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Notiziario Marketpress di
Martedì 22 Gennaio 2008 |
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BULGARIA E ROMANIA UN "EURANNO" DOPO… CON LO SGUARDO PUNTATO AL FUTURO
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Strasburgo, 22 gennaio 2008 - A un anno dall´adesione di Romania e Bulgaria all´Unione europea, sono state chieste ad alcuni eurodeputati rumeni e bulgari le loro impressioni sul nuovo trend europeo, dopo le elezioni dello scorso 20 maggio in Bulgaria e del 25 novembre in Romania. I 18 neo-eurodeputati bulgari e i 35 rumeni resteranno in carica sino al giugno 2009 quando si terranno le prossime elezioni europee in tutti i 27 Stati membri. Dopo 12 mesi si può già tracciare un bilancio dei primi cambiamenti occorsi nella quotidianità dei cittadini bulgari e rumeni. Benefici concreti come stabilità economica, accesso ai fondi strutturali Ue o approvazione di nuovi programmi hanno dato ai cittadini bulgari "una maggiore fiducia in se stessi e il sentimento di aver fatto la scelta giusta", spiega l´eurodeputata bulgara del gruppo socialista Marusya Lyubcheva (Pse). In Romania, invece, racconta l´eurodeputato rumeno Marian-jean Marinescu del gruppo dei partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de), i più grandi cambiamenti sono stati "l´abolizione dei controlli in frontiera, la possibilità di lavorare legalmente all´estero e il riconoscimento dei titoli di studio". Per tutti i neo-eurodeputati, l´impegno per i cittadini occupa il primo posto dell´attività politica. Farsi "portavoce delle richieste" e "avere un riscontro" dal settore lavorativo, come quello vitivinicolo, è per la deputata bulgara Petya Stavreva del gruppo del partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de), "l´aspetto più importante del suo ruolo". "Migliorare la qualità di vita dei propri cittadini" é invece ciò che conta di più per il collega rumeno Marinescu del gruppo dei partito popolare europeo e democratici europei (Ppe-de), attento soprattutto "ai temi legati al lavoro". La grande sfida sarà però l´elezione europea del 2009. Sono due le ricette dell´eurodeputato bulgaro Metin Kazak del gruppo dell´alleanza dei liberali e dei democratici per l´Europa (Alde) per aumentare la partecipazione popolare: "Maggiore consapevolezza nell´agenda del Parlamento europeo e del suo ruolo nel processo decisionale", ma anche "educazione informale alla cittadinanza europea". "Se i cittadini capiscono il valore aggiunto dell´Europa per le politiche dei singoli paesi membri, commenta l´eurodeputato rumeno Adrian Severin del gruppo socialista (Pse), allora diventeranno ´convinti sostenitori´ dell´Ue". Prima controprova, "la partecipazione al voto alle Euro-elezioni 2009". . |
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