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Notiziario Marketpress di Giovedì 29 Giugno 2006
 
   
  UNA NUOVA RICERCA SOSTIENE CHE L´ENERGIA DELLE MICROONDE POTREBBE ACCELERARE LE PRESTAZIONI DEI COMPUTER

 
   
  Bruxelles, 29 giugno 2006 - I fili elettrici che si trovano all´interno dei chip dei computer potrebbero diventare pezzi da museo: è quanto sostiene una nuova ricerca che si propone di sviluppare un sistema che utilizza l´energia delle microonde (collegamenti radio) per condurre correnti elettriche. Se lo studio andrà a buon fine, i partner del progetto ritengono che tale nuovo sistema potrebbe rendere i computer 500 volte più potenti. I dispositivi elettronici convenzionali si basano sul trasporto di conduttori di cariche elettriche (elettroni) in un semiconduttore quale il silicio. Il progetto di ricerca, che coinvolge quattro università del Regno Unito e un´università e centro di ricerca in Belgio e Francia, si propone di creare un dispositivo non più lungo di 100 nanometri, in cui l´energia venga generata dall´oscillazione di elettroni in un campo magnetico. Tale processo è noto col nome di "risonanza di spin elettronico inversa" ed è simile al processo su più ampia scala che genera segnali nelle scansioni cerebrali della risonanza magnetica nucleare (Rmn). Se integrato nei chip dei computer, dispositivi elettronici costituiti da materiale semiconduttore, potrebbe consentire la trasmissione dei segnali tra i componenti senza l´uso di fili elettrici. Si stima che dagli anni settanta la velocità e le prestazioni dei nostri computer siano raddoppiate con frequenza di più o meno 24 mesi. Al contempo, gli scienziati si sono adoperati per ridurre le dimensioni dei chip dei computer ricorrendo alla nanotecnologia. Tuttavia, con la progressiva riduzione delle dimensioni dei chip, il cablaggio elettrico è destinato a raggiungere un limite fisico e presto non sarà più in grado di gestire i flussi di dati necessari. "Possiamo ottenere una maggiore potenza dai chip in silicio solo in un modo, ossia rimpicciolendone i componenti. La tecnologia convenzionale sta già raggiungendo i limiti fisici dei materiali che utilizza, quali i fili in rame, e l´evoluzione è destinata ad arrestarsi", dichiara il professor Alain Nogaret dell´Università di Bath, partner principale del consorzio. Anche la tecnologia wireless (senza fili), impiegata così diffusamente nei sistemi di Internet e nelle telecomunicazioni mobili, non sarebbe adatta, in quanto gli elettroni che creano e usano i segnali wireless hanno dimensioni eccessive per funzionare alla perfezione nei microchip, afferma Nogaret. Secondo il professore, la sua ricerca rappresenta un´alternativa percorribile. Scagliando gli elettroni all´interno di campi magnetici prodotti in semiconduttori con una larghezza di un paio di atomi e ricoperti di magneti, il nanodispositivo potrà trasmettere segnali elettrici tra i suoi componenti senza indebolire il segnale, cosa che solitamente accade con i dispositivi informatici convenzionali che utilizzano fili elettrici. Se la ricerca darà risultati positivi, potrebbe far diventare realtà i computer con semiconduttori senza fili entro cinque o dieci anni dalla fine del progetto, prevede il professore. "A quel punto i computer potrebbero essere da 200 a 500 volte più veloci di quelli attuali a parità di dimensioni". "La ricerca in questione potrebbe anche migliorare l´accuratezza e la rapidità della diagnostica medica raccogliendo dati dai sensori che monitorano lo stato di salute. Gli emettitori di microonde sono sufficientemente piccoli da essere integrati in sensori biologici portatili che trasmettono informazioni su processi biologici difettosi", spiega il professor Nogaret. Il progetto ha ricevuto un finanziamento dall´Engineering and Physical Sciences Research Council (Epsrc) ossia il Consiglio nazionale delle ricerche per le scienze fisiche e ingegneristiche, nonché la principale agenzia di finanziamento del governo britannico per la ricerca e la formazione in ingegneria e nelle scienze fisiche. Http://www. Epsrc. Ac. Uk/default. Htm .  
   
 

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