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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Dicembre 2007
 
   
  SALVATE LE NOSTRE STATUE! SCIENZIATI METTONO IN GUARDIA DALL´IMPATTO DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO SUL PATRIMONIO CULTURALE

 
   
   Bruxelles, 12 dicembre 2007 - Alcuni scienziati del progetto finanziato dall´Unione europea Noah´s Ark (Arca di Noè) hanno rivolto un accorato appello ai responsabili politici affinché proteggano il patrimonio culturale mondiale dagli effetti del cambiamento climatico. Il progetto, conclusosi all´inizio dell´anno, ha rilevato che le statue, gli edifici e i monumenti che costituiscono il nostro patrimonio culturale sono con ogni probabilità destinati a subire danni sempre maggiori a causa del cambiamento climatico. Sebbene l´équipe del progetto Noah´s Ark abbia inviato i suoi risultati al Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc), il patrimonio culturale non figura nell´ultima serie di relazioni dell´Ipcc. «La quarta relazione dell´Ipcc ignora completamente il cambiamento climatico e credo che questo sia scandaloso!», ha affermato la coordinatrice del progetto, Cristina Sabbioni, del Consiglio nazionale delle ricerche italiano. Secondo la professoressa Sabbioni, i nemici del patrimonio culturale sono acqua (sia precipitazioni che umidità relativa), temperatura, vento e inquinamento. Tra gli effetti prodotti da questi fattori sul patrimonio costruito figurano cristallizzazione di sali, formazione di fratture, perdita di materiale, aggressione biologica, annerimento, distruzione o parziale disgregazione e allagamenti. I partner del progetto Noah´s Ark hanno utilizzato modelli climatici per stabilire in che modo cambiamenti di temperatura, regimi pluviometrici e altri fattori ambientali come gli agenti inquinanti potrebbero pregiudicare il patrimonio culturale europeo in futuro. In seguito hanno sviluppato un Atlante di vulnerabilità e linee guida volte ad assistere gli operatori nella valutazione della probabilità di danni nel loro paese o regione e ad avviare misure per proteggere le loro collezioni e i loro edifici storici. Presentando il suo progetto al Forum europeo sul giornalismo scientifico svoltosi a Barcellona (Spagna) il 4 dicembre, la professoressa Sabbioni ha illustrato l´effetto prodotto dai fattori ambientali sui vari materiali. La cristallizzazione di sali, che si verifica quando l´umidità relativa è inferiore al 75,5%, pregiudica la bellezza della superficie dei monumenti e inoltre provoca la formazione di fratture. Secondo l´Atlante, gli edifici gotici in pietra morbida porosa molto lavorata sono particolarmente vulnerabili a questo fenomeno. Poiché in estate i livelli di umidità relativa sono destinati a scendere, nel prossimo secolo il fenomeno della cristallizzazione di sali sarà sempre più diffuso in tutta Europa. I cambiamenti delle temperature e dei regimi pluviometrici influiranno sugli organismi biologici (licheni, alghe e batteri) che crescono sui nostri monumenti. Tali organismi hanno sia un impatto estetico (in quanto provocano cambiamenti di colore) che strutturale (poiché causano la disgregazione dei materiali) sui monumenti. Il progetto ha riscontrato che mentre nell´Europa centrale e settentrionale la crescita biologica è destinata ad aumentare, nell´Europa meridionale diminuirà. Le pietre di carbonato, come marmi e calcari, sono presenti in molti monumenti europei, tra cui il Colosseo, il Partenone e l´Abbazia di Westminster. Queste pietre sono vulnerabili a un processo chiamato recessione superficiale, mediante il quale la pioggia letteralmente lava via la pietra. Le zone che in futuro saranno probabilmente più esposte a questo processo sono l´Europa centrale, la Norvegia, il Regno Unito settentrionale e la Spagna. Un´altra minaccia per i monumenti in pietra, in particolare per quelli in marmo, è il termoclastismo. Le ampie escursioni termiche quotidiane provocano l´espansione e la contrazione dei granuli di minerale che costituiscono la pietra, provocando lo sviluppo di microfratture e fenomeni di esfoliazione. L´atlante evidenzia che nei prossimi decenni il Mediterraneo continuerà a essere esposto al massimo rischio di termoclastismo e che nell´Europa centrale il livello di rischio aumenterà. Ora che il progetto si è concluso, la professoressa Sabbioni è determinata a garantire la massima diffusione dei suoi risultati in modo tale che i curatori del nostro patrimonio culturale possano adattare le loro strategie di conservazione al fine di tenere conto del cambiamento climatico. «Il patrimonio culturale è una risorsa non rinnovabile da trasmettere alle generazioni future», ha dichiarato la professoressa Sabbioni. «Se vogliamo salvare le nostre radici, dobbiamo proteggerlo». Il progetto Noah´s Ark è finanziato a titolo dell´attività «Ricerche a sostegno delle politiche» del Sesto programma quadro (6°Pq) per un importo di 1,18 Mio Eur. Per ulteriori informazioni consultare: http://noahsark. Isac. Cnr. It/ .  
   
 

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