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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Dicembre 2007
 
   
  AL MUSEO NICOLIS DI VILLAFRANCA LA “HAUTE COUTURE” DI DUE SECOLI A FIANCO DELLE VETTURE STORICHE, SPLENDIDI ABITI D’EPOCA, DALLA FINE ‘800 AGLI ANNI ’70 I CAPI PROVENIENTI DALLA COLLEZIONE ANDREA CASOTTO DI VICENZA

 
   
  La moda femminile che ha attraversato il nostro secolo arriva al Museo Nicolis di Villafranca (Vr) con un carico di magia e seduzione femminile. Una splendida collezione di abiti d’epoca, dalla fine ‘800 agli anni ’70, è appena stata inaugurata, per la gioia degli appassionati o di chi, semplicemente, ama le cose uniche e belle. Gli abiti, provenienti dalla collezione Andrea Casotto di Vicenza, sono stati realizzati da sartorie italiane, francesi e inglesi e testimoniano la straordinaria creatività che ha caratterizzato la moda europea di questo secolo, offrendo uno spaccato delle abitudini e del gusto femminile nelle epoche che ci hanno preceduto. Nell’allestimento creativo del Museo che custodisce alcune delle più belle collezioni di auto d’epoca oggi esistenti, ogni abito è stato infatti posizionato a fianco di una vettura e collocato in un preciso periodo storico, a ricordarci che abiti e automobili sono stati due fra gli oggetti che più simbolicamente hanno rappresentato gli stili di vita e l’evoluzione della società moderna. Come non sognare davanti all’abito di manifattura inglese del 1880, composto da corpino e gonna in raso e velluto color vinaccia, bottoni in madreperla, stecche di balena e ganci, immortalato vicino al Velociped, il triciclo brevettato da Karl Benz nel 1886 e considerato la prima vettura al mondo con motore a scoppio (1), oppure al vestito parigino del 1900 in velluto viola con ganci, fiocchi e merletti che impreziosiscono maniche e corpetto, collocato a fianco della Cottereau del 1903, immaginando una bella signora francese pronta per una gita al Bois de Boulogne (2), oppure sfiorare il raso impalpabile dell’abito da sera anni ’30, realizzato dalla sartoria Montorsi di Roma (ricordata anche per avere confezionato il vestito da sposa di Edda Mussolini Ciano, figlia di Benito Mussolini). L’abito viola, scollato, sontuoso, ha un leggero strascico e ci riporta allo splendore delle feste nei palazzi romani. L’auto “suggerita” dal Museo per il trasferimento della bella sconosciuta al ballo è una prestigiosa Alfa Romeo 6C 1750 “Castagna” del 1931, in colore carta da zucchero (3). Ma gironzolando fra le centinaia di auto di varie epoche, potete anche imbattervi in un capo da gran sera degli anni ’50, proveniente da una sartoria italiana. Anche in questo caso non è difficile immaginare la femme fatale cui è stato destinato: in seta nera, lungo, con applicazioni di pizzo nero e beige, spalline decorate e, tocco di elegante stravaganza, una raffinatissima mantellina in pizzo per non passare inosservata! Così come non passa inosservata la scintillante Lancia Aurelia B20 nera nella quale sedeva, probabilmente, la bellissima di turno (4) Il racconto potrebbe continuare con il tailleur da cerimonia in shantung carta da zucchero e motivi floreali neri dell’immediato dopoguerra, indossato al volante di una Bianchi S9 Sport del 1935, (5) oppure con l’abito a fiori azzurri di manifattura francese che ricorda le danze sfrenate del Musical “Grease”, perfetto a fianco della Ford Thunderbird del medesimo colore (6) o, ancora, con il capo da passeggio di inizio secolo in panno e velluto marrone, composto da giacca, gonna e corpino, in bella mostra a fianco della Bianchi 20-30 hp del 1909, una vettura sorprendente anche per la serie di bellissimi accessori di cui era dotata (7), proseguendo attraverso altre creazioni per concludersi con lo spettacolare abito da sposa in raso bianco di manifattura inglese, fotografato vicino alla vettura che tutte le spose vorrebbero per “il giorno più bello della vita”, una sontuosa e rarissima Avion Voisin del 1921, (11) Ma al Museo Nicolis c’è questo e molto altro. Perché oltre alle centinaia di vetture storiche e alla collezione di abiti d’epoca i visitatori troveranno moto e biciclette storiche, macchine per scrivere e fotografiche, inediti strumenti musicali di ogni epoca, opere dell’ingegno umano e molto, molto di più. Villafranca, a pochi chilometri da Verona, è facilmente raggiungibile con ogni mezzo e una giornata al Museo Nicolis può essere indimenticabile per grandi e piccini. Perché non lasciarsi tentare ? .  
   
 

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