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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Gennaio 2008
 
   
  UNA NUOVA CASA PER IL DAVID: NON SAREBBE REATO

 
   
  Firenze, 24 gennaio 2008 - «Nessuna delle obiezioni che ho ascoltato è così dirimente da impedire ciò che in effetti, con il mio invito, ho cercato di provocare: un confronto serio, sul terreno della concretezza, rispetto a un problema esistente e che se non interveniamo potrà solo aumentare nei suoi aspetti negativi». Non arretra di un passo, l’assessore alla Cultura della Regione Toscana, Paolo Cocchi, davanti alle obiezioni che si sono ascoltate nei giorni scorsi dopo che i media hanno reso pubblica la sua lettera al ministro Francesco Rutelli e al sindaco di Firenze Leonardo Domenici su una possibile, futura, nuova destinazione di una delle grandi icone del Rinascimento: il David di Michelangelo. Collocata da 135 anni nella centralissima Galleria dell’Accademia, la statua – che richiama ogni anno almeno un milione e 200 mila visitatori, costretti ad attendere il turno con lunghe file all! ’ aperto – potrebbe essere spostata in un luogo di! verso de lla città, decongestionandone il centro storico. Per Cocchi il David potrebbe trovare casa nell’area dove sorgerà il nuovo Parco della Musica, con la sede del Maggio Musicale Fiorentino, presso la ex Stazione Leopolda. A una settimana dallo scalpore provocato dell’idea di Cocchi, è lo stesso assessore regionale a tornarci sopra. Lo ha fatto in una conferenza stampa e ha confermato la sua impostazione. «Davanti al problema dei flussi turistici che già oggi, in una piccola città come Firenze, risultano poco sostenibili e che sono inevitabilmente destinati ad aumentare con l’arrivo di decine di milioni di visitatori dai Paesi che si affacciano solo ora al turismo di massa, ci è parso giusto affrontare la questione, portarla su un terreno di concretezza, non limitarsi all’immobilismo, iniziare un ragionamento in termini di soluzioni». Paolo Cocchi ha sottolineato, in particolare, la nat! ura “aperta” della sua idea («Credo valga la pena trovare un comune spazio di riflessione e analisi, elaborare uno studio più complessivo sul rapporto fra opere d’arte e flussi turistici, animare il confronto e opporsi a un clima di immobilità che in una città come Firenze blocca qualunque idea. Oltretutto si sta parlando di uno spazio destinato a ospitare importanti funzioni sul piano culturale e nulla ci impedisce di guardare a esperienze di altre grandi capitali»). L’assessore ha poi ricordato alcune fra le principali obiezioni iniziando dalla critica di Vittorio Sgarbi circa la non migliorabilità dell’allestimento nella sede attuale. «Un allestimento certo di grande valore, ma come pensare che non sia migliorabile? Tutto, in realtà, è migliorabile». Obiezioni anche sull’obiezione che ormai questa collocazione è “storicizzata” e sarebbe dunque in! toccabile. «Ipotizzare una installazione non certo in un! a perife ria ma in un’altra parte del centro cittadino non mi pare reato. Forse sarebbe davvero il caso – ha proseguito Cocchi – di chiedersi se questo potrebbe essere un modo per aumentare e migliorare le funzioni legate alla presenza di un capolavoro come questo. Non ho risposte sicure e sono anche pronto a ricredermi, ma possiamo e vogliamo parlarne?». L’assessore è quindi entrato nel merito dei flussi turistici in una città come Firenze. «Nessuno li guarda con fastidio, ma è anche vero il rischio che essi possano snaturare i luoghi. Chiedendo attenzione su una così evidente questione di compatibilità mi pare di aver sollevato soltanto un problema serio e concreto. Ribadisco quindi l’importanza di organizzare un percorso di approfondimento e di studio in modo da avere le idee più chiare anche per la successiva assunzione di eventuali decisioni. Ipotizzo un percorso graduale con il coinvolgimen! to delle migliori competenze». Cocchi ha infine confermato di non aver ancora ricevuto risposte ufficiali dai suoi interlocutori, il sindaco Domenici e il ministro Rutelli. .  
   
 

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