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Notiziario Marketpress di Giovedì 10 Gennaio 2008
 
   
  AL VIA IL PIANO DELLA PESCA FLOTTA BATTELLI IN CALO, MA IL MERCATO PREMIA LA QUALITÀ IL PROVVEDIMENTO APPROVATO DALLA GIUNTA LIGURE

 
   
  Approvato dalla giunta della Regione Liguria, su proposta dell´assessore Giancarlo Cassini, lo schema di programma per il settore della pesca e acquicoltura per gli anni 2008-2010. Il provvedimento punta ad avviare un´azione regionale articolata e in grado di consolidare e stabilire un equilibrato rapporto tra l´attività e le risorse disponibili e lo sviluppo del comparto, con il mantenimento di adeguati redditi per gli addetti. Tre, in particolare, i punti principali del provvedimento. Sono: lo sviluppo sostenibile della pesca, attraverso una attenta gestione dell´attività e la riduzione dei costi di produzione, l´integrazione dei redditi dei pescatori, sia attraverso i servizi alla produzione, la conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici e la maricoltura, sia con il rilancio di attività legate alla pescaturismo, all´ittiturismo, alle iniziative divulgative e promozionali e alla valorizzazione delle produzioni interne con politiche di certificazione e tracciabilità del pescato e di promozione della produzione. La flotta da pesca ligure è costituita da imbarcazioni di dimensione medie e modeste, in grande parte, però, obsolete. La pesca artigianale rappresenta il segmento più rappresentativo dell´intera flotta. Il settore comprende oggi 565 battelli, pari a 3 milioni 859,28 di tonnellate stazza. Tra il 2000 e 2005 si è registrato un ridimensionamento dell´intero settore. Le catture sono diminuite di circa il 37 per cento, mentre per i battelli e i tonnellaggi stazza lorda il calo è di circa il 28 per cento. In particolare, rispetto al 2000, i battelli che hanno cessato l´attività di pesca sono 223, di cui 190 appartenenti alla piccola pesca. La flotta ligure costituisce il 4 per cento di quella nazionale e l´8,2% del totale di imbarcazioni presenti nelle regioni del Centro e Nord Italia e in termini di stazza rappresenta il 2,3 del tonnellaggio nazionale. Per quanto la pesca ligure rappresenti una frazione piuttosto piccola delle realtà nazionale, e benché le catture in sei anni si siano pressoché dimezzate (da 8. 537 del 2000 alle 4. 905 tonnellate del 2005) tuttavia i ricavi, grazie all´alta qualità del pescato e a una buona domanda, hanno permesso al comparto di consolidare una forma di microeconomia. Ma non di raggiungere un aumento dei profitti a causa degli alti costi del carburante e di altri consumi intermedi per i quali il comparto attende interventi unitari delle istituzioni. Per quanto riguarda le strutture della pesca, da Bocca di Magra a Ventimiglia, i siti di ormeggio sono 36, di questi 27 sono porti, 3 sono approdi e 6 sono spiagge. Fra i 36 siti, solo il porto di Imperia-oneglia può definirsi un vero e proprio "porto peschereccio", grazie alle strutture a terra ben organizzate. Buone le condizioni nei porti di Lerici, La Spezia (Molo Italia), Sestri Levante, Santa Margherita Ligure, la spiaggia di Noli e Sanremo, nonostante in queste due ultime località le imbarcazioni da pesca debbano dividersi gli spazi con quelle da diporto. La Regione Liguria sta finanziando diversi progetti di ristrutturazione e razionalizzazione dei porti e degli approdi di pesca, i progetti prevedono interventi che riguardano attrezzature dell´attività peschereccia, dalla prima lavorazione alla commercializzazione. Fra queste figurano impianti di approvvigionamento idrico delle installazioni portuali e dei pescherecci, magazzini, macchinari per la conservazione, la refrigerazione, strutture per la prima lavorazione e il confezionamento del pesce, spazi per la vendita, serbatoi per il carburante. Fra gli impegni della Regione Liguria anche la promozione dell´itticoltura e la molluschicoltura del territorio. In Liguria, l´itticoltura è presente con tre impianti in mare aperto (Porto Venere, Lavagna, Alassio) con una produzione (spigole, orate, ombrine) di circa 800 tonnellate annue, pari al 4 per cento della produzione nazionale. I tre impianti di molluschicoltura (114 addetti, 75 aziende, tra cui 4 cooperative) sono tutti nello Spezzino. La produzione annua varia a seconda delle condizioni climatiche e meteo, ma supera le quattromila tonnellate annue. .  
   
 

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