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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Dicembre 2007
 
   
  AUTOMOBILI: RIPARAZIONI CON PEZZI DI RICAMBIO NON ORIGINALI

 
   
  Srtrasburgo, 17 dicembre 2007 - Il Parlamento europeo sostiene l´idea di permettere a produttori indipendenti di fabbricare pannelli di carrozzeria, portiere, cofani, paraurti, vetri, fari e lampeggiatori delle automobili, identici agli originali. Ma chiede che tale possibilità sia limitata unicamente in caso di riparazione di parti visibili e che gli automobilisti siano correttamente informati sull´origine dei pezzi di ricambio. Propone inoltre di fissare un periodo transitorio di cinque anni prima di avviare la liberalizzazione. La proposta della Commissione riguarda la protezione di disegni e modelli dei pezzi di ricambio (cosiddetti must match) per automobili e macchine industriali in rapporto alle quali la parte o il componente possono essere sostituiti soltanto da un pezzo di ricambio identico alla parte originale. La proposta mira a consentire la piena realizzazione del mercato interno mediante la liberalizzazione avviata e parzialmente realizzata con la direttiva 98/71/Ce, in modo da aumentare la concorrenza e offrire ai consumatori maggiore scelta quanto alla fonte dei pezzi di ricambio utilizzati per le riparazioni. In sostanza, intende sopprimere la protezione della proprietà industriale su parti di ricambio quali pannelli di carrozzeria, portiere, cofani, paraurti, vetri, fari e lampeggiatori, consentendo a fornitori indipendenti di fabbricare articoli identici agli originali. Approvando la relazione di Klaus-heiner Lehne (Ppe/de, De) il Parlamento accoglie con favore la proposta della Commissione, ma precisa che la protezione giuridica non si deve applicare a quei disegni o modelli «che sono incorporati in un prodotto o applicati allo stesso», che sono componenti di un "prodotto complesso" (come ad esempio un´automobile) e che sono utilizzati «unicamente» per ripristinare l´aspetto originario di un tale prodotto. Questa disposizione, aggiungono i deputati, non si applica «qualora l´obiettivo principale dell´immissione sul mercato di detto componente non sia la riparazione del prodotto complesso». In pratica, chiariscono che sono interessati solamente le parti di ricambio per la carrozzeria identiche alla parte originale (must match) destinate alla riparazione, mentre è mantenuta la tutela della proprietà industriale per quegli articoli utilizzati per altri scopi, come la modifica dell´aspetto esterno di un prodotto complesso. Un emendamento, inoltre, intende garantire una corretta informazione dei consumatori. Specifica infatti che la soppressione della tutela si applica «purché i consumatori siano debitamente informati circa l´origine del prodotto utilizzato ai fini della riparazione». E ciò attraverso «l´uso di un contrassegno, come un marchio di fabbrica o un logo, o in altra opportuna forma». Lo scopo sarebbe di consentire ai consumatori di scegliere con cognizione di causa tra parti concorrenti offerte ai fini della riparazione. I deputati inoltre, precisano che la clausola in materia di riparazioni «è valida solo per i pezzi di ricambio automobilistici visibili», nel mercato secondario (che riguarda appunto le riparazioni), «non appena il prodotto complesso sia commercializzato nel mercato interno primario [incorporazione nella fase di fabbricazione, ndr] dal titolare o con il suo consenso». Un emendamento introduce la possibilità di beneficiare di un periodo transitorio prima di abolire la tutela della proprietà industriale. I deputati chiedono infatti di permettere agli Stati membri che attualmente prevedono una protezione dei disegni e dei modelli delle parti di ricambio di «conservare tale protezione giuridica (. ) per i cinque anni successivi all´entrata in vigore» della direttiva. In Italia, il decreto legislativo 95/2001 prevede la liberalizzazione ma, come consentito dall´attuale direttiva, ne sospende l´applicazione fino alla modifica delle disposizioni vigenti (la proposta in esame). Facendo proprio un emendamento proposto dal relatore, il Parlamento ricorda infine che la direttiva 2007/46/Ce che istituisce un quadro per l´omologazione dei veicoli a motore contiene disposizioni per l´effettuazione di prove sui pezzi di ricambio fabbricati da produttori indipendenti per garantire che essi soddisfino i criteri in materia di sicurezza e ambiente. A suo parere, le nuove procedure da essa previste «forniranno maggiori salvaguardie per i consumatori in un mercato completamente deregolamentato». Secondo la proposta, la direttiva entrerebbe in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. A partire dall´adozione della direttiva, gli Stati membri avrebbero due anni per adottare le disposizioni nazionali volte a recepirla. La posizione dell´Associazione europea dei costruttori di autoveicoli (Acea) In un´articolata presa di posizione, l´Acea contesta punto per punto i benefici della proposta vantati dalla Commissione e evidenzia i problemi che essa pone all´industria automobilistica. L´acea, infatti, denuncia la concorrenza sleale che sarà attuata dai produttori indipendenti con la liberalizzazione, privando di un adeguato ritorno sugli investimenti l´industria. Sottolinea inoltre che la proposta mette a rischio 50. 000 posti di lavoro nell´industria senza crearne di nuovi nel settore indipendente, poiché i pezzi di ricambio sarebbero fabbricati perlopiù in Asia e non in Europa. I piccoli produttori indipendenti europei, come quelli italiani, non sarebbero comunque competitivi rispetto ai concorrenti cinesi o di Taiwan. L´acea ritiene poi che il ricorso a pezzi di ricambi prodotti da indipendenti mette a repentaglio la sicurezza, soprattutto dei pedoni, visto che attualmente è impossibile certificare la sicurezza di tali pezzi, non esistendo criteri europei in materia. Fondandosi su una serie di studi, mette inoltre in dubbio i vantaggi che possono trarne i consumatori sul fronte dei prezzi. Ritiene, infine, che visto il volume del mercato delle riparazioni nel corso della vita media di un veicolo, la tutela della proprietà industriale sulle parti di ricambio, per essere equa, dovrebbe durare 10 anni. Background - mercato dei ricambi, definizioni e legislazione in vigore Il mercato relativo alla sostituzione di pezzi di autoveicoli ha una dimensione complessiva di 42-45 miliardi di euro nell’Ue-15. Secondo l’Ecar (associazione dei produttori indipendenti), che è a favore della liberalizzazione, la quota di mercato interessata dalla presente proposta potrebbe essere pari al 25% circa, vale a dire di 9-11 miliardi di euro. Secondo i produttori automobilistici europei, invece, rappresenta soltanto il 5% dell’intero mercato. Questi pezzi possono essere forniti dalle stesse case automobilistiche, dai fornitori di attrezzatura originale e da fornitori indipendenti. La protezione giuridica di disegni e modelli concede l’esclusività in rapporto a disegni e modelli nuovi ed originali relativi all’aspetto esterno di un prodotto semplice (per esempio un vaso), di un prodotto complesso (per esempio un’automobile) o di un componente (per esempio un pannello di portiera). Il mercato primario dei componenti è quello relativo all’incorporazione dei pezzi nelle fasi iniziali della fabbricazione e della produzione del prodotto complesso. Una volta venduto ad un consumatore e utilizzato il prodotto complesso può subire incidenti, guasti o danni che possono rendere necessario sostituire o riparare certi pezzi. È questo il mercato secondario dei pezzi di ricambio. Lo stesso pezzo può entrare nel mercato primario come componente iniziale (pezzo nuovo) o nel mercato secondario come pezzo di ricambio. La proposta riguarda solo il mercato secondario (mercato dei pezzi di ricambio). Attualmente la direttiva non esclude dal regime di protezione giuridica di disegni e modelli i pezzi di ricambio: la protezione di disegni e modelli della parte nuova nel mercato primario può essere applicata anche al pezzo di ricambio nel mercato secondario. Per quanto gli Stati membri non siano riusciti a trovare un accordo sull’armonizzazione del mercato secondario, l’articolo 14 della direttiva prevede tuttavia che essi mantengano le rispettive disposizioni in tema di disegni e modelli dei pezzi di ricambio e le modifichino solo nell’intento di liberalizzare il mercato dei pezzi di ricambio (cosiddetta soluzione freeze plus). Dopo l’adozione della direttiva sulla protezione giuridica dei disegni e modelli, la Commissione ha adottato il nuovo regolamento (Ce) 1400/2002 relativo agli accordi verticali e alle pratiche concordate nel settore automobilistico. Questa nuova disposizione affronta alcuni problemi pratici riguardanti la distribuzione dei pezzi di ricambio, in particolare nell’intento di garantire una concorrenza effettiva nel mercato dei servizi di riparazione e manutenzione permettendo, tra l’altro, ai consumatori di scegliere tra pezzi di ricambio concorrenti. Il regolamento non tratta tuttavia direttamente della questione della protezione dei pezzi di ricambio mediante un diritto di proprietà industriale. .  
   
 

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