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Notiziario Marketpress di Giovedì 20 Dicembre 2007
 
   
  PA: OPERATIVO “SPC”, LA PIÙ GRANDE RETE TELEMATICA PUBBLICA IN EUROPA INTEGRAZIONE TRA OLTRE UN MILIONE DI TELEFONI E OLTRE 550 MILA COMPUTER DELLA PA PROGETTATO E REALIZZATO DAL CNIPA CON I PRINCIPALI OPERATORI NAZIONALI PIÙ CHE DIMEZZATA LA SPESA ANNUALE, MA AUMENTATE NOTEVOLMENTE CAPACITÀ, SICUREZZA ED EFFICIENZA DELLA RETE

 
   
   Roma, 20 dicembre 2007 – Il Sistema Pubblico di Connettività e Cooperazione (Spc), una delle più grandi infrastrutture telematiche pubbliche nel mondo e la maggiore in Europa, che permette qualsiasi tipo di comunicazione - dati, fonia ed immagini - tra le Pubbliche amministrazioni centrali, è diventato operativo nei tempi previsti dal Codice dell’Amministrazione Digitale. Lo hanno reso noto il prof. Luigi Nicolais, ministro per le Riforme e le Innovazioni nella Pa, e il prof. Fabio Pistella, presidente del Cnipa, l’organismo che ha elaborato e realizzato il progetto in collaborazione con i principali operatori nazionali sia di telecomunicazioni che di informatica. «La reingegnerizzazione dei processi nella Pubblica Amministrazione dispone oggi dell’infrastruttura nazionale, il Sistema Pubblico di Connettività e di Cooperazione applicativa, in grado di supportarne l’attuazione e consentire lo scambio di comunicazioni, dati e servizi in modalità telematica, dalla connessione in rete ai servizi evoluti della Pa», ha detto il ministro Nicolais, ricordando che «l’infrastruttura opera secondo modelli organizzativi e tecnologici condivisi che favoriscono l’interoperabilità delle Amministrazioni centrali e locali. L’integrazione del patrimonio di dati e processi sarà l’elemento di innovazione percepibile dal cittadino e dal mondo produttivo». Contestualmente è diventata attiva anche l’estensione all’estero dell’Spc, la Rete Internazionale della Pubblica Amministrazione italiana (Ripa) che, con le stesse modalità di efficienza, protezione e sicurezza, collega 450 sedi della Pa presenti in oltre 120 paesi stranieri. Lo scambio di dati e comunicazioni consente già ad ambasciate e consolati anche il rilascio del passaporto elettronico. Con la sua nascita Spc si accinge a sostituire la Rupa-rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (attiva dal 1999) utilizzando 16. 000 collegamenti ad alta velocità necessari per connettere 58 domini delle amministrazioni centrali e oltre 200 amministrazioni territoriali. «La realizzazione di questo complesso sistema digitale non ha comportato oneri per investimenti da parte dello Stato ma, anzi, da un lato determina il conseguimento di notevoli risparmi e, dall’altro, l’acquisizione di una capacità cooperativa senza precedenti tra Amministrazioni», ha precisato il ministro Nicolais, rilevando che «la spesa annuale della Pubblica Amministrazione centrale per la propria interconnessione dati (svoltasi sinora mediante la Rupa) si è così più che dimezzata, passando da 130 milioni di € del 2005, anno d’avvio del progetto, a 54 milioni di € attuali, ma con prestazioni incrementate». La capacità di trasporto (banda aggregata) è infatti passata da 29,3 Gigabit/sec a 70 Gigabit/sec. Le Amministrazioni hanno acquisito risorse economiche per i servizi di sicurezza, per l’inserimento anche del Voip (il cui utilizzo è disposto dalla Legge Finanziaria 2008) e delle telecomunicazioni wireless presenti nelle offerte di servizi Spc. «Il decollo di questa infrastruttura di sistema dimostra che non ci sono più né ostacoli né alibi all’innovazione», ha detto la sen. Beatrice Magnolfi, sottosegretario con delega all’innovazione tecnologica. «Con queste due infrastrutture l’Italia si pone all’avanguardia nel mondo e la sua Pubblica amministrazione dispone di requisiti tecnologici e funzionali paragonabili, se non superiori, ai più competitivi settori privati», ha spiegato il prof. Fabio Pistella sottolineando che «entrambe le reti, che costituiscono un unico sistema logico, si basano sull’uso del protocollo Internet e sono progettate per trasportare qualsiasi tipo di comunicazione: dati, fonia ed immagini. L’innovazione tecnica, amministrativa e gestionale dell’Spc», ha proseguito, «ha il suo apice nella realizzazione della rete nazionale da parte dei quattro principali operatori presenti in Italia - Fastweb e Eds, Bt-italia, Wind e Telecom Italia - i quali per la prima volta adottano la stessa tipologia di servizi e addirittura i medesimi listini economici, cooperando fra loro nell’ambito della società consortile Qxn, costituita per rendere compatibili le reti di telecomunicazioni dei quattro operatori in tutte le tipologie dei servizi erogati. In sostanza con Spc», ha aggiunto il presidente del Cnipa, «si è dimostrato che le aziende, pur in una logica di forte competizione sul mercato, possono collaborare in modo costruttivo con servizi che vanno a beneficio dello Stato e, quindi, del Sistema Paese». «Varato il sistema nazionale, ora comincia la seconda fase che comporta la trasformazione dell’Spc in una “rete federale” per la sua estensione compatibile con le reti di telecomunicazioni delle amministrazioni delle Regioni, Province, i Comuni, Comunità Montane e gli altri enti locali, mettendo in contatto tutte le amministrazioni pubbliche del Paese e permettendo, pertanto, di realizzare una completa cooperazione applicativa nello scambio di dati, di cui a beneficiarne saranno soprattutto cittadini ed imprese», ha ricordato la sen. Magnolfi. Alla realizzazione di Spc hanno partecipato con il Cnipa anche parecchi operatori che hanno dato il loro apporto tecnologico e di esperienza. Ad esempio, si è realizzata la collaborazione da parte dei più importanti punti di scambio del traffico Internet in Italia, il Mix di Milano ed il Namex di Roma, che ospitano nelle proprie sedi gli snodi del traffico Spc fra gli operatori e che rendono semplice lo scambio dei dati fra la Pubblica Amministrazione ed Internet. È stato inoltre realizzato un Centro di supervisione, gestito dall’Ibm, a garanzia superpartes della qualità dei servizi forniti e per il coordinamento dei sistemi di sicurezza. Nasce, infatti, per la prima volta al mondo, una di community estesa della sicurezza Ict della Pubblica Amministrazione. Ogni amministrazione ha costituito, infatti, al proprio interno un’unità locale di sicurezza che interviene nelle fasi di prevenzione e gestione degli incidenti. È questo il primo caso di un sistema pubblico che, sin dal suo avvio, dà priorità assoluta alla sicurezza informatica per tutelare cittadini ed imprese con strumenti specifici ed un’organizzazione dedicata. A regime si realizza, inoltre, il primo sistema di governo nazionale che realmente integra dati e fonia sulle reti di telecomunicazione con notevoli risparmi e con i vantaggi di un’integrazione dei servizi: oltre 1 milione di telefoni e più di 550 mila personal computer dell’Amministrazione centrale che useranno le stesse infrastrutture ottimizzate. - .  
   
 

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