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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Dicembre 2007
 
   
  SCIOPERO TRASPORTI: QUARANTA MILIONI DI EURO DI PRODOTTI ITTICI IN FUMO

 
   
  Tra le tre e le quattromila tonnellate di prodotto ittico sono bloccate sulle strade italiane per lo sciopero degli autotrasportatori. Un blocco che rischia di mandare in fumo quaranta milioni di euro. “Proprio nel momento migliore dell’anno - afferma Massimo Coccia, presidente Federcoopesca-confcooperative - per le imprese di pesca, quando gli acquisti di prodotti ittici aumentano in vista delle festività natalizie, il settore rischia di dover registrare un altro duro colpo a causa dello sciopero dei trasportatori. I prodotti ittici sono, infatti, in assoluto tra i prodotti agroalimentari più deperibili e la tempestività nelle consegne è un fattore fondamentale”. Tra i primi mestieri di pesca che hanno bloccato la loro attività –a causa della difficoltà di collocare il prodotto sul mercato- ci sono quelli legati ai molluschi e al pesce azzurro. “La pesca –prosegue Coccia- rischia di pagare lo scotto del caro gasolio due volte: per gli elevati costi di gestione di chi lavora in mare e per le difficoltà che ci sono nel consegnare il prodotto. Gli elevati costi del carburante –alla base della protesta degli autotrasportatori- sono un problema oggettivo. Comprendiamo, quindi, le ragioni della protesta, ma non è possibile bloccare una intera filiera che si avvale per il trasporto, in molti casi, di mezzi di piccole dimensioni di proprietà delle imprese stesse e non fa ricorso, quindi, ad aziende esterne di trasporto. Confidavamo nelle festività e nell’aumento delle richieste di prodotto per un minimo di ristoro al comparto, ma questo sciopero rischia di aggravare ulteriormente una situazione già critica di un settore, che non ci dimentichiamo, è in stato di agitazione”. Ma il problema della collocazione del prodotto sui mercati, non è l’unico problema per la pesca. “Se entro ventiquattro ore –conclude Coccia- i trasporti non riprenderanno con regolarità il settore rischia di bloccarsi per l’esaurimento delle scorte di carburante. I pescherecci- che in media fanno due rifornimenti a settimana- non hanno, infatti, una vasta gamma di distributori tra cui poter scegliere. Se un deposito ha finito le scorte è impensabile spostarsi in un´altra zona”. .  
   
 

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