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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Dicembre 2007
 
   
  INGEGNERI E ARCHITETTI UMBRI IN PALESTINA PER LAVORARE SU URBANISTICA E PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

 
   
  Ramallah (Palestina), 18 dicembre 2007 – Erano venuti dal 23 luglio al 10 agosto in Umbria i 23 tecnici, ingegneri e architetti palestinesi, per frequentare un corso di formazione, promosso dalla Regione Umbria con l’Ordine degli Ingegneri e degli Architetti della Palestina, in materia di pianificazione territoriale, design progettuale, riqualificazione dei centri storici e interventi con speciali materiali e tecnologie. Le 120 ore del corso si erano tenute negli uffici della Regione, della Provincia di Perugia, di alcuni comuni (Perugia, Foligno, Torgiano, Massa Martana, Nocera Umbra), e nelle sedi di tre aziende private di progettazione (“Rpa”, “Sintagma”, “Sgm” e “Tec. Inn”). Una delegazione umbra presente in questi giorni a Ramallah restituisce la visita, per proseguire, sulla base del lavoro iniziato, una collaborazione che si colloca, nel quadro generale dei rapporti di cooperazione instaurati dalla Regione Umbria con l’Autorità Palestinese. I lavori di questi giorni (il ritorno in patria della delegazione umbra, di cui fa parte anche l’assessore all’ambiente Lamberto Bottini, è previsto per mercoledì 19 dicembre) riguardano principalmente la politica urbanistica nei centri storici e la pianificazione territoriale, un argomento al quale – come è stato sottolineato nel primo “meeting” tenutosi ieri a Ramallah – l’Ordine degli Ingegneri e degli Architetti è particolarmente interessato, per le implicazioni che esso riveste soprattutto nel comune di Nablus, interessato all’ampliamento dell’ambito comunale e ad un nuovo sviluppo edilizio. Un altro tema importante per i palestinesi, al quale i tecnici umbri sono impegnati a dare il proprio contributo, è l’avviamento di una “camera arbitrale” (uno strumento che non esiste in Palestina), nel campo delle controversie e dei contenziosi in materia urbanistica: un tema al quale sarà dedicata la giornata di domenica 16, con un seminario-workshop, che vedrà la presenza del Governo dell’Autorità Palestinese, dei sindaci delle principali città e di centinaia di ingegneri, architetti, avvocati ed imprenditori. “Sia la pianificazione territoriale che l’attivazione di una ‘camera arbitrale’ sono cose molto importanti per noi” - ha dichiarato Marwan Abed Al Hameed, segretario dell’Unione Generale degli Ingegneri Palestinesi, nel corso della presentazione ufficiale della delegazione umbra giunta a Ramallah, avvenuta alla presenza di Nimer Hamad, già ambasciatore palestinese in Italia ed attuale consigliere politico del Presidente Abu Mazen, e di Pierandrea Sandri, responsabile della “Utl” (unità Tecnica Locale) a Ramallah, l’organismo che si occupa della cooperazione internazionale dell’Italia. “Questo lavoro – ha aggiunto Marwan al Hameed – è una piccola porzione dell’appoggio che il vostro Paese garantisce da molti anni al nostro popolo ed alla causa palestinese”. “Sono giorni complicati – ha detto Pierandrea Sandri, portando il saluto del Console Generale Italiano a Ramallah -, ma pieni di speranza, e ci auguriamo che questa importante iniziativa possa condurre ad un accordo, tale da permetterci di inserire il vostro progetto comune all’interno del pacchetto di priorità, che il Governo Italiano presenterà alla prossima Conferenza di Parigi”. Alla cerimonia di presentazione è seguita una visita al mausoleo di Yasser Arafat, sulla cui tomba è stata deposta una corona di fiori, e al campo profughi “Jalazon” di Ramallah (il nome del campo deriva – è stato spiegato – da una parola turca che significa “là dove c’è l’acqua”). Sulla realtà del campo profughi (che, sopra un’area pari ad un chilometro quadrato, ospita 14 mila persone, fra le quali altissimo, circa il 70 per cento, è il tasso di disoccupazione) una ricercatrice italiana, la fiorentina Silvia Pasquetti, sta preparando una tesi di dottorato in sociologia per l’Università di Berkeley (California). Da quattro mesi – ha spiegato durante la visita della delegazione umbra – vive nella comunità del campo, raccogliendo interviste sui suoi abitatori, indagandone il modo di vivere, la mentalità e l’universo di valori. .  
   
 

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