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Notiziario Marketpress di Lunedì 10 Dicembre 2007
 
   
  ECCO IL POPOLO DEL TRENTOFILMFESTIVAL, UNA RICERCA SVELA CHI SONO I VISITATORI E COSA CERCANO

 
   
  Trento, 10 dicembre 2007 – L’età media è 41 anni, ma tra i “primini”, quelli che non c’erano mai venuti prima (e sono uno su tre, per quasi la metà provenienti da fuori provincia se non dall’estero), si abbassa a 36 anni; hanno scolarità elevata, non pochi sono gli studenti; uno su tre arriva a Trento principalmente per partecipare all’evento, la stragrande maggioranza si dichiara intenzionata a ritornare e tre su quattro si dichiarano soddisfatti ed esprimono il proprio consenso alla manifestazione, in particolare alla rassegna cinematografica ed a Montagna Libri. A Trento, vissuta come città piacevole e vivibile, ci restano più giorni (4,4 in media), anche per godere di altre opportunità offerte dal territorio, cultura ed enogastronomia innanzitutto. Sono i turisti del Trentofilmfestival Montagna esplorazione avventura. Il loro identikit esce dalla ricerca commissionata dalla Provincia all’Osservatorio provinciale per il turismo ed i cui risultati (vedi in allegato la sintesi) sono stati illustrati stamane nel corso di una conferenza stampa dal direttore dell’Osservatorio, Gianfranco Betta, e commentati dalla vicepresidente e assessore alla cultura Margherita Cogo, dal direttore del Trentofilmfestival Maurizio Nichetti e dal presidente Italo Zandonella Callegher. Il primo dato che emerge dall’indagine e messo in luce da Betta è la corrispondenza della manifestazione, che conta ormai 55 edizioni, con l’immagine identitaria del Trentino, un’immagine che si rispecchia nella montagna anche per chi in Trentino non c’è mai venuto. Un festival, dunque, che è dentro la cultura e la storia di questa terra. L’obiettivo vero della ricerca – come ha spiegato Nichetti – era operare una verifica sul gradimento dei visitatori rispetto ad una formula che non è più quella tradizionale, ad un cambio di rotta che ha allargato i temi trattati ad altri ambiti contigui pur mantenendo la propria anima storica, legata all’esplorazione, all’avventura, all’impresa alpinistica. Ma la montagna è cambiata, è cambiato il modo di frequentarla e di guardare ad essa. Un mutamento di cui il Filmfestival non poteva non prendere atto. Occorreva però capire come il “nuovo” festival diretto da Maurizio Nichetti fosse stato accolto dai suoi visitatori, vecchi e nuovi. Non solo: è sembrato utile monitorare, accanto al profilo socio-psicologico, anche i comportamenti turistici del “popolo del Filmfestival”. Ed un primo risultato, che conforta i promotori e artefici del nuovo corso del Trentofilmfestival, la ricerca (condotta attraverso 600 interviste “in strada”, sui luoghi del festival, tra l’aprile e il maggio scorsi) lo ha offerto, dimostrando che la manifestazione ha vinto la sua scommessa: cambiare formula senza perdere gli “affezionati” acquistandone di nuovi. “Non abbiamo perso lo zoccolo duro degli appassionati – ha detto Nichetti – ed anzi abbiamo allargato i campi di interesse”. Prendendo spunto dalla ricerca, l’assessore Cogo ha sottolineato l’utilità e l’importanza di utilizzare uno strumento come l’Osservatorio - tanto è vero che esso è stato attivato anche nel settore della cultura (il 19 dicembre ci sarà una prima presentazione dell’iniziativa) – per capire se e quanto si riesce ad interpretare le esigenze dei visitatori. “Il numero dei visitatori del Trentofilmfestival - ha affermato Cogo – è in linea con quello dei musei, che offrono mostre che durano mesi (270. 000 all’anno il Mart, 160. 000 il Castello del Buonconsiglio, 110. 000 il Museo tridentino di Scienze naturali) ma è importante comprendere quali siano, in particolare, le esigenze dei giovani. Sono contenta – ha aggiunto l’assessore provinciale alla cultura – di vedere che c’è un livello ricettivo della città che viene considerato buono dai visitatori, sarebbe interessante poter cogliere le opportunità che i visitatori ci offrono, turismo e cultura sono un binomio vincente”. E il prossimo Trentofilmfestival? La 56esima edizione si svolgerà dal 22 aprile al 4 maggio 2008, ancora con la direzione artistica di Maurizio Nichetti, il quale non ha però voluto anticipare (l’appuntamento è rimandato a fine gennaio) novità e contenuti. Di certo, la prossima edizione presenterà ancora una ricca selezione di film di fiction e documentari, di ogni genere e formato, che spazieranno dai temi e dalle vicende più strettamente legate alla montagna e all’alpinismo, fino a quelli ambientali, sociali e storici, con una proposta eclettica di opere che hanno come costante sfondo i paesaggi montani, esotici o estremi. Che si tratti di film narrativi, documentari d’autore, reportage giornalistici o cortometraggi, il Trentofilmfestival è alla ricerca costante di opere e autori in grado di raccontare in modi sempre nuovi gli uomini e gli spazi della montagna e dell’avventura. Oltre alla sezione Concorso internazionale, sono previste le sezioni Fuori concorso, Sezioni informative, Omaggi e retrospettive, Programmi speciali. Una novità, colta a margine della conferenza stampa, vale però la pena di anticiparla: il Filmfestival di Trento edizione 2008 guarderà anche ai nuovi media, ad internet, ad un mondo giovanile, in particolare, che utilizza il web per comunicare messaggi e visioni in formato ridotto, veloce, immediato, e spesso si tratta di vere opere d’arte. Anche la montagna si affaccia su You Tube. Sintesi Della Ricerca - L’analisi quantitativa condotta dall’Osservatorio provinciale del Turismo, in collaborazione con l’organizzazione di Trentofilmfestival, è stata effettuata per rispondere all’esigenza di conoscere meglio alcuni aspetti relativi alla manifestazione ed ai suoi visitatori. I 594 questionari raccolti nel corso della 55 edizione del Trentofilmfestival rappresentano un significativo spaccato della realtà dei visitatori della manifestazione. In particolare si sono effettuati degli approfondimenti sulle caratteristiche dei visitatori alla loro prima esperienza al Festival – i cosiddetti “primini” o “neofiti” del Festival, dei visitatori arrivati a Trento appositamente per la manifestazione (i “motivati”) e dei frequentatori trentini o non trentini, dunque, sulla base della loro provenienza. Profilo socio-anagrafico - Dal punto di vista socio-anagrafico i frequentatori del Festival vantano un’età media piuttosto contenuta (41 anni), che si abbassa ulteriormente fra quanti sono alla loro prima esperienza (36 anni), ed in poco meno di un terzo dei casi provengono da fuori provincia (il 26% dal resto d’Italia ed il 5,6% dall’estero). Fra i “primini” del Festival, poi, la percentuale dei non trentini è addirittura superiore al dato medio complessivo: il 46% dei visitatori “neofiti”, infatti, è italiano ma non della provincia di Trento ed il 9% arriva dall’estero. I dati raccolti mettono in luce un’elevata scolarità dei visitatori: il 46% è rappresentato da laureati, ma diventa un 53% fra i “primini” del Festival ed un 55% fra i visitatori provenienti da fuori provincia. Fra le professioni è significativa la presenza di studenti, che rappresentano ben il 24% dei “neofiti” della manifestazione. I comportamenti - Fra i comportamenti del frequentatore del Festival vale la pena evidenziare il fatto che circa un intervistato su tre è venuto a Trento principalmente per partecipare all’evento (il 32% ed il 37% fra i “neofiti”) e nella maggior parte dei casi chi frequenta l’evento lo fa nel corso di più giornate (63%). La conoscenza della manifestazione è dovuta per lo più ai messaggi della stampa (41%), anche fra i non trentini, mentre rimane ancora piuttosto nell’ombra il web, che è citato da nemmeno un intervistato su venti (4,6%) e fra i visitatori di fuori provincia, dove la frequenza è decisamente superiore, non arriva comunque al 10% (8%). In generale, oltre un rispondente su tre è alla sua prima esperienza al Festival (35%, anche se fra i non trentini la percentuale sale fino al 61%), ma contemporaneamente è notevole pure il numero degli affezionati “da sempre” (o quasi) alla manifestazione (15%). Questa fedeltà all’evento è sottolineata da un’altissima propensione al ritorno – l’87,5% dichiara di voler tornare alla prossima edizione del Festival, un’intenzione espressa decisamente anche da chi non c’era mai stato (circa tre “primini” su quattro), ma anche da quanti sono venuti a Trento appositamente per la manifestazione (86%). La soddisfazione - Se la fedeltà è indice di soddisfazione, le risposte relative alla domanda diretta circa il grado, appunto, di soddisfazione non fanno altro che rimarcare il concetto: oltre tre intervistati su quattro confermano l’elevato consenso per l’evento nel suo complesso e sono quasi inesistenti i delusi. Parrebbe dunque giusta la strada intrapresa dall’organizzazione del Festival (anche secondo gli stessi “motivati”) di aprire la manifestazione ad un target più vasto di giovani e di “non addetti ai lavori”, tanto che nemmeno il 5% degli intervistati dichiara di non condividere la scelta. Gli interessi - Rassegna cinematografica e Montagnalibri sono decisamente i due ambiti di maggior richiamo, anche rispetto a tutte le tipologie di visitatore individuate. Utilizzando un indicatore di sintesi sul grado di interesse dichiarato dagli intervistati, variabile da -1 (poco o per nulla interessato) a +3 (molto interessato, tanto da avervi partecipato o averne l´intenzione), i due ambiti appena citati ottengono rispettivamente i punteggi generali di 2,36 e 2,18 (qualche decimale in più per i “motivati”). Gli stessi indicatori riferiti all’interesse per gli altri eventi del Trentofilmfestival, comunque, non ottengono valori complessivi inferiori all’1,50. Gli ambiti del Festival - In particolare, per quanto concerne la rassegna cinematografica i soddisfatti per la qualità e la scelta delle pellicole sono quasi sette su dieci (68%); nella maggior parte dei casi il costo del biglietto è ritenuto adeguato (63%); i generi preferiti riguardano l’alpinismo, il documentario e la montagna, ma emerge un buon apprezzamento anche per le retrospettive storiche proposte (67%). Ancora più elevata è la soddisfazione per la disposizione, l’allestimento e le categorie di Montagnalibri (76%). Per quanto riguarda le otto serate ad evento proposte nella 55esima edizione del Festival, invece, poco meno del 7% ritiene siano forse eccessive, mentre quattro rispondenti su cinque pensano vada bene così o addirittura ne gradirebbero qualcuna in più; sono decisamente apprezzate la qualità degli interventi e l’interesse dei temi (65% di soddisfatti o molto soddisfatti), a fronte di un costo del biglietto di ingresso giudicato adeguato nella maggior parte dei casi (53%). I tre incontri al giorno (in media) con autori e personaggi sono sufficienti per quasi il 70% dei rispondenti (un altro 8% ne vorrebbe anche di più) e le tematiche di maggiore interesse riguardano principalmente la storia dell’alpinismo e l’etnografia, l’antropologia e la cultura. La natura e l’ambiente, così come la storia dell’alpinismo sono ai vertici dell’interesse di quanti frequentano le mostre del Festival, dai quali si deduce ancora una volta un buon grado di soddisfazione per questo genere di evento (62% di soddisfatti o molto soddisfatti). In tutti gli ambiti rimane molto contenuto il numero dei delusi. Trento e il Festival - Per quanto riguarda la città di Trento ed il Festival, emerge una buona sensazione di vivibilità del capoluogo da parte dei visitatori della manifestazione: quasi sette intervistati su dieci si dichiarano soddisfatti o molto soddisfatti. Pur con una discreta soddisfazione generale (oltre il 50%), qualche margine di miglioramento si ravvisa nei confronti della segnaletica e degli esercizi della ristorazione, aspetti che raccolgono entrambi circa un 9% di delusi fra gli intervistati. I turisti del Festival - Nelle interviste si è cercato di porre una certa attenzione per quel 31,6% di intervistati giunti da fuori provincia - escursionisti o turisti che fossero. Vediamo ora alcune caratteristiche e comportamenti di costoro. In generale, la modalità più frequente con cui si partecipa alla manifestazione è da soli (31%) o in coppia (29%), difficilmente si frequenta il Trentofilmfestival con la famiglia (15%). La città viene raggiunta per lo più con un mezzo privato - automobile o moto (65%), ma un discreto numero di visitatori è ricorso anche al treno (22,9%), e ci si ferma in media 4,4 giornate. In generale, chi rimane in Trentino per più giorni lo fa per frequentare il Festival (57%), anche se per chi non c’era mai stato la percentuale è comprensibilmente inferiore (45,8%); ben più di un rispondente su cinque, invece, si dichiara in vacanza (22%). Quanti pernottano nell’ambito di questa occasione lo fanno per lo più a Trento città (65%) ed in una struttura ricettiva alberghiera (54%), anche se non mancano le modalità alternative. Raramente costoro non sono mai stati in Trentino (10%). L’84% dei visitatori non trentini dichiarano di voler cogliere altre opportunità offerte dal territorio oltre al Festival, fra le quali spiccano la cultura (43% dei rispondenti) e l’enogastronomia (32%). .  
   
 

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