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Notiziario Marketpress di Martedì 18 Dicembre 2007
 
   
  SANITA´ EXTRACOMUNITARI, REGIONE LOMBARDIA RISPONDE A MEDICI

 
   
  Milano, 18 dicembre 2007 - "Ai medici di medicina generale e ai pediatri della Lombardia non vengono affatto trattenute le quote di stipendio dovute per gli extracomunitari in attesa di rinnovo del permesso di soggiorno, ma solo quelle relative ai clandestini. Non si può infatti non considerare tale un extracomunitario che da almeno 22 mesi non abbia avuto il rinnovo da parte delle istituzioni competenti". Lo afferma l´assessore alla Sanità della Regione Lombardia, Luciano Bresciani, in merito alle polemiche sulle quote di rimborso ai medici di base per i pazienti extracomunitari tornate alla ribalta dei media in questi ultimi giorni. Per Bresciani le associazioni dei medici dovrebbero aver ben chiaro che "riconoscere a un medico la quota di remunerazione di un paziente che non ha è inaccettabile, tanto più se questo comporta un´ingiusta spesa di denaro pubblico, cioè a carico dei cittadini contribuenti". Nel fare questo la Regione Lombardia applica la normativa nazionale. Infatti l´Accordo collettivo nazionale del 23 marzo 2005 stabilisce la possibilità di "azioni di rivalsa per quote percepite (dai medici) a seguito di mancato rinnovo del permesso di soggiorno". E la Regione ha stabilito di fissare in 12 mesi il lasso di tempo concesso per il rinnovo, il che significa che alla scadenza del permesso di soggiorno il cittadino extracomunitario dispone di un anno di tempo per il rinnovo e conseguentemente esprimere all´Asl la scelta del proprio medico. Questa norma è stata introdotta su richiesta degli stessi medici di medicina generale e a loro evidente favore. Ora, a seguito dei controlli, sono state scomputate le quote di remunerazione relative a chi è senza permesso non da 12 ma da 22 mesi. "Accampare motivi etici o deontologici - prosegue Bresciani - è in questo caso del tutto fuori luogo. In Lombardia l´assistenza sanitaria in caso di necessità non è negata a nessuno. Quello che si vuole fare è semplicemente salvaguardare un principio fondamentale secondo cui ad ogni medico viene riconosciuta una quota relativa al numero dei cittadini realmente assistiti nel Ssr. Un principio che anche Snami e Fimmg non possono non condividere". "Ciò nonostante - conclude l´assessore - in seguito all´incontro del 30 novembre, abbiamo voluto venire loro incontro sospendendo le trattenute in busta paga e dando mandato alle Asl di chiarire qualsiasi caso dubbio entro e non oltre il 31 gennaio 2008. Da parte nostra saremo felici se nel frattempo i medici e i pediatri di base smetteranno di comportarsi come una corporazione interessata solo ai propri interessi economici e decideranno di collaborare con noi per risolvere la questione". .  
   
 

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