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Notiziario Marketpress di Giovedì 24 Gennaio 2008
 
   
  I PRODOTTI DEL PANIERE LUCCHESE SI ESIBISCONO ALLA TAVOLA DI IDENTITÀ GOLOSE IV CONGRESSO ITALIANO DI CUCINA D’AUTORE

 
   
  Il 27 gennaio 2008 a Milano, giorno di apertura di Identità Golose, Iv Congresso Italiano di Cucina d’Autore, i prodotti del paniere lucchese saranno protagonisti della cena realizzata da uno dei più grandi chef d’Italia: Fulvio Pierangelini del celeberrimo “Gambero Rosso” di San Vincenzo. Cucina d’autore per prodotti d’autore che di certo non mancheranno di sorprendere gli ospiti della serata: relatori, chef, pasticceri, panettieri di qualità provenienti da tutto il mondo che si alterneranno nei quattro giorni del congresso, per spiegare quale siano i trucchi del mestiere, i segreti e la passione che servono per diventare gourmet a cinque stelle. La superba cucina di Fulvio Pierangelini saprà interpretare ad arte i sapori eccellenti della Rete del Gusto della provincia di Lucca, realizzando una serie di piatti d’autore con tre dei prodotti eccellenti del territorio: il più antico dei cereali, il Farro, l’incomparabile carne della Valle del Serchio e la delicata Farina di Neccio. La cena inizierà con una degustazione di straordinari salumi, di delicati formaggi accompagnati al delizioso Pane di Altopascio Tradizionale, conditi dall’olio del territorio e serviti insieme ai magnifici vini della Lucchesia. L’appuntamento del 27 gennaio prossimo rientra nel denso programma di incontri della kermesse milanese che alternerà sapori a saperi, il mondo del pane e quello della pizza, il meglio della pasticceria al superlativo di una nazione che è uno straordinario mix di identità golose: la Gran Bretagna, affiancata dalla già conosciuta Slovenia e dai debuttanti Brasile e Finlandia. I tre prodotti del paniere lucchese, protagonisti delle interpretazioni di fulvio pierangelini Farro della Garfagnana Igp Il farro della Garfagnana (Triticum dicoccum) è il cereale più antico tra tutti quelli a noi conosciuti, originariamente coltivato in Medio Oriente e Nord Africa sin dal settimo millennio A. C. La terra di Garfagnana è una terra che riassume tutte le caratteristiche necessarie alla sua coltivazione, rendendolo sin dagli albori uno dei migliori coltivati in Italia per qualità e sapore. Viene seminato a seme vestito, tra Ottobre e Novembre in aree tra i 300 ed i 1000 metri sul livello del mare e raccolto a Luglio. La granella di farro viene poi brillata, privandola della glume e di una parte del pericarpo, seguendo la tradizionale operazione nei molini a macine. E’ uno degli ingredienti privilegiati dei piatti garfagnini come la famosa zuppa e le torte ma può essere utilizzato anche per focacce e biscotti. Carne bovina della Garfagnana e della Valle del Serchio Nella natura ancora incontaminata della Garfagnana e della Valle del Serchio pascola una razza eccellente di bovini, un tempo utilizzata per la produzione di latte, carne e lavoro, oggi protetta come patrimonio genetico in via di estinzione. Gli allevatori per poter garantire la qualità della carne prodotta, devono attenersi ad un disciplinare di produzione che prevede la permanenza degli animali nel territorio per almeno 10 mesi. Di recente è stato approvato anche il marchio di qualità della carne che permette di certificare il bovino e tracciare l’intera filiera di produzione, che prevede un alimentazione obbligatoria con foraggi di provenienza aziendale, integrata con prodotti di origine vegetale senza l’impiego di auzinici. Gli animali quasi sempre vengono allevati come in passato, allo stato brado permettendo di raggiungere livelli qualitativi assolutamente unici e caratteristici della zona. Farina di Neccio della Garfagnana Dop Per la popolazione garfagnina il castagno ha da sempre avuto molto importanza, tanto che si è sviluppata, nel corso dei secoli, una vera e propria "civiltà del castagno". Gli usi, i costumi, le tradizioni, le tecniche agronomiche, le strutture per la produzione della farina, tutto è legato a questo albero. Dalle castagne si produce la farina di neccio della Garfagnana che ha conquistato la Dop per la sua eccellente qualità. Questa prelibatezza –usata per la polenta, dolci come castagnaccio, necci e biscotti - ha un colore che varia dal bianco fino all’avorio scuro, il sapore è caratterizzato da un leggero retrogusto amarognolo; il profumo è quello delle castagne e la consistenza è fine al tatto e al palato. Per produrla dopo l’eliminazione dei frutti non integri, le castagne vengono poste ad essiccare nel metato, su cannicci di legno, per almeno 40 giorni e quindi sottoposte a battitura (pulitura) e selezionate per eliminare i frutti rovinati e quelli che non si ritengono adatti all’essiccazione. La molitura avviene in mulini con macina a pietra. La Farina di Neccio Dop della Garfagnana, prodotta dalla Associazione Castagnicoltori della Garfagnana, è inserita nel Prontuario degli Alimenti senza glutine redatto dalla Associazione Italiana Celiachia approvato dal Ministero della Sanità. La molitura effettuata con macine a pietra assicura la totale assenza di glutine risultando così un prodotto assolutamente compatibile ed ideale per l’alimentazione di chi soffre di celiachia. .  
   
 

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