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Notiziario Marketpress di Mercoledì 30 Gennaio 2008
 
   
  ETICHETTA “TRASPARENTE” L’OLIO D’OLIVA “MADE IN ITALY”: OLIO TOSCANO, DA DOMANI PIÙ TUTELA CONTRO LE FALSIFICAZIONI

 
   
  Il presidente di Cia Toscana Pascucci: <<Ora il provvedimento va difeso a livello Ue>>. 2 bottiglie su 3 provengono dall’estero. 103mila quintali il prodotto toscano nel 2007 (-40% rispetto allo ’06) L’olio d’oliva toscano e “made in Italy” è più tutelato dalle falsificazioni, dall’assalto degli “agropirati” e dalle sofisticazioni. Un bel sospiro di sollievo per i produttori e per i consumatori toscani – sottolinea la Cia regionale. E così anche il lavoro dei produttori, che puntano da anni alla qualità, potrà essere pienamente valorizzato. <<Ora, però, occorre impegnarsi a livello europeo per difendere il provvedimento – dice il presidente di Cia Toscana, Giordano Pascucci - , poiché è stato giudicato dalla Commissione Ue in contrasto con il regime della concorrenza>>. Si è attestata sui 103. 805 quintali la produzione di olio d’oliva nel 2007 (sui 5 milioni di produzione italiana) con un calo di oltre il 40% rispetto all’annata 2006. E’ entrato definitivamente in vigore il decreto del ministro delle Politiche, alimentari e forestali Paolo De Castro sull´obbligo di indicare in etichetta la provenienza delle olive impiegate nell´olio vergine ed extravergine. <<Si tratta - afferma Pascucci (la Cia ha sempre sollecitato una misura in tal senso) - di un provvedimento importante, attraverso il quale si impedisce di ingannare i consumatori vendendo come italiano un olio ricavato, invece, da miscugli diversi e soprattutto da olive provenienti da altri Paesi, come Grecia, Tunisia e Spagna. Un fenomeno, questo, molto diffuso e che ogni anno provoca al nostro settore olivicolo nazionale un danno superiore ai 650 milioni di euro>>. Nei mercati - avverte la Cia toscana - si trova, infatti, olio straniero sempre più in abbondanza. Ormai su tre bottiglie due sono di olio proveniente dall’estero, ma i consumatori italiani non lo sanno e le comprano come prodotto nazionale, in quanto manca una precisa informazione. <<Il decreto – aggiunge il presidente della Cia regionale - va, quindi, nella direzione giusta. Con il provvedimento, insomma, si giunge ad una completa trasparenza, garantendo sia i consumatori che i produttori che in questo modo possono essere più tutelati. Insomma, uno stop deciso ai falsi oli d’oliva “made in Italy”>>. D’altronde, senza un’etichetta chiara e trasparente e soprattutto in mancanza dell’indicazione di origine, per l’olio d’oliva toscano, oltre al danno economico rilevante, significa avere - rimarca la Cia - pesanti ripercussioni anche per l’immagine del nostro prodotto sui mercati mondiali. Il nostro Paese - conclude la Cia toscana - è il secondo produttore europeo di olio di oliva con una produzione che supera le 500. 000 tonnellate (ricavate da 250 milioni di piante), due terzi delle quali extravergine e con molte Dop e Igp. Da non dimenticare poi il biologico. Il tutto per un valore produttivo che si avvicina ai 2,2 miliardi di euro. .  
   
 

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