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Notiziario Marketpress di Mercoledì 19 Dicembre 2007
 
   
  L’OMAGGIO DI OLIVIERO TOSCANI A RENATA TEBALDI IL FAMOSO FOTOGRAFO FIRMA IL MUSEO DEDICATO ALLA CELEBRE CANTANTE REALIZZATO DAL TEATRO REGIO DI PARMA AL CASTELLO DI TORRECHIARA

 
   
  Parma, 19 dicembre 2007 - Nel terzo anniversario della scomparsa della cantante che con la sua voce ha incantato le platee di tutto il mondo, il Teatro Regio di Parma annuncia l’avvio di un percorso che porterà alla creazione di un Museo dedicato a Renata Tebaldi. Nelle meravigliose sale del Castello di Torrechiara, a pochi chilometri da Parma, saranno raccolti centinaia di oggetti appartenuti al grande soprano fra cui oltre cinquanta abiti di scena firmati da artisti e stilisti del calibro di De Chirico e Dior, splendidi gioielli, bauli da viaggio e rari documenti che ripercorrono la carriera della Diva. Il fotografo Oliviero Toscani, famoso non solo per le sue celebri campagne d’immagine, ha accettato la sfida di mettere la propria passione per la prima volta al servizio della grande musica. La realizzazione del Museo sarà affidata al Teatro Regio di Parma che ha recentemente siglato un protocollo di intenti per la valorizzazione del Castello di Torrechiara con il Comune di Langhirano e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Parma e Piacenza. Questo primo progetto sarà reso possibile anche grazie al sostegno della Fondazione Cariparma e sarà realizzato d’intesa con la Provincia di Parma. Il progetto ha preso avvio nel 2005 per l’energico impulso del Comitato Promotore Renata Tebaldi che, proprio con il Teatro Regio di Parma, ha prodotto e realizzato la mostra Renata Tebaldi “Profonda ed infinita”, galleria di suggestioni che ripercorre la vita e la carriera della straordinaria Donna. Ecco che, dopo il debutto al Regio di Parma, la mostra è stata presentata al Teatro alla Scala di Milano, allo Statsooper di Vienna, al Teatro Massimo di Palermo, al Gran Teatro Liceu di Barcellona, all’Opera di Losanna, al Palazzo Sheremetiev di San Pietroburgo, al Teatro Stanislavskij di Mosca e nel 2008 sarà allestita al Parco della Musica di Roma, al Teatro di San Carlo di Napoli, all’Opera di Lione. Renata Tebaldi, una delle più affascinanti voci di soprano dell’ultimo secolo, nasce a Pesaro il 1 febbraio 1922 ma si trasferisce ben presto a Parma dove studia con i maestri Brancucci e Campogalliani al Conservatorio “A. Boito”. Nel 1944 il debutto a Rovigo nel ruolo di Elena nel Mefistofele di Arrigo Boito. Nel 1946, terminata la guerra, partecipa al concerto di riapertura della Scala sotto la direzione di Arturo Toscanini, il quale nell’occasione la definisce Voce d’angelo, appellativo che seguirà la cantante per il resto della sua carriera. In breve Renata Tebaldi conquista con il suo canto le platee dei più importanti teatri d’opera del mondo, a cominciare dal Metropolitan di New York. Faust, Aida, Traviata, Tosca, Adriana Lecouvreur, Wally, La forza del destino, Otello, Falstaff e Andrea Chénier sono le opere maggiormente legate alle sue memorabili interpretazioni. Nel 1976 Renata Tebaldi lascia definitivamente il palcoscenico, dopo un concerto d’addio al Teatro alla Scala. Fra i direttori d’orchestra che hanno collaborato con la grande cantante figurano i nomi di De Sabata, Giulini, Toscanini, Solti, Karajan. Renata Tebaldi si è spenta il 19 dicembre 2004 nella sua casa di San Marino, a 82 anni di età. Non avrei mai pensato di essere coinvolto in una operazione che avesse a che fare con la musica lirica e in particolare con una cantante già a me nota sin dall’infanzia. Pur conoscendo i nomi dei musicisti più noti e di artisti famosi non posseggo alcuna cultura al riguardo. È forse proprio per questa ragione, quando mi è stato proposto di lavorare ad un nuovo progetto dedicato a Renata Tebaldi, mi sono detto “non è mai troppo tardi!”. E dal momento che credo nell’importanza della ricerca e della sperimentazione in ogni campo, ho pensato che questa poteva essere davvero la migliore occasione per accendere in me e negli altri nuovi e particolari interessi. Oliviero Toscani .  
   
 

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