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Notiziario Marketpress di Lunedì 03 Luglio 2006
 
   
  COMMERCIO: IL PARLAMENTO VUOLE DIRE LA SUA SUL MARCHIO D´ORIGINE

 
   
  Bruxelles, 3 luglio 2006 - La proposta della Commissione volta a introdurre l´obbligo di indicare il paese d´origine di taluni prodotti importati in Europa, come calzature e abiti, non è stata sottoposta al Parlamento. I deputati non ci stanno e chiedono all´Esecutivo di dare spiegazioni. Con l´occasione, sollecitano anche di conoscere l´esito della valutazione d´impatto realizzata in merito alla proposta. A seguito del dibattito l´Aula adotterà una risoluzione. Nel dicembre 2005 la Commissione europea ha presentato una proposta di regolamento del Consiglio relativo all´obbligo dell´indicazione del paese d´origine per taluni prodotti importati da paesi terzi. La proposta mira a introdurre un sistema obbligatorio di apposizione del marchio del paese d´origine (requisito "made in") per vari prodotti importati quali tessili, gioielli, abbigliamento, calzature, pellame, lampade e accessori per l´illuminazione, articoli in vetro e borse. La proposta non contempla il marchio "made in Ue" in quanto si applica solamente ai prodotti importati. Con un´interrogazione orale posta in nome della commissione per il commercio internazionale, i deputati lamentano che tale proposta non sia stata trasmessa al Parlamento per informazione, nonostante Commissione e Consiglio fossero «pienamente consapevoli» dell´importanza che esso attribuisce alla questione del marchio d´origine. Pur riconoscendo che per tale proposta non è giuridicamente necessaria la consultazione del Parlamento, i deputati affermano che ad esso «dovrebbe essere sempre data la possibilità di esprimere al momento opportuno la sua posizione su qualsiasi iniziativa pertinente adottata da altre istituzioni comunitarie», in linea con l´accordo quadro interistituzionale del 26 maggio 2005. Ciò premesso, è quindi chiesto alla Commissione di indicare i motivi che l´hanno portata a non informare il Parlamento in merito alla proposta di regolamento sul marchio d´origine e se conviene sul fatto che tale decisione è contraria allo spirito, se non alla lettera, dell´accordo quadro interistituzionale del 26 maggio 2005. Commissione e Consiglio sono poi sollecitati a informare tempestivamente il Parlamento dei risultati della valutazione d´impatto e/o dell´analisi giuridica effettuate in relazione alla proposta, in particolare per quanto riguarda le sue presunte incoerenze con la legislazione comunitaria attuale e con le norme Omc. Infine, è chiesto alla Commissione di controllare l´attuazione del nuovo sistema dei marchi d´origine e impedirne l´elusione. .  
   
 

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