|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Martedì 11 Dicembre 2007 |
|
|
  |
|
|
LA GERMANIA REVOCA PROVVEDIMENTO DI SOSPENSIONE SUL MAIS GENETICAMENTE MODIFICATO
|
|
|
 |
|
|
Milano - L’ufficio Federale per la Protezione dei Consumatori e per la Sicurezza Alimentare tedesco (Bvl) ha revocato il provvedimento di sospensione alla coltivazione e commercializzazione del mais Bt geneticamemente modificato. La decisione conferma ancora una volta la sicurezza di questo mais per il consumo umano, in zootecnica e per l’ambiente. Lo scorso 17 aprile, l’Ufficio Federale (Bvl) aveva varato un provvedimento che sospendeva l’autorizzazione alla coltivazione del mais Bt geneticamente modificato richiedendo alla società produttrice di presentare un importante piano di monitoraggio volto a valutare eventuali impatti ambientali di questo mais. La ditta produttrice delle sementi ha sottoposto al Bvl un piano di monitoraggio che l’ente ha ritenuto rispondere alle proprie esigenze. Da qui la decisione di revocare il provvedimento di sospensione dell’aprile scorso. Gli agricoltori tedeschi potranno quindi utilizzare il mais geneticamente modificato per resistere alla piralide per la stagione di semina 2008. Nel 2007 il mais Bt era stato coltivato in Germania su 2. 680 ettari di terreno mentre si prevede per il 2008 sia un incremento delle superfici coltivate a mais Bt in questo paese sia del numero di agricoltori che sceglieranno di adottare la nuova tecnologia. “La Germania, il paese più verde d’Europa, ha ancora una volta confermato un approccio pragmatico al tema della coltivazione delle piante geneticamente modificate”, ha dichiarato Patrick Trancu, coordinatore del Cedab. “L’italia, nonostante l’ampio consenso ormai maturato sul tema della sperimentazione in campo delle nuove piante, non solo blocca la ricerca, ma vara una proposta di normativa sulla coesistenza che di fatto renderà la coltivazione di ogm impossibile. Il nostro Paese resta così in balia della potente lobby della distribuzione organizzata e delle boutade pseudo referendarie di Mario Capanna che continua a non rendere pubblica la lista dei suoi finanziatori. La paralisi del nostro sistema di ricerca e il divieto di semina non potranno che avere nei prossimi anni pesanti effetti negativi non solo sulla competitività dell’agricoltura italiana ma anche sui prezzo dei prodotti al carrello”, ha concluso Patrick Trancu. . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|