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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Gennaio 2008
 
   
  VERSO IL PARCO DEGLI ORTI DI CHIOGGIA

 
   
  Venezia, 16 gennaio 2008 - Nascerà a Chioggia il Parco degli Orti, a nord del Brenta, occasione di riqualificazione ambientale e di promozione delle produzioni tipiche, ma anche corollario dell’offerta turistica e ideale legame tra la parte terminale della laguna di Venezia e il Delta del Po. Tempi e modi per la realizzazione dell’iniziativa sono stati al centro dell’incontro svoltosi stamani tra il sindaco Romano Tiozzo e l’assessore alle politiche del territorio del Veneto Renzo Marangon. Il progetto nasce da un finanziamento di circa 512 mila euro accordati dalla Regione al Comune per questa specifica finalità, in una sorta di ideale contrappasso ambientale dall’abuso alla protezione e valorizzazione del territorio. “Si tratta infatti del primo intervento di recupero e riqualificazione realizzato nel Veneto con le oblazioni pagate in occasione del condono edilizio del 2004 – ha spiegato Marangon – i cui introiti sono stati destinati a rafforzare la lotta all’abusivismo, ma anche al ripristino e alla promozione di aree di pregio che abbiano conosciuto fenomeni di degrado o abbandono”. “Il futuro parco degli Orti – ha affermato dal canto suo il sindaco Romano Tiozzo – testimonia gli ottimi rapporto di collaborazione attivati tra Comune e Regione in materia di pianificazione del territorio, in un moneto nel quale Chioggia sta riprogettando tutto il suo futuro, soprattutto dal punto di vista dell’economia. Accanto a turismo, pesca e logistica c’è anche una importante agricoltura tipica e di tradizione, che sta vivendo una particolare congiuntura e che nel Parco degli Orti può trovare un’occasione di qualificazione oltre che un elemento territoriale di straordinario pregio che affiancherà l’economia turistica. Si tratta insomma di una risorsa per la città e per le future generazioni – ha aggiunto il sindaco Tiozzo –della quale potranno beneficiare la comunità locale e gli ospiti che scelgono Chioggia come meta per le loro vacanze e i loro soggiorni, in collegamento con il resto del territorio che arriva fino al Delta del Po”. L’area interessata al Parco degli Orti di Chioggia è situata a sud dell’abitato di Sottomarina ed è stretta tra il margine meridionale della Laguna di Venezia ed il litorale adriatico, all’interno di un territorio caratterizzato da una produzione orticola e specializzata che ha subito notevoli processi di trasformazione, riorganizzazione e modellazione operati dall’uomo e dalla natura nel corso dei secoli. Tracce di attività agricole sono presenti fin dal I secolo dopo Cristo e sono menzionate nella “Naturalis Historia” di Plinio il Vecchio, che descrive un paesaggio ricco di orti e vigneti in prossimità dell’antico porto di Brondulum nel tratto della Fossa Clodia, oggi canale Vena. Qui, a seguito della deviazione del Brenta completata nel 1896, resasi necessaria per evitare l’interramento della laguna meridionale e la diffusione della malaria, e della costruzione della diga sud del Porto di Chioggia, a metà degli anni ’30 del secolo scorso per garantire la salvaguardia del territorio e la sicurezza delle imbarcazioni, si è verificato un progressivo avanzamento della spiaggia con un processo di colonizzazione agricola da est a ovest, a fasce successive, riconoscibile dalla distribuzione a linee parallele delle strade campestri nell’ambito degli orti. Il recupero di nuovi terreni da coltivare, conquistati al mare, avveniva attraverso lo spianamento e l’asporto del terreno dunoso fino al raggiungimento della quota di coltivazione in prossimità della falda acquifera dolce superficiale. L’approvvigionamento idrico avveniva grazie alle cosiddette “buse”, presenti tuttora nel territorio dell’ambito degli orti. Gli unici fabbricati esistenti erano costituiti inizialmente da rustici capanni di legno o di canna per il ricovero degli arnesi da lavoro, sostituiti dopo gli anni 30 da casoni in muratura tuttora visibili. Negli ultimi decenni, però, si è registrato un abbandono progressivo dell’attività orticola ed il paesaggio mostra un generale aumento del numero di parcelle lasciate incolte, con l’inserimento di edifici incongrui in prossimità dei centri abitati. Il progetto del Parco degli orti punta alla tutela e alla riqualificazione del paesaggio agrario e degli elementi permanenti che lo caratterizzano, quali il patrimonio edilizio tradizionale agricolo, quello arboreo ed arbustivo, la rete idrografica e viaria minore, mediante appositi interventi sull’edificato esistente, con particolare riguardo ai “casoni”, e la previsione di percorsi lungo i vecchi sentieri di servizio agli orti, con la rimozione degli elementi che incidono negativamente sul territorio. In una prima fase sarà realizzata la ricognizione minuziosa dell’intero ambito territoriale; l’analisi delle dinamiche di trasformazione con l’individuazione dei fattori detrattori, di rischio e degli elementi di vulnerabilità; la definizione delle conseguenti azioni di progetto con indicazione delle priorità; la realizzazione degli interventi e la gestione delle risorse. .  
   
 

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