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Notiziario Marketpress di Mercoledì 16 Gennaio 2008
 
   
  LO SPORCO BUSINESS DEI RIFIUTI IL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE AMBIENTE ON. CLAUDIO BUCCI PUNTA SULL’INTRODUZIONE DEI REATI AMBIENTALI E SULLA SENSIBILIZZAZIONE DELLA CITTADINANZA.

 
   
  Roma, 16 gennaio 2008 - I carabinieri di Roma hanno arrestato due persone con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al falso nel settore delle fideiussioni rilasciate a società e aziende che operano prevalentemente nello smaltimento dei rifiuti. Gli arresti avvengono in seguito ad un’operazione già avviata nel giugno scorso che aveva garantito alla giustizia altri tre membri dell’organizzazione, la cui truffa si incentrava sull’emissione di polizze fideiussorie false a garanzia dell’autorizzazione regionale per la realizzazione di impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti. Questo nuovo arresto riporta l’attenzione sul problema delle ecomafie, da sempre attratte dal lucroso business dei rifiuti. A tale proposito il presidente della Commissione Ambiente della Regione Lazio On. Claudio Bucci sottolinea la necessità di “approvare un disegno di legge che introduca i delitti contro l’ambiente nel nostro codice penale prima che si concluda un’altra legislatura. Il codice penale va adeguato alla coscienza comune e all’esigenza di protezione dell’ambiente attraverso l’impegno della Magistratura, delle forze dell’ordine e della politica”. Il consigliere Bucci, inoltre, evidenzia l’importanza di “una campagna di sensibilizzazione ed informazione rivolta alla popolazione, in particolare ai giovani, attraverso programmi di ‘Educazione alla legalità ambientale’ che dovrebbero essere sostenuti da tutte le istituzioni, la Regione Lazio in primis, allo scopo di spiegare ai cittadini l’importanza della lotta alle ecomafie ed accrescere in loro la consapevolezza del proprio diritto di vivere in un ambiente sano”. La notizia degli arresti giunge come una deflagrazione proprio nel momento in cui è stato raggiunto l’acme della crisi rifiuti e delle conseguenti, brucianti polemiche che non hanno risparmiato neanche la Regione Lazio. I casi sono numerosi, da quello di Colfelice a San Cataldo, da Albano a Malagrotta, i cui abitanti hanno organizzato un sit-in di protesta davanti alla Regione per chiedere la chiusura della discarica – tra le più grandi d’Europa - proprio mentre dall’università di Tor Vergata gli esperti dichiarano che il nuovo gassificatore di Malagrotta non solo è necessario, ma non sarà sufficiente a risolvere il problema vista l’alta quantità di rifiuti prodotta nell’hinterland capitolino e la bassa percentuale di raccolta differenziata, che si attesta solo attorno al 16% contro il 35% richiesto. L’onorevole Bucci esprime tutta la sua solidarietà ai cittadini che “hanno il pieno diritto di difendere la propria salute attraverso una consistente riduzione delle emissioni nocive nonché la realizzazione di impianti assolutamente a norma, ma”, prosegue Bucci, “la crisi in cui si trova attualmente il Paese impedisce obbiettivamente la chiusura degli impianti di Malagrotta”. .  
   
 

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