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Notiziario Marketpress di Lunedì 07 Gennaio 2008
 
   
  CRISI BERTONE: CONFRONTO IN REGIONE TRA ISTITUZIONI, PROPRIETA’ E SINDACATI

 
   
   Torino, 7 gennaio 2008 - Il vicepresidente della Giunta regionale Paolo Peveraro e l’assessore al Lavoro Angela Migliasso hanno incontrato, il 4 gennaio la proprietà e i rappresentanti sindacali della Bertone. Erano presenti al tavolo istituzionale Lilli Bertone e la figlia Barbara, Domenico Reviglio e gli assessori al Lavoro della Provincia di Torino, Cinzia Condello, del Comune di Grugliasco, Anna Cuntrò e della Città di Torino, Tom Dealessandri. I rappresentanti delle istituzioni e i sindacati hanno chiesto alla signora Bertone che vengano loro inviati nella giornata odierna i documenti che illustrano gli assetti proprietari attuali, l’opzione di acquisto di Domenico Reviglio e il relativo piano industriale, per poter effettuare tutte le verifiche e le valutazioni necessarie. Il tavolo istituzionale, il cui mantenimento è stato richiesto dai sindacati, è stato quindi aggiornato a mercoledì 9 gennaio. “La nostra richiesta, unitamente a quella dei sindacati - ha dichiarato il vicepresidente Peveraro - è di ritrovarci la prossima settimana nella condizione di avere chiarezza sull’assetto dell’azienda e sul piano industriale di Reviglio, che è ancora tutto da valutare. Non nascondiamo una certa preoccupazione, ma verificheremo ogni dettaglio del piano, compresa l’esistenza e la reperibilità dei 150 milioni di euro, di cui 50 propri, che Reviglio afferma di poter investire”. “Noi il 28 dicembre eravamo convinti che si fosse chiusa la partita - ha proseguito l’assessore Migliasso - invece le cose sono cambiate e ora il contesto è molto confuso. Non tifiamo per nessun acquirente in particolare ma solo per l’occupazione e la serietà del piano industriale, che sono per noi prioritari. L’attenzione è ai massimi livelli perché non si può arrivare al 23 gennaio in questa situazione, altrimenti la cassa integrazione straordinaria in deroga non verrà concessa e si andrà probabilmente verso il fallimento. Ricordiamo che la cassa integrazione non è un atto dovuto e che viene concessa solo se il piano industriale prevede investimenti chiari, seri e realizzabili”. .  
   
 

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