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Notiziario Marketpress di
Giovedì 24 Gennaio 2008 |
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ROBERTO CODA ZABETTA E FILIPPO SCIASCIA PROTAGONISTI DELLA MOSTRA ALL’INDONESIAN NATIONAL GALLERY DI JAKARTA DAL 2 AL 25 APRILE 2008
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Milano, 24 gennaio 2008 - Dal 2 al 25 aprile 2008, la Indonesian National Gallery di Jakarta ospita una mostra interamente dedicata a due tra le voci più originali della nuova arte italiana, Roberto Coda Zabetta e Filippo Sciascia. L’esposizione, dal titolo Koi and Trinacria, curata dal direttore artistico della Indonesian National Gallery, Rifky Effendi, si avvale della partnership di The David Roberts Collection e Gaya - Fusion of senses, presenterà una serie di lavori recenti, in alcuni casi inediti, in grado di documentare la loro evoluzione stilistica e di contenuto, giocata sul rapporto che lega l’Occidente all’Oriente. Ma è anche l’occasione per confrontare i linguaggi dei due artisti che, pur vivendo lontani, si sostengono ormai da molti anni reciprocamente, dandosi annualmente appuntamento a Singapore per confrontare e sperimentare opinioni e conoscenze. Roberto Coda Zabetta (Biella, 1975) è un viaggiatore instancabile. Ha percorso le strade di Londra - città che ha scelto come luogo dove vivere e lavorare - e dell’Indonesia, alla ricerca di storie personali e di memorie, spingendosi fino al centro del vulcano Kintamani per catturare paesaggi lontani. Ha lavorato al Royal Marsden Hospital di Londra, insieme ai malati di cancro per studiare, se esistono, delle possibilità di guarigione, almeno psichiche, della malattia. A Jakarta, verranno esposte 10 nuove tele di grande formato dedicate completamente all’Oriente, con temi che dai reali Cinesi, si spingono fino ai cacciatori Tibetani. Accanto a esse, una sezione sarà dedicata a un’istallazione di 67 disegni, raffiguranti ognuno il simbolo della carpa giapponese. Filippo Sciascia (Palma di Montichiari (Ag), 1972) proporrà una serie di nuovi video progettati per convivere con grandi tele. Nella sua creazione, Sciascia si muove dal soggetto poetico dell´immaginario, combinandolo in una serie di allineamenti di disegni, costruita sulla struttura del linguaggio a programmazione digitale, per sua natura non-lineare; una serie di immagini prodotte a macchina, fredde, che urlano ai sensi, cui Sciascia riesce a restituire loro serenità. . |
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