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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Dicembre 2007
 
   
  QUASI LA METÀ DELLE MULTINAZIONALI IN ITALIA SCELGONO MILANO CRESCONO DEL 10% IN SEI ANNI E IL PIL DI MILANO RAGGIUNGE QUELLO DI HONG KONG E SUPERA SINGAPORE E ISRAELE CON UN EXPORT MAGGIORE DI QUELLO DI PORTOGALLO E DI GRECIA

 
   
   Milano, 20 dicembre 2007 - La metà delle multinazionali estere presenti in Italia, un Pil pari a quello di Hong Kong e superiore a Singapore, Lussemburgo e Israele, un quarto delle imprese nazionali con fatturato superiore ai 50 milioni di euro e dei brevetti depositati nel 2007, un ottavo dei laureati e un quinto degli addetti hightech italiani: sono questi alcuni dei numeri che fanno grande Milano. Con quasi 340 mila imprese, una su quattordici in Italia, Milano porta la Lombardia al primo posto in Europa per numero di imprese. Centro del lavoro con un occupato su dodici in Italia, un tasso di disoccupazione che è quasi la metà di quello italiano e un laureato su otto nel Paese. Punta degli affari internazionali italiani con quasi un quinto dell’interscambio nazionale (per export supera nazioni come il Portogallo, la Romania e la Grecia) e delle imprese multinazionali italiane nel mondo ma anche città multietnica dove oltre una ditta individuale su otto è extracomunitaria e un cittadino su dieci è straniero. Meta d’affari ma anche turistica, dove un milanese su cinque si sente cittadino europeo (9,5%) e del mondo (11,5%). Arriva lo straniero. E le partecipazioni estere in provincia di Milano crescono: in sei anni, dal 1° gennaio 2000 al 1° gennaio 2006, le imprese a partecipazione estera sono aumentate del 10%, e gli occupati passano dalle 300mila unità del 2000 alle 324mila del 2006. Crescono soprattutto i settori di energia, gas e acqua (+150% il numero di imprese, +634,3% i dipendenti) ma anche il settore costruzioni (+31,8% le imprese, +84% i dipendenti) e i servizi di telecomunicazioni e di informatica (+24,8% le imprese, +57,5% i dipendenti). A fare in impresa a Milano e provincia ci vengono soprattutto le imprese statunitensi (28,4%), francesi (15,7%) e tedesche (15,4%). È quanto è emerso oggi in Camera di commercio durante il primo corso di alta formazione sul marketing territoriale. Corso di marketing territoriale oggi in Camera di commercio. Si è svolto oggi a Palazzo Turati il primo corso di alta formazione sul Marketing Territoriale: una nuova occasione di confronto promossa da Camera di Commercio di Milano sui temi dell’attrattività e della competitività internazionale del sistema economico locale. Questo incontro formativo è dedicato alle istituzioni e a tutta la dirigenza del settore pubblico e privato, per l’apprendimento e l’analisi delle tematiche legate allo sviluppo del territorio e alla sua competitività a livello internazionale. Il corso è calibrato sulle esigenze dei soggetti che sono quotidianamente coinvolti nella definizione e attuazione delle politiche di marketing territoriale e necessitano di strumenti specialistici e aggiornati con cui confrontarsi. I relatori: Lanfranco Senn, Docente e Direttore dell’Area Economia della Sda Bocconi e del Certet e Vittorio Meloni, Direttore Centrale Relazioni Esterne di Intesa San Paolo. “Milano - ha dichiarato Pier Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio di Milano – grazie alla sua capacità di essere città laboratorio, città di frontiera, si conferma un nodo importante per l’Italia ma anche più in generale per l’Europa. E la Camera di Commercio di Milano è da tempo concretamente impegnata nella crescita e nel consolidamento dell’attrattività del sistema milanese e lombardo, rafforzando la movimentazione di flussi di investimenti, progetti, visitatori e capitale umano. In tale prospettiva è importante investire sulla leva strategica dell’alta formazione attraverso strumenti concreti quali l’offerta di borse di studio per studenti stranieri, la pianificazione di attività di promozione internazionale dell’alta formazione milanese in aree strategiche e l’organizzazione di corsi intensivi destinati alla formazione del sistema pubblico e privato locale” .  
   
 

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