|
|
|
 |
  |
 |
|
Notiziario Marketpress di
Mercoledì 09 Gennaio 2008 |
|
|
  |
|
|
INAUGURATA A SARCHE DI CALAVINO LA “CASA VERDE” PER MADRI IN SITUAZIONE DI DIFFICOLTá
|
|
|
 |
|
|
Trento, 9 gennaio 2008 – Inaugura il 20 dicembre 2007 a Sarche di Calavino la “Casa Verde”, una casa composta di sette appartamenti destinata ad ospitare temporaneamente madri con bambini o coppie con figli in situazione di difficoltà. La struttura, che sorge al numero civico 3 di Via Dain e per i cui arredi vi è stato il sostegno finanziario della Provincia, che interviene anche sulle spese di gestione, sarà gestita dall’Associazione Casa di Accoglienza alla Vita Padre Angelo di Trento, attiva da 25 anni e che già gestisce a Trento, in Viale Bolognini, una comunità di accoglienza per gestanti e madri con bambini in situazione di difficoltà. Alla cerimonia sono intervenuti l’assessore alle politiche sociali Marta Dalmaso, monsignor Ernesto Meneghini in rappresentanza dell’arcivescovo di Trento, il sindaco di Calavino Mariano Borsetti, e padre Angelo Delfavero, il frate carmelitano che ha dato il nome all’associazione, consiglieri comunali, rappresentanti di enti del privato sociale. L’associazione Casa di Accoglienza alla Vita P. Angelo di Trento svolge attività di volontariato da 25 anni, impegnata a offrire sostegno a madri in difficoltà per una gravidanza non voluta o una maternità difficile. Nei primi anni tale servizio era una delle attività del Centro d’Aiuto alla Vita di Trento e dal 1995 si è costituita come Associazione autonoma “Casa d’accoglienza alla vita P. Angelo”, con personalità giuridica, per dare risposte di tipo residenziale a situazioni di rischio sociale per madre e bambino. Con la trasformazione del Centro per l’infanzia (struttura provinciale) in realtà di tipo residenziale per soli minori, le competenze d’accoglienza per madre e bambino sono state delegate dalla Provincia ai tre enti ( Fondazione Famiglia Materna, Cooperativa Punto d’Approdo e Associazione Casa P. Angelo) già presenti e operanti sul territorio provinciale. Tale processo d’esternalizzazione, termine che non riesce a trasmettere il reale significato della trasformazione, ha comportato per le persone da sempre presenti nell’attività dell’associazione diverse variazioni. Il volontario si è affiancato ad operatori che, assunti per necessità del cambiamento, hanno dovuto anche farsi carico di arricchire il patrimonio tecnico e culturale dei volontari, ricevendo in cambio particolari sensibilità maturate dagli stessi con l’esperienza degli anni. Ma da dove nasce il progetto “Casa Verde” a Sarche? Recentemente l’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero, avendo ristrutturato alle Sarche una casa composta di sette appartamenti e perseguendo come Istituto finalità sociali, ha chiesto all’associazione se tale realtà abitativa poteva interessare per le attività d’accoglienza. Una proposta subito accolta dalle tre strutture d’accoglienza madre – bambino ma anche dagli stessi Servizi sociali territoriali, interessati a poter contare su una struttura che potesse accogliere le situazioni che non richiedono un monitoraggio molto stretto ma verso le quali è necessario garantire un certo sostegno in situazione di semi - autonomia per madre con bambino/i o a coppie con bambini, che si trovano in particolari difficoltà personali e/o sociali. La dislocazione della struttura sociale inaugurata oggi può assicurare risposte anche a livello locale in aree dove non vi sono altre realtà pubbliche o di privato sociale di tipo residenziale che possono offrire tale servizio, questo anche nell’ottica di un decentramento di servizi che tenga in considerazione le necessità delle periferie. “Questa casa – ha spiegato Antonio Mazza, pediatra, presidente della Casa di accoglienza Padre Angelo e giudice onorario del Tribunale per i minori – è la concreta testimonianza della sensibilità di enti ed istituzioni in un ambito sociale dove emergono esigenze e bisogni sempre più variegati e complessi”. Alla complessità di una domanda sociale che vede particolarmente esposti donne e bambini, ha fatto riferimento anche l’assessore Marta Dalmaso: “Il nostro compito è quello di diversificare le risposte e questa casa è un’ulteriore opportunità. A volte siamo costretti a dividere il bisogno in categorie, ma più si riesce a personalizzare le risposte ai bisogni e meglio è. L’offerta di servizi non può però mai prescindere dal contesto che la ospita, e dunque è importante che la comunità, in questo caso quella di Calavano, sia essa stessa accogliente verso le ospiti di questa casa”. . |
|
|
|
|
|
<<BACK |
|
|
|
|
|
|
|