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Notiziario Marketpress di Giovedì 13 Dicembre 2007
 
   
  A REGGIO EMILIA DAL 16 DICEMBRE 2007 AL 10 FEBBRAIO 2008 LA MOSTRA VASCO ASCOLINI LA VERTIGINE DELL´OMBRA. FOTOGRAFIE 1965-2007

 
   
  Reggio Emilia, 13 dicembre 2007 - Palazzo Magnani conclude il 2007, che ha visto le celebrazioni del decennale della propria attività, e apre una nuova stagione espositiva con la mostra dedicata a uno dei fotografi italiani più conosciuti e apprezzati all´estero, Vasco Ascolini. L´esposizione, curata da Sandro Parmiggiani e promossa dalla Provincia di Reggio Emilia, con il contributo di Fondazione Pietro Manodori e Ccpl di Reggio Emilia, presenta 250 immagini che documentano, dal 16 dicembre al 10 febbraio 2008, l´intera stagione creativa di Ascolini. Nato a Reggio Emilia il 10 maggio 1937 – l’iniziativa si tiene, dunque, in occasione dei settant´anni dell´artista - Ascolini è attivo dalla metà degli anni Sessanta, e deve la sua iniziale notorietà alle fotografie realizzate negli anni Settanta ed Ottanta per il Teatro Municipale della città natale: immagini di volti e corpi di danzatori e mimi che emergono come sculture dal buio, colti in un frammento che irrompe nello spazio dell´immagine, avvolti in un nero profondo, impenetrabile, che caratterizzerà tutta la sua futura produzione. Il favore incontrato da queste immagini è testimoniato dall´esposizione personale che, nel 1985, Ascolini tiene al Lincoln Center di New York. A partire dalla fine degli anni Ottanta, soggetto delle fotografie di Ascolini diventano gli scorci silenziosi e deserti delle città d´arte, le sculture nei musei e nei parchi, le antiche rovine, i reperti della follia e degli studi sullo squilibrio mentale colti negli ex-manicomi o in gabinetti scientifici, fino ai lavori più recenti: fotografie in copia unica, "sperimentali", ottenute attraverso un intervento diretto (bruciature, graffiature) sul negativo, che rivisitano il tema dell´onirico e del fantastico, dal quale Ascolini, attraverso la lettura costante dell´opera di Borges, si sente particolarmente attratto. In tutta la produzione degli ultimi vent´anni, Ascolini è rimasto fedele alle caratteristiche dell´esordio: fotografie in cui un´ombra cupa, nerissima, ha invaso parte dello spazio o si è insinuata, come una lama, dentro il corpo dell´immagine, che così si fa portatrice di un mistero e di una vertigine che meglio ci svelano, attraverso l´invisibilità di una parte, ciò che emerge nella luce e, per converso, sollecitano il nostro immaginario a pensare ciò che si cela nell´ombra. Altrettanto importanti sono i tagli volutamente asimmetrici adottati da Ascolini: frammenti che sono il presagio di un´assenza o di una presenza che sta per rivelarsi. Particolarmente significative, nell´attività di Ascolini, sono state le numerose committenze pubbliche affidategli, soprattutto in Francia - nel 2000 Ascolini viene nominato "Chevalier de l´Ordre des Arts et des Lettres" della Repubblica di Francia -, le quali hanno dato origine a numerose mostre personali. Ad Arles riceve nel 1990 l´incarico di fotografare la città - il lavoro viene presentato l´anno dopo ai Rencontres d´Arles, in un´esposizione personale -; a Parigi, gli vengono successivamente affidati gli incarichi di fotografare gli interni e gli esterni del Musée Carnavalet, le sculture del Musée Rodin (sedi di Parigi e di Meudon) e del Musée du Louvre, il Parc de Saint-cloud, il Parc Royal e i Jardins des Tuileries, l´Ecole Nationale des Beaux Arts. Realizza pure cicli fotografici al Musée Réattu di Arles, al castello e ai giardini di Versailles, all´Abbaye de Roseland e alla città vecchia di Nizza (incarico della Municipalité di Nizza), al Château de Châteaudun. In Italia, riceve committenze dai Comuni di Aosta e di San Giovanni in Persiceto (Bologna), dalla Soprintendenza Archeologica di Pompei e dal Comune di Mantova. Ascolini ha tenuto importanti mostre personali in musei e spazi espositivi d´Italia, Francia, Stati Uniti d´America, Canada, Finlandia, Portogallo, Grecia, Svizzera, Egitto; ha pure partecipato a varie mostre collettive in molti paesi, e le sue fotografie sono presenti in numerose collezioni pubbliche e private. In occasione dell´antologica di Palazzo Magnani, viene pubblicato un catalogo, edito da Skira, di 240 pagine, con testi di Sandro Parmiggiani e Fred Licht, e una vasta antologia critica che riporta i testi fondamentali dedicati al lavoro di Ascolini, tra i quali quelli di Ernst Hans Gombrich, di Jacques Le Goff e di Aaron Scharf. .  
   
 

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