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Notiziario Marketpress di Lunedì 17 Dicembre 2007
 
   
  ATTIVITA’ FISICA ADATTATA IN UMBRIA, PRESENTATE A TODI ESPERIENZE SU MAL DI SCHIENA EFFETTUATE DA USL N.2 E N.3

 
   
  Perugia, 17 dicembre 2007 – Sono un migliaio nella sola Usl 2 le persone affette da mal di schiena che in Umbria sono state coinvolte, dall’inizio dell’anno, nel progetto sperimentale di “attività fisica adattata”. L’esperienza è stata illustrata nel corso della giornata di studio che si è svolta il 15 dicembre a Todi, organizzata dalla Direzione Sanità e servizi sociali della Regione Umbria, e alla quale hanno preso parte amministratori, dirigenti della Regione e delle Usl, responsabili e operatori dei servizi riabilitativi umbri e toscani. Il convegno si inserisce nel percorso di definizione del nuovo Piano sanitario regionale, che individua tra i suoi obiettivi la promozione della salute anche attraverso l’attività fisica. L’attività fisica adattata, è stato spiegato, consiste in programmi di esercizi specifici per patologie, svolti in gruppo, che sono studiati per persone con una forma di disabilità cronica e finalizzati a modificare lo stile di vita, combattendo la sedentarietà che è causa di ulteriore disabilità e mortalità prematura. In Umbria, è stato ricordato nel convegno, i progetti di “attività fisica adattata” sono stati avviati nel 2006 nel distretto di Foligno della Usl n. 3 e, in seguito, nei distretti della Media Valle del Tevere e del Trasimeno della Usl n. 2. “Finora hanno riguardato solo il mal di schiena – rileva Maurizio Massucci, direttore del Dipartimento di Riabilitazione della Usl 2 – basandosi sull’evidenza che le sindromi dolorose della colonna sono presenti con una prevalenza sempre più alta anche nel nostro territorio. Il punto di forza – aggiunge Massucci – è che si associa all’attività fisica, strutturata e ripetuta, un forte stimolo alla socializzazione e all’aggregazione nel gruppo”. Sono 970, dal gennaio 2007, le persone nella Usl 2 che si sono sottoposte al test di valutazione effettuato da un’apposita “equipe” riabilitativa per l’inserimento nel progetto “mal di schiena”. Di questi, ne sono stati selezionati 940, che hanno partecipato e partecipano ai 40 corsi di gruppo (15-20 persone ciascuno), istituiti in 25 sedi distribuite nel territorio (palestre pubbliche e private, aule scolastiche). Viene richiesto il pagamento di una quota di partecipazione alla spesa, circa 2 euro per seduta, poiché i programmi non rientrano nei “livelli essenziali di assistenza” assicurati dal Servizio sanitario nazionale. La percentuale di abbandono dei corsi è del 20%, considerata bassa rispetto ad analoghe esperienze. Nella Media Valle del Tevere è stata svolta anche un’indagine, attraverso un questionario, sul grado di soddisfazione degli utenti. Nel corso del convegno di Todi, è stata illustrata anche l’esperienza della Toscana, dove i programmi di attività fisica adattata sono stati istituiti con una delibera della Giunta regionale e in pochi anni si sono rapidamente diffusi, coinvolgendo migliaia di persone, anche per livelli di disabilità più gravi quali ictus, Parkinson e dialisi. “C’è un incremento progressivo di disabilità derivanti da patologie croniche – è stato sottolineato dagli operatori nel convegno – e sempre più frequentemente ci si rivolge alle strutture sanitarie riabilitative, soprattutto ai poli di riabilitazione territoriale. La risposta a queste problematiche, spesso, riguarda invece una modifica dello stile di vita. Per questo è opportuno attivare percorsi di salute appropriati, che non si sostituiscono alla riabilitazione o se è necessario un trattamento specifico. Promuovere sul territorio umbro il percorso per ‘attività fisica adattata’ – è stato detto ancora – utilizzando lo strumento della concertazione con tutti i soggetti interessati, come le Usl, i Comuni, le associazioni, permetterebbe di individuare forme di collaborazione e integrazione per favorire l’accesso al percorso alle condizioni più vantaggiose possibili, facilitando la diffusione sul territorio e la fruibilità”. Il convegno è stato concluso da una tavola rotonda in cui è stato analizzato come coniugare efficacia e sostenibilità organizzativa dell’attività fisica adattata in Umbria. .  
   
 

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