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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Dicembre 2007
 
   
  PRESENTATA INDAGINE SU COMPETITIVITA´ FRIULI VENEZIA GIULIA

 
   
   Trieste, 17 dicembre 2007 - Diventare sempre di più una regione "intelligente", capace di sviluppare ulteriormente le proprie eccellenze nei settori economici in cui tradizionalmente opera e di promuovere lo sviluppo in ambiti competitivi fortemente innovativi: dal biotech/biomedicale all´Ict (Information and Communication Technology), dall´energia all´ambiente e alla logistica. Questa la "visione del futuro" per la regione in una prospettiva che arriva fino al 2015, definita attraverso un´approfondita indagine su "Competitività e sviluppo del Friuli Venezia Giulia". La ricerca è stata condotta per conto dell´Amministrazione regionale da Ambrosetti The European House, con il sostegno delle quattro Camere di commercio, di Confindustria, Friulia, Banca Intesa e Cisco Systems. I risultati dell´indagine, che aveva preso l´avvio nel maggio dello scorso anno, sono stati illustrati questa sera dal presidente della Regione Riccardo Illy in un convegno che si è svolto a Trieste nell´auditorium della Friulia Holding. All´incontro, accanto a Illy, hanno preso parte l´assessore regionale alle Attività produttive, Enrico Bertossi, l´amministratore delegato di Friulia Federico Marescotti, il presidente dell´Associazione degli industriali del Friuli Venezia Giulia Adalberto Valduga, e Giovanni Pavan in rappresentanza dell´Unioncamere. La ricerca è stata coordinata da un "comitato guida" che si è riunito più volte nel corso dell´ultimo anno e mezzo. I primi risultati dell´indagine erano stati presentati dallo stesso presidente Illy nel settembre 2006 in occasione del tradizionale "Forum Ambrosetti" di Villa d´Este a Cernobbio. Un prima stesura era stata quindi presentata nell´aprile scorso al tavolo di concertazione con le categorie economiche e sociali, un passaggio che ha permesso di integrare e affinare la versione definitiva. Del "comitato guida" hanno fatto parte - oltre a Illy, agli assessori Bertossi e Cosolini e al direttore generale della Regione Andrea Viero - anche il titolare di Ambrosetti The European House Alfredo Ambrosetti e gli economisti Giacomo Vaciago e Innocenzo Cipolletta. Sono stati inoltre intervistati 40 opinion leader, vale a dire imprenditori, manager ed esperti regionali ma anche nazionali e internazionali. Come ha spiegato Illy, nell´illustrare le ragioni dell´indagine affidata ad Ambrosetti, "la visione del futuro di un territorio non può essere lasciata arbitrariamente al caso o alla libera interpretazione, ma va definita e perseguita con chiarezza e determinazione". La visione emersa si proietta in una prospettiva di medio-lungo periodo, che arriva fino al 2015, con l´obiettivo di far diventare entro quella data il Friuli Venezia Giulia "il sistema territoriale più attrattivo e a più alta qualità della vita del Centro Europa, con elevato sviluppo economico e forte coesione sociale". La scelta strategica è di focalizzare l´attenzione su alcuni ambiti economici con alto potenziale di innovazione, capaci poi di generare ricadute su tutto il tessuto economico regionale per aumentarne la competitività e la capacità di attrazione di nuovi investimenti. Una regione "intelligente", ha spiegato Illy, è un territorio capace di captare, distribuire e condividere, elaborare e tradurre in azioni e fatti i segnali, le informazioni e le esperienze utilizzando tutte le fonti disponibili, interne ed esterne. Nel corso della ricerca sono stati anche individuati alcuni indicatori del "tasso di innovazione" di un territorio, ponendo a confronto il dato relativo al Friuli Venezia Giulia con quello di altre regioni e Paesi europei. La spesa in ricerca e sviluppo (R&s) in percentuale sul Prodotto interno lordo è in regione dell´1,7 per cento, superiore alla Slovenia (1,32) e alla Catalogna (1,27) ma inferiore alla Carinzia (1,8). L´obiettivo è arrivare al 2 per cento entro il 2015, tenuto conto che il traguardo indicato dall´Agenda di Lisbona è del 3 per cento. Ancora basso è invece in regione il contributo del settore privato sul totale delle spese in R&s: siamo al 42,6 per cento, contro l´85,7 della Carinzia, il 66,4 della Catalogna e il 63,9 della Slovenia. Nello studio si pone un obiettivo del 65 per cento entro il 2015 (a Lisbona è stato fissato un traguardo del 75 per cento). Gli spin-off universitari, le imprese nate da ricerche svolte in ambito accademico, sono stati 14 nel 2006 in Friuli Venezia Giulia, meno della Lombardia (25) ma più di altre regioni italiane come Puglia (1) e Liguria (0). L´obiettivo della Regione è di arrivare a 20 entro il 2015. Infine, il numero dei brevetti Epo (European Patent Office) per ogni milione di forza lavoro, sono stati nel 2003 in Friuli Venezia Giulia pari a 131, inferiori alla Carinzia (165), ma superiori alla Catalogna (72) e alla Slovenia (45). La Regione si pone adesso l´obiettivo di arrivare a 180, sempre nel 2015. Dalle strategie generali indicate dal presidente, discendono alcuni obiettivi, indirizzi e progetti concreti, puntualmente analizzati e definiti nell´indagine commissionata dalla Regione ad Ambrosetti The European House. Ad illustrali è stato Andrea Beretta Zanoni, docente universitario e coordinatore del progetto, che si è soffermato sui sei settori su cui si è focalizzata l´attenzione, a partire dalla "Regione intelligente", che fornisce la cornice per tutti gli altri: alcuni sono da consolidare e rafforzare (casa/arredo, elettromeccanica/cantieristica), altri da sviluppare per il loro forte potenziale innovativo (logistica, biotech/biomedicale e Ict). Altri settori su cui la Regione punta, anche se non sono stati approfonditi in modo specifico nello studio, sono quelli del turismo e dell´enogastronomia, delle banche e delle assicurazioni e, per quanto riguarda gli ambiti più innovativi, l´energia e l´ambiente. Questo non significa che vengono trascurati gli altri settori, come ha precisato Beretta Zanoni, ma che ci si concentra su quelli che hanno poi una capacità di ricaduta diffusa, che coinvolge l´intera economia regionale. "Non siamo di fronte a un libro dei sogni - ha voluto sottolineare l´assessore alle Attività produttive Enrico Bertossi - ma a una ´road map´ che abbiamo già cominciato concretamente a tradurre nei fatti, e che costituisce nello stesso tempo un punto di riferimento su cui tutti gli operatori regionali, le istituzioni e le categorie economiche e sociali, sono già in sintonia". Bertossi ha citato i distretti industriali, i consorzi industriali, i parchi scientifico-tecnologici, l´Area di ricerca, una "rete" che "si sta già muovendo - ha osservato l´assessore - nella direzione indicata dal piano strategico che oggi abbiamo presentato". .  
   
 

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