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Notiziario Marketpress di Mercoledì 12 Dicembre 2007
 
   
  EMILIA ROMAGNA, PIANO TERRITORIALE - A RIMINI IL PRIMO INCONTRO CON LE COMUNITÀ TERRITORIALI. ERRANI: "AMPIO CONFRONTO PER COSTRUIRE UNA STRATEGIA DI SVILUPPO PER I PROSSIMI ANNI"

 
   
  Rimini, 12 dicembre 2007 - “Con questo Ptr vogliamo, partendo da Rimini, realizzare un ampio confronto con la società civile per costruire una strategia di sviluppo del territorio regionale per prossimi anni. Abbiamo la capacità di fare un ulteriore salto di qualità”. Lo ha detto il presidente della Regione Vasco Errani concludendo a San Giovanni in Marignano il confronto con le comunità locali sul nuovo Piano territoriale Regionale. “La nostra identità – ha aggiunto il presidente Errani - sta nella capacità che abbiamo sempre avuto di conciliare economia e qualità sociale delle nostre comunità. Questo è il valore aggiunto con cui dobbiamo affrontare le sfide della globalizzazione e le sue contraddizioni. Rimini con il suo sistema di eccellenze, molto più avanti di quanto gli stessi osservatori ci riconoscono, ha un ruolo fondamentale per rafforzare tutto il sistema Emilia Romagna e fargli fare ulteriori passi in avanti”. “Una Regione attraente: verso il Piano Territoriale Regionale” è il primo degli incontri con le istituzioni, le categorie economiche e sociali, per discutere e raccogliere indicazioni sulla proposta di Ptr - il principale strumento di programmazione della Regione, che dovrà ridisegnare a 15 anni di distanza dal precedente il “sistema Emilia-romagna” del futuro – e che è stata approvata dalla Giunta regionale nell’estate scorsa. Al centro dell’incontro riminese, il ruolo e le prospettive della città, non solo come capitale del turismo, ma anche come cuore della “Città Adriatica”, ovvero quel complesso e vasto sistema territoriale, urbano ed economico che va da Rimini a Ferrara – un arcipelago di città e cittadine unite da 120 km di statale - e che costituisce una realtà importante e peculiare per il sistema regionale. Sia sotto il profilo economico con realtà produttive di assoluta eccellenza, sia sotto il profilo ambientale e culturale. Aprendo i lavori l’assessore regionale Luigi Gilli ha sottolineato che “la Romagna è una vera e propria unica città, una città diffusa, un conglomerato straordinario di paesaggio, attività, flussi di conoscenza e invenzioni sociali e imprenditoriali, che da Cattolica si snoda oltre il Delta, e va fino all’Istria. Il Ptr nella sua fase conoscitiva ha anche lo scopo di accompagnare i pensieri e i desideri del territorio adriatico, del riminese, in una strategia che esalti una originalità di un territorio in continua mutazione, non comparabile allo sviluppo del policentrismo classico e padano”. Nel tracciare lo scenario socio-economico della città Adriatica, il presidente della Provincia di Rimini Ferdinando Fabbri ha detto che “il nuovo Ptr dovrà cogliere i temi aperti e difficili dell’innovazione della costa, facendo proprie le proposte attente e serie che Comuni e Province avanzano. Il nostro territorio fa della sostenibilità non un semplice riferimento ideale ma un elemento costitutivo della nostra competitività”. Le prospettive di sviluppo e di qualificazione della Città adriatica sono state affrontate, nel corso di una tavola rotonda coordinata dal sociologo Aldo Bonomi, dagli assessori regionali Duccio Campagnoli (Attività produttive e piano telematico), Guido Pasi (Turismo e commercio) e Alfredo Peri (Trasporti e mobilità). Il Nuovo Ptr: Verso Il Sistema Regionale Delle Eccellenze - L’ampia fase di consultazione prevista per la definizione del Ptr è iniziata a luglio con l’insediamento delle nove Conferenze di pianificazione provinciali e sta proseguendo ora con una serie di incontri aperti alle forze economiche e sociali, di cui quello odierno è il primo. L’obiettivo è arrivare a disegnare un impianto strategico fortemente condiviso dalle istituzioni e dalle forze economiche e sociali, che sarà esaminato dall’Assemblea legislativa entro l’estate 2008. Tra le priorità del Ptr la creazione di un sistema regionale che sia in grado di mettere in relazione le eccellenze e le specializzazioni dei territori. La passata stagione del policentrismo ha prodotto risultati importanti e ha permesso all’Emilia-romagna di diventare la regione forte che è nel contesto europeo. Ora tuttavia le città da sole non possono più competere nel contesto internazionale e occorre passare alla nuova stagione delle reti e dei sistemi. In tutti i settori: dalla Fiere agli aereoporti. Che Cosa E’ Il Piano Territoriale Regionale - Non un Piano urbanistico, né il Piano dei Piani di settore, dunque, ma il documento di programmazione con il quale viene disegnata, con la partecipazione dell’intera società regionale, l’Emilia-romagna di domani e fissati alcuni obiettivi strategici. Il primo di questi è la qualificazione dei sistemi territoriali, perché sempre più la competizione avviene, anche a livello internazionale, a questo livello. In questa chiave dovranno essere affrontati i temi della riqualificazione urbana, della localizzazione dei servizi, della innovazione e adeguamento delle reti di trasporto e comunicazione , della qualificazione ambientale, degli insediamenti produttivi. Muovendo dalla rotta tracciata dalle strategie Ue di Lisbona e Goteborg sull’economia della conoscenza e della sostenibilità dello sviluppo, l’obiettivo è quello di accrescere la qualità, l’efficienza, l’identità dunque la coesione territoriale del sistema regionale che costituisce la condizione indispensabile per accrescerne la competitività e rendere sostenibile una ulteriore fase di sviluppo della nostra regione. A questo tema ne sono strettamente collegati altri. Quello dell’attrattività territoriale, innanzi tutto, come condizione per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese. Ma, anche quelli dello sviluppo delle reti di conoscenza e dei poli regionali di innovazione. All’interno di una nuova governance regionale declinata su una maggiore cooperazione e semplificazione Istituzionale. Altro obiettivo forte sarà quello della sostenibilità ambientale. Un obiettivo trasversale che dovrà diventare dirimente in ogni scelta economica, insediativa, di sviluppo. Il Ptr delineerà anche un nuovo welfare in grado di sostenere le sfide poste dai mutati contesti sociali. Per costruire un messaggio forte di valori, di opportunità e di fiducia. Innanzi tutto per le nuove generazioni. Per dare risposte efficaci a bisogni vecchi e nuovi. I temi sono tanti: le nuove povertà, l’immigrazione, l’invecchiamento della popolazione, i giovani, la tutela della salute. .  
   
 

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