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Notiziario Marketpress di Martedì 22 Gennaio 2008
 
   
  PRIMAVERA DEL PROSECCO – ZAIA: MARKETING TERRITORIALE E RISERVA DEL NOME

 
   
  “La Primavera del Prosecco è uno straordinario progetto di marketing territoriale, che ho sostenuto sin dal suo nascere, nel 1995, mettendo in un unico “cartellone” tutte le mostre che a livello locale valorizzano le produzioni enologiche e gastronomiche dell’alto trevigiano e il territorio che le produce”. Lo ha sottolineato il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, in concomitanza con la presentazione ufficiale della manifestazione, promossa a Milano dal Comitato Organizzatore della Primavera del Prosecco nella Sala Convegni del Touring Club Italiano. “E’ anche un’occasione – ha aggiunto Zaia – per far conoscere, accanto al Prosecco, vero e proprio must della spumantistica veneta e italiana, anche gli altri meravigliosi vini delle nostre colline: dal Torchiato di Fregona al Refrontolo Passito, dal Bianco al Rosso della Denominazione Colli di Conegliano. Si può paradossalmente dire che nel trevigiano il vero “capodanno” si festeggia il 21 marzo, con l’avvio di questa iniziativa, che richiama almeno 300 mila presente turistiche”. “In un simile scenario, il Prosecco Doc Conegliano Valdobbiadene è il principale protagonista, un cult a livello internazionale la cui produzione ha superato i 50 milioni di bottiglie – ha detto ancora Zaia – che però va difeso dai sempre più numerosi tentativi di imitazione e di sleale concorrenza con la riserva del nome. Ribadisco la disponibilità mia e della Giunta regionale a sostenere questa proposta; occorre però che il mondo produttivo prenda decisamente posizione in maniera univoca su tale questione. Mi aspetto insomma un segnale preciso su un problema essenziale, per il quale serve il riconoscimento del riferimento di “vitigno autoctono nazionale” per i Prosecchi di Conegliano e Valdobbiadene, con la conseguentemente limitazione dell’uso del riferimento del nome in etichetta, almeno a livello nazionale. Ricordo che oggi come oggi i vitigni Prosecco si possono piantare in ogni parte del mondo, con l’indicazione del nome di vitigno in etichetta, creando solo confusione nei consumatori del prodotto a Denominazione d’Origine Controllata, dalle caratteristiche eccezionali e che ha dato fortuna e fama a questo vino”. .  
   
 

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