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Notiziario Marketpress di Venerdì 18 Gennaio 2008
 
   
  E’ PIÙ PARMENSE IL PARCO NAZIONALE DEL’APPENNINO TOSCO EMILIANO. IL 25 IL DEBUTTO A PARMA DEL PARCO NAZIONALE AL SALONE DELLE FESTE DI BANCAMONTE

 
   
  Parma- “Un evento di grande significato per tutto il nostro territorio”. Da qualche giorno il Parco nazionale dell’Appennino tosco emiliano è più parmigiano. Dopo Corniglio, che ha aderito al Parco fin dalla sua istituzione, nel 2001, anche il Comune di Monchio delle Corti, è entrato a far parte dell’area protetta. A questa importante entrata si aggiunge anche la notizia della nomina di Giuseppe Vignali, dal ’97 direttore del Parco regionale dei Cento laghi, a direttore del Parco nazionale. Quella di Monchio è un’ adesione molto attesa, maturata negli anni insieme al consenso delle comunità coinvolte, suggellata dal voto del Consiglio comunale monchiese e da un’assemblea con la popolazione coinvolta. Del significato strategico della partecipazione di Monchio al Parco nazionale e della sua presentazione alla città di Parma, in programma per la sera del 25 nel salone delle Feste di Bancamonte, si è parlato oggi in Provincia. A ragionare dell’importanza di questa scelta e delle opportunità che possono derivare da una sempre maggiore presenza del Parmense nel parco nazionale sono stati l’assessore provinciale ai Parchi e biodiversità Gabriella Meo, il sindaco di Monchio Roberto Cavalli, il presidente del Parco Nazionale Appennino tosco emiliano Fausto Giovanelli, il presidente della Comunità Montana Parma Est Antonio Vicini, il presidente del Parco dei Cento Laghi Agostino Maggiali. “ Per la Provincia e in particolare per l’assessorato ai Parchi questa presentazione è una delle più importanti del nostro mandato – ha detto Meo – Arrivare a questa scelta è stato lungo e impegnativo. E’ stato decisivo il lavoro fatto da tanti soggetti con la popolazione per condividere gli obiettivi strategici. Anche per questo la soddisfazione è tanta. Oggi questa adesione significa regole ma anche l’ingresso in un percorso di promozione del territorio e dei suoi prodotti. Monchio entra a pieno titolo in un progetto nazionale e farà da traino alla valorizzazione di altri luoghi del territorio”. “La scelta compiuta da Monchio non si limita al trasfe­rimento della fascia di crinale dal parco regionale dei Cento laghi al Parco nazionale – ha precisato Cavalli – Abbiamo anche votato l’ingresso di Rigoso e Valditacca nelle aree del Cento laghi e l’estensione del preparco al territorio comunale. Questo vuol dire che un’intera idea di Parco è stata adottata dalla popolazione. Siamo fiduciosi che questa decisione possa aprire nuove porte allo sviluppo”. “Non c’è conflitto fra una visione che mette al centro ì’uomo e le sue attività euna politica di salvaguardia dell’ambiente – ha spiegato Maggiali – Gli investimenti sulla Massese, la nascita del distretto turistico, ilo potenziamento del parco nazionale e di quello regionale rapprsnetanto le leve per garantire nuopve opportunità e prospettive a Monchio e alla montagna”. “Quella compiuta da Monchio è una scelta di valore maturata attraverso un grande progetto di condivsione e coesione senza il quale, come dimostra l’attualità, non esistono politiche ambientali – ha sottolineato Giovanelli ringraziando in particolare la cittadinanza monchiese – Questo Comune di confine ha deciso di investire sulle relazioni territoriali, entrando nel progetto che noi chiamiamo Appennino e svolgendo un ruolo di cucitura di una frattura territoriale presnete fino ad oggi”. La porzione di crinale del territorio monchiese che entra nel Parco nazionale è infatti un importante elemento di cerniera che va a saldare le due parti in cui era diviso fin dalla nascita il territorio del Parco dando a quest’ultimo unità geografica. La “battaglia” come l’ha definita Vicini per l’ingresso di Monchio comincia ben sei anni fa. “ Il Parco è nato nonostante la separazione causata dalla mancata adesione di Monchio e Bagnone – ha ricordato Vicini – la vittoria di oggi è determinata anche dalla grande attività istituzionale che tanti soggetti insieme hanno svolto. Siamo stati protagonisti di un processo che ci ha permesso di dare una strategia vera al futuro di questo territorio, un progetto che si è concretizzato nel Distretto turistico”. Il Parco Nazionale dell’Appennino tosco-emiliano è il più recente tra i parchi nazionali del nostro Paese. Comprende due parchi regionali (Parco del Gigante nel reggiano e parzialmente Parco dei Cento Laghi nel parmense) e quattro diverse riserve naturali statali (Pania di Corfino, Guadine Pradaccio, Lamarossa, Orecchiella). Con una superficie di quasi 24mila ettari ( di cui più di 16mila nella nostra regione) il parco interessa il territorio di quattro province, due in Emilia-romagna e due in Toscana (Parma e Reggio Emilia, Massa-carrara e Lucca) e 14 comuni. Il Parco si presenterà alla città venerdì 25 gennaio alle 21 nella Sala delle feste di Banca monte nel corso di un’iniziativa promossa con la sezione di Parma del Cai sul tema “Appennino da vivere” e realizzata in collaborazione con il Distretto Turistico Appennino Parma Est e il Parco regionale dei Cento Laghi. Interverranno Vincenzo Bernazzoli, presidente della Provincia di Parma, Fausto Giovanelli, presidente del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-emiliano, Guiduberto Galloni, del Cai di Parma . Tre i temi trattati: Appennino da imparare: il progetto Neve Natura di Giuseppe Vignali, direttore del Parco; Appennino da camminare: escursionismo e turismo sostenibile in provincia di Parma a cura di Gabriella Meo, assessore al Turismo e alle Aree protette della Provincia di Parma , Appennino da ricordare: i 30 anni del Trofeo Schiaffino da Lagdei al Rifugio Mariotti di Luca Giovanardi, del Cai di Parma .  
   
 

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