in vigore il 1° gennaio 2008 in base al principio comunitario del de minimis. A essere favorite dovevano essere una quindicina di aree del Sud Italia, come singoli quartieri di Napoli, Palermo o Catania, anche se l´elenco completo non è mai stato ultimato. La novità è che dopo un anno di discussioni si ricomincia daccapo. La finanziaria del 2008, nel testo in discussione al Parlamento, riscrive integralmente le norme sulle zone franche, azzerando la precedente normativa e accogliendo una serie di indicazioni comunitarie, a partire dalla caduta dei riferimenti espliciti al Mezzogiorno. Le zone franche ultima versione, quindi, potranno essere attivate anche in aree ricche del Nord Italia, purché i singoli quartieri siano caratterizzati da "degrado urbano e sociale". Un´altra novità è l´istituzione di un tetto di abitanti residenti nell´area incentivabile, in precedenza assente, pari a 30. 000 persone. Il che lascia cadere ipotesi come il centro storico di Napoli, previste esplicitamente nella legge di bilancio dello scorso anno. La terza novità di rilievo è che non si fa più ricadere l´agevolazione nella norma-salvatutti del de minimis, il che consente peraltro di prevedere incentivi più consistenti rispetto al tetto di 200. 000 euro in un triennio per ciascuna azienda. Le zone franche prevedono, per le attività che si insedieranno dal 1° gennaio 2008 al 31 dicembre 2012, una sostanziale esenzione dalle imposte nazionali, regionali e comunali per cinque anni, con l´esonero anche dal versamento dei contributi per i lavoratori dipendenti. Le agevolazioni non possono superare un tetto complessivo, teso a favorire le piccole imprese. Anche le aziende già attive al 1° gennaio 2008 potranno godere degli incentivi, ma in tale caso solo se rispetteranno il limite del de minimis. Sono del tutto escluse, sempre per non incorrere nelle censure della Commissione europea, le imprese operanti in settori particolari come la costruzione di automobili, di navi, la fabbricazione di fibre tessili, la siderurgia e il trasporto su strada. Resta l´incertezza sui tempi. La norma, per entrare in vigore, deve ottenere l´autorizzazione esplicita della Commissione europea. Ma, soprattutto, devono essere concretamente definiti i confini delle zone franche urbane, nel rispetto sia del limite di 30. 000 abitanti, sia del tetto di spesa, invero non altissimo: 50 milioni di euro all´anno. C´è il rischio che anche stavolta la guerra dei campanili - quest´anno di venti regioni e non più solo di otto - porti a una paralisi delle decisioni. . |
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