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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Dicembre 2007
 
   
  FINANZIARIA 2008: SCIOPERO DELLE MACCHINETTE? DA NATALE A RISCHIO LA PAUSA CAFFÈ

 
   
  Milano - Sono 1. 731. 000 le macchine installate in Italia, una ogni 35 abitanti. Ora il Governo, con un emendamento alla Finanziaria 2008 improvvisato e proposto senza alcuna verifica di fattibilità tecnica ed economica, impone l´introduzione di una ipotetica "tecnologia di memorizzazione su supporto elettronico, distintamente per ciascun apparecchio, delle singole operazioni di cessioni di beni e prestazioni di servizi effettuati tramite distributori automatici". La domanda è semplice: chi deve sostenere i costi di una tale innovazione? I gestori del Vending, molti dei quali si troverebbero a dover chiudere i battenti, considerati i costi che il rinnovamento totale del parco macchine richiederebbe? Oppure i consumatori finali che vedrebbero aumentare l´ultimo prezzo ancora "sociale" che esiste nel loro paniere alimentare? Chi sostiene i costi immani di una tale innovazione? Chi dovrà sostenere i costi di ricerca, sviluppo software, di acquisto delle nuove tecnologie e quelli di gestione e trasmissione dei dati? Una tale idea è concretamente applicabile a tutti i distributori automatici installati in Italia? Il Legislatore si è posto queste semplici domande? Temiamo proprio di no. Siamo certi che nessuno si è chiesto se il vantaggio derivante da questa nuova modalità di controllo che si aggiunge a quelle tradizionali cui sono soggetti gli operatori del nostro settore sia o meno controbilanciato dai costi sociali dell´operazione. E sapete quali rischiano di essere questi costi sociali? Si rischia la chiusura di tante piccole e medie aziende italiane che si occupano di gestione, si rischiano quindi posti di lavoro in un momento in cui il Governo dovrebbe crearli questi posti di lavoro. Quante aziende di gestione sarebbero in grado di anticipare i costi di un totale ammodernamento del parco macchine? Quante? a nostro avviso, davvero poche. Che fine farebbero le piccole e medie gestioni? Ma parliamo anche delle grandi imprese di gestione. Secondo il Legislatore queste aziende potrebbero sommare ai normali costi operativi quelli di un rinnovo totale del parco macchine senza avere problemi di bilancio? Gli strumenti a disposizione del Fisco ci sono già, basta applicarli. Secondo voi su chi graveranno questi oneri ingiustificati e concentrati in un solo anno se non sul prezzo finale dei prodotti distribuiti automaticamente? Quindi l´effetto immediato di una tale geniale idea è quella di ridurre i posti di lavoro di un settore che, di giorno in giorno, in questi anni si è costruito una propria credibilità nel contesto imprenditoriale e sociale e che oggi impiega circa 30. 000 persone e di innescare l´ennesima spirale inflazionistica. È a questo che servono le leggi dello Stato? Per favore, lasciamo che il settore continui ad investire in qualità dei cibi, in sicurezza alimentare, in nuovi prodotti in linea con le esigenze nutrizionali di adulti e bambini. Lasciamo che continui a sostenere i costi già incredibili dell´aumento delle materie prime per la produzione dei distributori automatici, i costi dello smaltimento degli stessi secondo le direttive europee (Raee), lasciamo che continui a sostenere i costi della ricerca e sviluppo per proporre macchine sempre più sicure e funzionali, i costi della telemetria per rispondere con sempre maggiore tempestività alle esigenze di fornitura e di manutenzione senza ritoccare al rialzo i prezzi dei prodotti. Lasciamo che continui ad offrire una pausa che ristora a prezzi sociali, non mettiamolo sul lastrico per una semplice trovata fiscale che non porterà nelle casse dello Stato un solo Euro in più. A proposito di Euro, il Governo non può avere una memoria storica tanto lunga, ma gli ricordiamo che il nostro settore ha sostenuto tutti i costi del rinnovamento del parco macchine in occasione del passaggio dalla Lira all´Euro. Non solo, ha anche collaborato con le Istituzioni finanziarie e con la Zecca dello Stato nell´immane lavoro di sostituzione delle monete in circolazione. E secondo voi chi ha sostenuto i costi di questo radicale rinnovamento del parco macchine? Lo hanno sostenuto a fatica le aziende del settore che non hanno, caso più unico che raro, ritoccato al rialzo i prezzi dei prodotti in occasione del passaggio all´Euro. E ora ci chiedono un nuovo rinnovamento totale del parco macchine a soli 5 anni dal precedente? Due rinnovamenti totali del parco macchine installato in meno di 5 anni non sarebbero sostenibili. I gestori associati a Confida quindi annunciano che incroceranno le braccia e non riforniranno nessuno dei quasi due milioni di distributori in circolazione fino a quando il Governo non rivedrà questo assurdo emendamento alla Finanziaria 2008. Ne va della sopravvivenza di un intero settore. Ne va della competitività internazionale di un settore che è leader mondiale nella produzione di macchine. Davvero vogliamo metterlo in ginocchio? Non se ne può davvero più. Non abbiamo mai scioperato per rispetto ai 25 milioni di Italiani che si affidano ai distributori automatici, ma non possiamo evitare lo sciopero questa volta proprio per garantire loro la continuità di un servizio che riteniamo di natura sociale. Che effetti avrebbe questo ennesimo sciopero che si sommerebbe agli innumerevoli già in atto? Quello di non consentire una pausa di ristoro. Immaginiamoci, infatti, un operaio che, dopo aver raggiunto a fatica a causa dello sciopero dei mezzi di trasporto il suo posto di lavoro, situato magari in qualche sperduta periferia metropolitana, non possa neppure trovare un attimo di tregua dallo stress lavorativo con una veloce pausa caffè. Immaginiamoci quanti negli ospedali fanno le notti per stare vicini a persone care che soffrono e che, oggi grazie all´ennesima innovazione legislativa, non possono godersi un breve ristoro rigenerante. Il Governo riveda questo assurdo emendamento o saremo costretti, nostro malgrado, ad incrociare le braccia. .  
   
 

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